𝟑𝟎 | 𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍 𝗇𝗈 𝗆𝗈𝗋𝖾

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝗵𝗶𝗿𝘁𝘆𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍 𝗇𝗈 𝗆𝗈𝗋𝖾

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝗵𝗶𝗿𝘁𝘆
𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍 𝗇𝗈 𝗆𝗈𝗋𝖾


I fiochi raggi solari bagnavano con deliziosa cura i due corpi aggrovigliati tra di loro sul morbido terriccio. La testa di Jeongguk era adagiata delicatamente sul petto del suo fidanzato e le sue ciocche castane ricevevano di tanto in tanto amorevoli carezze da parte delle grandi mani di Taehyung. Le palpebre del minore erano socchiuse e le sue iridi, che vi sbucavano timidamente da sotto, erano fisse sui volti dalle espressioni contrastanti dei suoi genitori.

Nessuno dei due seppe dire quanto tempo era passato da quando erano giunti al cimitero, ma il sole era ormai nel punto più alto del cielo e il suo calore stava cominciando a essere esageratamente ardente, tanto che le lacrime che fino a qualche attimo prima rigavano le guance scarne del ragazzino erano divenute solamente delle strisce secche e fastidiose.

Le falangi del più piccolo rimasero attorcigliate per tutto il tempo attorno alla maglietta del suo ragazzo e non sembravano ancora intenzionate a sciogliere la loro presa salda. Con un piccolo colpo di tosse, Jeongguk interruppe con dolcezza il cadenzato ritmo cardiaco che gli rimbombava nei timpani. «Hyungie» gracchiò piano, sentendosi la gola secca e la voce rauca a causa delle copiose lacrime versate davanti alle lapidi marmoree. Ricevendo un sommesso mormorio in risposta, egli proseguì: «Alla fine non mi hai detto cos'hanno fatto i tuoi genitori. Hanno reagito male?»

Taehyung rafforzò il loro abbraccio e poggiò il suo mento sulle ciocche scure del ragazzo tra le sue braccia. «Ho deciso di essere completamente onesto con loro, ma credo che loro avrebbero preferito che gli raccontassi una bugia» replicò pacato l'azzurro, abbandonandosi ai ricordi di avvenimenti accaduti solo ventiquattr'ore prima. «Dopo che mio padre ha sfondato la porta del mio studio artistico e strappato qualche mia opera, li ho confrontati più seriamente.»

Il castano sollevò di scatto la testa e, quando incontrò le iridi placide del più grande, fece per protestare e imporsi con disdegno alle azioni del signor Kim, ma venne però interrotto da un risolino divertito da parte dell'atleta.

«Non ti preoccupare, Gukie, se l'è presa solo con bozze di disegni incompleti» ridacchiò Taehyung, posando una mano dietro la nuca dell'altro e facendo in modo che si rimettesse nella posizione antecedente. «Fatto sta che mia madre è decisamente la più malleabile tra i due. Dopo aver pesantemente insistito, ha accettato che questa è la mia vera natura e che lei non può fare nulla per cambiarmi» disse il maggiore, baciando la fronte del minore. «Mio padre, invece, devo lavorarmelo ancora un po'.»

«Pensi che ti accetterà, che ci approverà?» bisbigliò esitante il minore, giocherellando distrattamente con l'orlo della maglietta dell'altro. La sua voce fuoriuscì come un misero bisbiglio, ma il suo fidanzato la udì forte e chiara.

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