𝟐𝟕 | 𝗎𝗇𝖽𝖾𝗋 𝗍𝗁𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝘀𝗲𝘃𝗲𝗻𝗎𝗇𝖽𝖾𝗋 𝗍𝗁𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝘁𝘄𝗲𝗻𝘁𝘆-𝘀𝗲𝘃𝗲𝗻
𝗎𝗇𝖽𝖾𝗋 𝗍𝗁𝖾 𝗌𝗍𝖺𝗋𝗅𝗂𝗀𝗁𝗍


«State benissimo insieme» esclamò Gayeon per l'ennesima volta, guardando i due ragazzi davanti a lei mentre si tenevano per mano e si scambiavano sguardi amorevoli che non passavano particolarmente inosservati.

Jeongguk si ritrovò ad arrossire a uno dei soliti e quasi quotidiani complimenti pronunciati dalla ragazza dai tenui capelli lilla, ma ciononostante le regalò un sorriso di ringraziamento.

Haewon concordò con la sua fidanzata e ridacchiò intenerita agli atteggiamenti ancora esitanti del minore tra tutti. Ella si scostò una ciocca candida da davanti il volto niveo e, dopo aver rassicurato Jeongguk con un impercettibile movimento di labbra, avvolse il suo braccio sottile attorno alla vita di Gayeon.

Dopo essersi dichiarati l'uno all'altro sotto a una tempesta di boccioli rosacei, le cose nella relazione tra i due più piccoli del gruppo stavano andando alla grande. Era come se avessero finalmente superato un enorme ostacolo che bloccava loro il sentiero, e tutte le loro preoccupazioni si erano finalmente sciolte come zucchero filato sulla lingua.

«Oh, Tae!» esclamò d'improvviso Gayeon, interrompendo il breve lasso di tempo dominato dal silenzio che si era interposto tra i sei ragazzi. Si trovavano seduti sul morbido manto erboso del giardino scolastico, sotto l'ombra di un'ampia chioma rigogliosa. La brezza primaverile scompigliava loro i capelli e la tranquillità li avvolgeva calorosamente da quando il mare di studenti iperattivi si era dileguato tra le strade di Seoul. «Ma tu fumi ancora?»

La sua domanda, posta innocentemente, fece voltare di scatto tutti gli altri, che guardarono con occhi sgranati il ragazzo da capelli turchesi, come se si fossero appena accorti di quell'enorme dettaglio. «È vero, è da un po' che non ti vedo fumare» osservò Jimin, assottigliando gli occhi e concentrandosi interamente sul suo migliore amico.

Ora che Jeongguk ci rifletteva sul serio, era da diverse settimane che il maggiore non aveva le dita arricciate attorno a un bastoncino bianco o le labbra schiuse attorno a una sigaretta aromatizzata. Al castano era capitato di vederlo di sfuggita fumare qualche volta, soprattutto quando ancora non si conoscevano bene, ma solo in quel momento si accorse realmente di come era da tempo che non lo vedeva sbuffare fumo candido dalle narici.

«Fumo ancora, ma sto cercando di diminuirne la quantità giornaliera» rispose casualmente Taehyung, gettando un'occhiata furtiva al suo ragazzo. Anche se ciò che aveva detto non fosse completamente una bugia, non era nemmeno la vera motivazione per la quale aveva smesso di fumare regolarmente. Eppure, non era compito suo rivelare la reale ragione.

Lui e Jeongguk ne avevano discusso quella stessa mattina appena giunti a scuola, in un luogo distante da occhi indiscreti e orecchie attente. Il minore gli aveva confessato che aveva intenzione di essere sincero con i loro amici e, finalmente, informargli della malattia che sembrava prosciugare sempre di più tutte le sue energie.

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