𝟏𝟓 | 𝗆𝗈𝗈𝗇 𝖽𝗋𝗈𝗉

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𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒

𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝗳𝗶𝗳𝘁𝗲𝗲𝗻𝗆𝗈𝗈𝗇 𝖽𝗋𝗈𝗉

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𝗰𝗵𝗮𝗽𝘁𝗲𝗿 𝗳𝗶𝗳𝘁𝗲𝗲𝗻
𝗆𝗈𝗈𝗇 𝖽𝗋𝗈𝗉

La Luna era ancora alta nel cielo quando gli occhi grandi di Jeongguk si sbarrarono, terrorizzati.

Le sue iridi, al momento somiglianti a due biglie opache, osservarono freneticamente tutta l'oscurità che lo avviluppava. Attorno alla sua vita stretta poteva ancora percepire il peso delle braccia di Taehyung, che lo cingevano con premura e lo reggevano con delicatezza contro il suo petto, mentre sul retro del collo avvertiva il suo respiro leggero che gli soffiava flebilmente sull'epidermide.

Gli sarebbe piaciuto rimanere in quella posizione confortevole per ancora un altro po', ma la bile che gli raschiava la trachea era improvvisamente diventata più insistente e dolorosa. Traendo un respiro stentato dal naso, cercò di sgarbugliarsi con cautela dalla presa che esercitava l'altro ragazzo e, una volta poggiati i piedi nudi sulle mattonelle fredde del pavimento di camera sua, si fiondò nel piccolo bagno adiacente, sbattendo la porta dietro di sé in un gesto affrettato e impulsivo.

Quasi mugolò dal dolore quando le sue ginocchia ossute sbatterono con prepotenza contro al suolo, ma tale verso strozzato gli rimase bloccato in gola non appena un conato di vomito gli fece tremare la laringe. Non aveva nemmeno avuto il tempo di accendere la luce nella fretta del momento e per quel motivo ora si trovava avvolto nell'oscurità e accovacciato davanti al water nel tentativo di vomitare qualunque cosa il suo stomaco tentava di respingere.

Brividi gli correvano lungo la spina dorsale nel mentre che il suo corpo cercava disperatamente qualcosa da rimettere, rendendo il processo più doloroso nel momento stesso in cui quei contenuti che bramava – nel senso più crudo e disgustoso della parola – risalirono lungo la sua trachea senza l'aiuto di alcun liquido.

«Jeongguk?» Una voce familiare, proveniente dall'altra parte della porta chiusa, gli accarezzò l'udito amabilmente. La calma e la serenità intrise nel suo timbro profondo aiutarono solo un po' a calmare quel frangente che il minore stava vivendo con strazio. «Ora entro, va bene?» continuò e, senza nemmeno aspettare una risposta, Taehyung aprì con calma la porta solo per assistere a uno spettacolo che aveva purtroppo già visto e rivisto, con l'unica differenza che in quel momento tutto era reso più drammatico e angosciante dall'assenza di luce.

L'oscurità venne presto spazzata via quando il maggiore schiacciò il pulsante al suo fianco e permise alla luminescenza artificiale di puntare i suoi riflettori sul soggetto piangente di quell'opera dai contorni sfocati e confusi.

Il ragazzo gli si avvicinò con cautela, come si faceva quando ci si approssimava ad animali feriti e spaventati, e presto si inginocchiò al suo fianco. La sua mano grande si posò immediatamente sulla schiena accaldata di Jeongguk, facendole percorrere movimenti costanti e rilassanti.

𝐒𝐓𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄𝐘𝐄𝐒Where stories live. Discover now