𝟐𝟖 | 𝖻𝗅𝗎𝖾 𝗆𝗈𝗈𝗇

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝗲𝗶𝗴𝗵𝘁𝖻𝗅𝗎𝖾 𝗆𝗈𝗈𝗇

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝗲𝗶𝗴𝗵𝘁
𝖻𝗅𝗎𝖾 𝗆𝗈𝗈𝗇


Per Jeongguk, quel tragitto sembrava durare ore.

Nonostante il suo corpo fremesse frequentemente a causa di un freddo pungente che gli perforava le ossa, percepiva la sua pelle bruciare sotto il peso di una probabile, e ormai tanto consueta, febbre. Sapeva che Taehyung stesse facendo il possibile per giungere alla sua abitazione senza dover superare i limiti di velocità imposti dalla legge, perciò non aveva di che lamentarsi.

E fu così che, dopo all'incirca dieci minuti, i due ragazzi arrivarono all'enorme dimora dei Kim. Con le iridi appannate di dolore, quella volta ignorò completamente tutte le luci sfavillanti degli stabili a loro circostanti e, aggrappandosi al braccio tonico del maggiore, varcò l'ingresso della grande casa.

L'azzurro gli strinse con delicatezza la mano e lo guidò immediatamente nel bagno lussuoso adiacente alla sua camera da letto. Non ebbe nemmeno il tempo di farlo accomodare sul marmo del lavandino, ché il castano corse velocemente davanti al water e, dopo averne aperto il coperchio di ceramica, si inginocchiò di getto e vomitò la colazione che aveva digerito ore prima. Taehyung gli si avvicinò angosciato e gli carezzò la schiena ossuta, passò le sue falangi affusolate attraverso le sue ciocche castane e gli tempestò la tempia di baci una volta che il rigurgito vorticò nello scarico.

Non era necessario che il maggiore ponesse alcun tipo di domanda, sapeva benissimo che l'improvviso peggioramento di salute del suo fidanzato era dovuto alla malattia e, a causa di ciò, un forte senso di apprensione gli attanagliò lo stomaco. «Hai la medicina qui con te?» gli sussurrò nell'orecchio, sfiorando la sua pelle con le sue labbra carnose ancora una volta.

Il più piccolo scosse la testa leggermente, stringendo gli occhi e sperando tacitamente che la sensazione di nausea che ancora lo stordiva si placasse da sé. La paura ancora gli risiedeva dormiente in fondo allo stomaco, ma si finse tranquillo nonostante il malessere gli intorpidisse i sensi.

Taehyung mormorò sommessamente, muovendo la testa in un lieve senso di comprensione. Dopodiché, cinse il busto dell'altro da dietro e lo cullò con tenerezza, come se tra le braccia tenesse un bambino bisognoso di attenzioni e di conforto. «Ti va di farti un bel bagno rigenerante?»

Jeongguk emise un verso soffuso per approvare le sue parole. La voce si era incastonata tra le sue corde vocali e faticava immensamente a varcare le sue labbra fini, perciò, per il momento, si limitava a produrre suoni a bocca chiusa, sebbene pure quelli gli graffiavano dolorosamente la trachea.

I due ragazzi si sollevarono in piedi e rimasero abbracciati al centro della stanza per quelle che parvero ore. Baciando nuovamente la tempia del suo amante, il più grande si districò poi dalla stretta e cominciò a spogliarsi davanti agli occhi lucidi dell'altro. Quest'ultimo cercò di distogliere lo sguardo e concentrare la sua attenzione su qualcos'altro, ma la sua momentanea confusione mentale gli impediva anche di generare i pensieri più semplici e di attuare le movenze più naturali. Una volta che Taehyung rimase in boxer, si avvicinò alla grande vasca accatastata contro il muro e lasciò scorrere l'acqua calda con lo scopo di riempire il recipiente almeno fino a metà.

𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒Where stories live. Discover now