𝟏𝟕 | 𝗐𝗂𝗌𝗁𝗂𝗇𝗀 𝗈𝗇 𝖺 𝗌𝗍𝖺𝗋

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘀𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗲𝗻𝗐𝗂𝗌𝗁𝗂𝗇𝗀 𝗈𝗇 𝖺 𝗌𝗍𝖺𝗋

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘀𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗲𝗲𝗻
𝗐𝗂𝗌𝗁𝗂𝗇𝗀 𝗈𝗇 𝖺 𝗌𝗍𝖺𝗋


«Mamma?» Una delicata voce risuonò nella stanza avvolta dal buio, il quale si dissolse presto quando le luci vennero subitamente accese da una mano minuta. Gli occhi castani del giovane vagarono per tutto il vano fino a scontrarsi con la familiare figura di sua madre che, non più accomodata sul soffice materasso, stava in piedi davanti alla finestra.

Il ragazzo si avvicinò con cautela alla donna che gli voltava le spalle e la affiancò, puntando anche lui lo sguardo oltre la lastra di vetro. Non gettò nemmeno un'occhiata furtiva alla propria madre perché già prevedeva che il suo solito sguardo vago gli avrebbe procurato l'ennesima fitta al cuore.

Il paesaggio naturale che le sue iridi captarono era avviluppato da una placida atmosfera. I grossi alberi dalle vibranti chiome verde, i variopinti fiori e la flebile brezza che caratterizzava l'inizio di aprile portarono un innato senso di pace totale al suo cuore momentaneamente tormentato.

Trasse un sospiro instabile ma le parole che voleva pronunciare rimasero incastrate nella sua trachea una volta che udì a fatica la tremante voce di Hyeon sovrastare lo spettacolo di colori che aveva completamente rapito la sua attenzione. «Mamma?» ripeté, il suo tono risultò terribilmente insicuro sulla parola che pareva estranea sulla punta della sua lingua.

Il più piccolo annuì impercettibilmente, nonostante l'altra non potesse vederlo, e si morse forte il labbro inferiore, percependo un retrogusto amaro accarezzargli il palato. Ignorando quell'unica e dolorosa parola che rimase sospesa nell'aria che li avvolgeva, decise di porre un'ulteriore e banale domanda. «Come stai oggi?»

Come già si aspettava, non ricevette alcuna replica, solo bassi e persistenti mormorii che di tanto in tanto varcavano le labbra sottili di ella.

Si passò una mano tra i capelli decolorati e sbuffò dolcemente, trattenendo le lacrime nascoste tra le lunghe ciglia e rifiutandosi di mostrarsi vulnerabile al prospetto dell'amabile donna. «Vuoi qualcosa da bere?» chiese con dolcezza, ponderando attentamente sulle parole da emettere e sulla cadenza da utilizzare.

Non ricevendo nessun'altra risposta, il giovane si allontanò dalla finestra e si apprestò a uscire dalla stanza senza nemmeno volgere di uno sguardo la sua stessa madre, nonostante i suoi piedi vacillarono leggermente sulla soglia.

Percorse il breve corridoio e si ritrovò presto nella piccola cucina. Il sommesso ronzio della televisione dimenticata accesa aleggiava nel piccolo appartamento, fungendo da una mesta colonna sonora ai movimenti strascicanti del giovane che trafficava stancamente con le stoviglie riposte nei cassetti praticamente inutilizzati.

𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒Where stories live. Discover now