Capitolo 38

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Anita's pov

Le mani di Ivan fanno scivolare il vestito sul mio petto, prima di togliermelo del tutto.

Istintivamente mi copro il seno con le braccia, sia perché non ho il reggiseno e sia perché ho un po' freddo.

Vedo il moro allungare il braccio ai suoi piedi, per poi ricoprirci con diverse coperte, in modo da non avere freddo.

"va meglio?"

Mi riprende tra le braccia, lasciandomi un bacio sulla fronte.

"si, ma direi che sei troppo vestito.
Io sono solo in mutande"

Sorride, il deficente sorride, prima di sbottonarsi la camicia e lanciarla vicino al mio vestito.

Allungo la mano arrivando ad accarezzare i suoi addominali, noto un tatuaggio all'altezza delle costole.

Anastasia

"è tua madre giusto?"

Segue la direzione del mio sguardo, mentre si toglie anche la cintura e i pantaloni.

"si, è stato il primo tatuaggio che ho fatto.
Di nascosto da mio padre"

Che bad boy.

"anche io voglio farmi un tatuaggio"

Mi accarezza la guancia, dedicandomi tutta la sua attenzione.

"ah si? E che cosa vorresti tatuarti?"

Ci penso un attimo, poi mi viene in mente un modo per sfotterlo.

"una bella frase, magari Ivan sei un deficente, ma ti amo"

Sorride divertito, baciandomi.

"magari la parte del deficente non la metti"

Ridacchio abbassando lo sguardo verso il basso, sento una cosa strana che preme sulla mia coscia.

Ivan capisce cosa sto guardando, alza il busto e mi osserva.

"vuoi vederlo?"

Alzo lo sguardo allarmata, non ho mai pensato veramente a questo momento.

"ehm no no, preferisco l'effetto Kinder sorpresa"

Scoppia a ridere divertito, comincia a mordicchiarmi il collo lasciandomi ogni tanto dei baci.

"sai che in America i kinder sorpresa sono vietati?"

Alza la testa osservandomi, non so perché ma sembra un po' infastidito.

"Anita...noi stiamo per fare l'amore e tu pensi al kinder sorpresa?"

Mi osserva dall'alto, il ciuffo gli ricade sulla fronte.

"si, sono convinti che i bambini si strozzini con le sorpresine.
Però poi gli fanno tenere una pistola in mano.
Quanto possono essere stupidi?"

Ammiro gli americani per tante cose, ma per altre non li capisco proprio.

"Anita"

Sbuffa passandosi una mano fra i capelli.

"d'accordo la smetto, ma sono convinta che se lo dovrebbero mangiare qualche kinder"

Magari diventano meno stupidi.

"ANITA"

Mi guarda esasperato, si sposta al mio fianco coprendosi gli occhi.

E adesso che gli prende?

È proprio bipolare.

"che cos'hai?"

Sposta la mano dagli occhi, osservandomi con un cipiglio sul volto.

un amore costretto...forse [in revisione] Where stories live. Discover now