The Master // IN REVISIONE

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Chris mi accompagna al lavoro "ma la tua macchina è qui, chi ti ha accompagnata a casa?"
"L'autista del signor Monroe, ti racconto bene appena posso"
Forse perché è ancora sorpreso dalla sera prima, forse perché è in ritardo anche lui, mi lascia andare e si fida delle mie parole.

Suono e mi viene subito aperto, avverto una strana sensazione di euforia, nel sapere che oggi è il mio primo giorno di lavoro.
"Buongiorno signorina Sarah, Le Ho preparato lo studio" ad accogliermi è la signora alla quale avevo chiesto la valigia, sembra dolce.
"Non si disturbi a chiamare e non la disturberemo per nessun motivo, ordine del Signor Monroe. Ha il bagno qui" indica la destra della stanza "è una zona confort qui" indica la porta a sinistra della scrivania

"Grazie mille, buon lavoro anche a lei"
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Passo la mattinata a controllare ordini e rispondere alle mail per conto di Monroe, non so con quale efficienza riesco a terminare tutti i controlli di consegna in una mattinata.
Mi merito un buon pranzo, perciò esco dallo studio in cerca della signora di prima
"A quest'ora sono tutti a casa" sento Theo dire dietro di me
"Oh, beh allora nulla"
"Ho cucinato della pasta, ne è rimasta poca giusto per l'ospite della giornata" non mi guarda negli occhi a lungo, mi passa oltre e mi guida alla cucina, una grande isola in marmo mi spiazza "è enorme" Mi scappa di dire
Mentre mangio noto che i suoi occhi cadono spesso sulla mia bocca, cerco di pulirla il più possibile ma non credo sia quello il problema
"Tutto ok?" Domando
Non ricevo alcuna risposta, solo uno sguardo di sfida

Finisco l'ottima pasta, mi alzo ed esco dalla cucina.
Sto per fare ritorno in studio per riposarmi un attimo, quando una chiamata di Chris mi interrompe la camminata
"Pronto?"
"Rimarrai li stanotte?"
"Credo di sì, perché?"
"Nulla, dovevo capire se stare a casa tua o a casa mia, un bacio" mi mette giù nel mezzo di mio saluto, rimango tra lo stupore ed il dispiacere

"Devo mostrarti una cosa" Theo mi supera e va verso il mio studio "è per la sicurezza da Piers"
"Che intendi?"
Apre la porta con foga e accede al pc "ho creato una tasca digitale dove mettere tutti i documenti di mio padre" si ferma "il tuo Capo..."
"C'è un codice?"
"Si, quando verrà a trovarci, bloccherai il pc con il codice che ti ho scritto su un foglio nel cassetto, dobbiamo evitare altre ruberie"
"Scusa la domanda, ma tuo padre e lui non sono soci?"
"Si, ma è una storia lunga da raccontare ora, devi sono sapere che ogni svista porterebbe alla rovina della compagnia"
"Che bel peso che mi hai messo sulle spalle"
"Non sono stato io a fare domanda per questo lavoro"
"Tu non assomigli a tuo padre, avrai preso da tua madre"
"Non so chi sia, se la trovi dimmelo"
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Ore 19:30
Finisco anche le consegne dei giorni prossimi e ancora una volta mi congratulo con me stessa per l'ottimo lavoro.
"Desidera qualcosa?" Mi domanda la signorina quando mi trova a gironzolare per la villa
"Nulla, stavo camminando un po'"
"Se vuole un consiglio" si ferma "cambi direzione, c'è un pianerottolo dalla parte opposta se vuole"
Lo voglio questo consiglio?
Cambio direzione e raggiungo il pianerottolo indicato.
La vista è grandiosa e non mi dispiace neanche così tanto dover rimanere lì tanto.
La sera prima con Chris è stata un'esperienza mai provata prima, per la prima volta provavo piacere dopo tanti anni con lui.
Il problema è che la mia testa aveva in mente un altro.
Ritorno in studio e rimango a fissare il giardino oltre le vetrate, è tutto così surreale, sapere di avere un lavoro così importante.
"Stasera sei libera per una cena?" Giro la sedia e lo trovo appoggiato allo stipite della porta.
"No"
"Dobbiamo studiare un possibile nuovo socio"
"Cosa c'entro io" In effetti ci pensa su, fa spallucce e si gira per andarsene.
La sua schiena è stretta nella camicia blu di seta ed il suo collo tatuato mi rende la sua camminata più bella è degna di essere vista "va bene, cosa devo mettermi?"

Si volta di nuovo verso di me e sorride "decido io"