𝟏𝟒 | 𝗆𝗈𝗈𝗇 𝗋𝖺𝖻𝖻𝗂𝗍

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝗳𝗼𝘂𝗿𝘁𝗲𝗲𝗻𝗆𝗈𝗈𝗇 𝗋𝖺𝖻𝖻𝗂𝗍

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝗳𝗼𝘂𝗿𝘁𝗲𝗲𝗻
𝗆𝗈𝗈𝗇 𝗋𝖺𝖻𝖻𝗂𝗍


Le sue sottili braccia erano strettamente avvinghiate al flessuoso corpo della donna, mentre ella gli accarezzava i soffici capelli in amorevoli movenze. La lunga gonna color panna le sfiorava le caviglie e veniva leggiadramente mossa dalla flebile brezza primaverile mentre l'attillata camicia dal vibrante colore purpureo le fasciava il busto.

Il viso di Jeongguk era appoggiato comodamente contro il morbido seno di sua zia, godendosi le affettuose attenzioni che Sunhee gli stava donando. Si staccò dal caloroso fisico della maggiore e si aggiustò i tondi occhiali sul ponte del naso, in quanto erano precedentemente scivolati sulla sua punta arrotondata. Le lunghe maniche della felpa giallo canarino celavano le sue piccole mani e le sue esili gambe erano coperte da un semplice paio di jeans neri.

«Ora vado, zietta» sussurrò piano, scostandosi una ciocca castana dietro l'orecchio.

Sunhee annuì e gli regalò un ampio sorriso, depositandogli un tenero bacio sui capelli sventolanti a causa dell'aria che li smuoveva. «Divertiti a scuola, Gukie» gli bisbigliò dolcemente. «Se hai bisogno, non esitare a chiamarmi. Okay?»

Egli si limitò a fare un cenno con il capo e, dopo essersi sistemato lo zaino sulle spalle, scosse la mano in segno di saluto e si diresse verso l'ingresso dell'edificio cinerino.

Gli pareva di star percorrendo un oscuro sentiero che aveva come meta finale le ustionanti fiamme infernali, pronte ad attenderlo e a corrodergli l'anima. Gli sembrava di soffocare sotto gli innumerevoli sguardi scrutinatori e le velenose parole mormorate che si mescolavano con il lieve vento che dondolava l'erba ingiallita dal tempo.

Con lo sguardo basso, i passi incerti e le mani tremolanti strette attorno alle bretelle di cuoio della sua cartella, finalmente varcò la pesante porta che racchiudeva le neutre pareti scolastiche.

Trasse un profondo respiro e quel rumoroso silenzio che in un primo istante accolse la sua entrata esplose in un fastidioso vociferare che gli fece rizzare le orecchie e stringere forte le sue palpebre tra di loro.

«Oddio, è arrivato il frocetto di 1-C.»

«Ragazzi, stategli alla larga se non volete prendere la sua stessa malattia.»

«Spero non si avvicini a noi, non voglio respirare la sua stessa aria.»

«Avete sentito che ha avuto il coraggio di presentarsi alla festa di Jichul? Dev'essere stato imbarazzante trovarsi una persona del genere in casa propria.» 

Jeongguk inspirò pesantemente, cercando disperatamente di mantenere il saldo controllo delle sue instabili emozioni, ma tutte quelle amare parole che gli pungevano i timpani riuscirono solamente ad abbatterlo e fargli perdere terribilmente il suo equilibrio già precario.

𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒Where stories live. Discover now