Capitolo 40

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Anita's pov

"buongiorno ragazzi, spero abbiate svolto gli esercizi che vi avevo assegnato"

La mia cara, amatissima, simpaticissima prof di russo entra in aula, con quarantacinque borse appese alle braccia.

Tipico delle professoresse, i professori invece è già tanto se si portano il libro.

Dopo aver posato tutte le borse sulla sedia, cercando di non far cadere nulla per terra, la prof si gira verso di noi osservandoci.

Inquietante.

All'improvviso punta il suo sguardo su me ed Elisabetta e sorride avvicinandosi.

Siamo in un film horror?

"ragazze..."

Sicuramente ci rimprovererá per aver saltato praticamente tutto il programma, per non aver svolto i compiti, per essere state assenti alle sue lezioni e...

"ci siete mancate"

Non ho capito.

"eravamo molto preoccupati e sentivamo molto la vostra mancanza, soprattutto la tua Anita"

Ho capito. È fatta.

Sicuramente avrà assunto qualche droga, altrimenti questo suo atteggiamento non si spiega.

"grazie prof, anche voi ci siete mancati"

Si, come no.

Elisabetta mi dà un calcio sotto la sedia, facendomi intendere che devo dire qualcosa anche io.

"certo, non vedevamo l'ora di tornare"

Non ci credo neanche io.

"bene, direi allora di cominciare la lezione"

Per me potremmo anche evitare, ma se proprio deve...

************************************

Usciamo da scuola sotto lo sguardo di tutti, neanche fossimo state Ariana Grande e Lady Gaga.

Non che mi dispiacerebbe eh.

"oggi pomeriggio hai voglia di venire ad una festa?
Mi ha invitato Clarissa"

Nella mia mente si fa strada il ricordo del compleanno di Eli, la sera da cui è partito tutto.

"sinceramente non lo so, l'ultima volta che siamo state ad una festa ci hanno rapite"

La vedo sorridere, prima di avvicinarsi alla macchina di sua madre e aprire la portiera del passeggero.

"allora mi accompagnerai dalla parrucchiera, voglio tornare al mio colore naturale"

Mi sembra già un idea migliore.

"d'accordo, ci vediamo questo pomeriggio in piazza"

Salgo sull'auto di mio padre, posizionando lo zaino ai miei piedi.

"com'è andato il ritorno a scuola?"

Mi volto verso l'uomo al mio fianco, elegantissimo come sempre, che mi lancia un occhiatina prima di tornare a guardare la strada.

"la prof di russo era drogata, gli altri professori non si erano nemmeno accorti della nostra scomparsa e gli studenti ci guardavano come se avessimo due teste.
Direi che è andata bene"

Scoppia a ridere prendendomi la mano e portandosela alle labbra, mentre accosta di fronte a casa nostra.

"io devo rientrare al lavoro, torno questa sera.
Tu mangia, mi raccomando, e ricordati di fare i compiti, prima o dopo l'appuntamento con Eli"

Annuisco, slaccio la cintura e recupero lo zaino prima di scendere.

"ti voglio bene, ciao"

Dopo aver sentito anche la sua risposta, mi avvio al cancello con le chiavi di casa in mano.

Mentre giro la chiave nella serratura della porta, sento lo sguardo di qualcuno addosso ma girandomi non vedo nessuno di sospetto.

A parte un suv nero.
Un suv che conosco molto bene.

Entro in casa facendo finta di nulla, poso lo zaino a terra e mi dirigo in cucina.

Elisabetta's pov

"ciao mamma, io vado"

Mi chiudo la porta di casa alle spalle, avviandomi al salone di Giada, la parrucchiera.

Quando arrivo, trovo Anita che già mi aspetta davanti all'entrata, le solite cuffiette con la musica e gli occhi chiusi.

Apro la porta del salone entrando e spaventando la mia amica, la quale apre gli occhi di scatto fulminandomi con lo sguardo.

Ops.

"ciao ragazze, siete qui per un bel taglio?"

Il mio sguardo si posa sulle forbici che Giada ha in mano, col cavolo che quelle cose toccheranno i miei capelli.

"no, Eli vuole riavere il suo colore naturale"

Anita si siede su una delle poltroncine, afferrando una rivista e iniziando a sfogliarla.

"va bene, siediti pure"

Ivan's pov

"sul serio? A lui otto e a me cinque?"

Osservo mia sorella indignato, mentre lei regge il cartello con il numero cinque scritto sopra.

"non è colpa mia se il suo tuffo era migliore del tuo"

Il mio migliore amico sghignazza ricevendo in cambio una sberla sul collo.
Mia sorella invece se ne sta a bordo piscina pronta a giudicare il prossimo tuffo.

"questa volta farò un tuffo pazzesco, quindi prepara il numero dieci, sorellina"

Mi avvio dall'altra parte della piscina per tuffarmi, quando sento la suoneria del mio cellulare.

Recupero l'oggetto posato sul lettino, accettando la chiamata di Sasha, uno dei miei uomini.

"Anita è appena uscita di casa, signore"

Ho incaricato Sasha di tenere d'occhio le due ragazzine, per essere sicuro che nessuno faccia loro del male.

"bravo, mi raccomando sii il più discreto possibile"

Vladimir mi osserva, cercando di capire con chi sto parlando.

"d'accordo signore"

Mi avvicino al bordo della piscina, pronto a tuffarmi.

"ora ti devo lasciare Sasha, ho una gara di tuffi da vincere"

Sistemo i capelli portandoli tutti all'indietro.

"molto maturo, signore"

Cosa?

Prima che possa accorgermi di qualcosa, vengo spinto in piscina con ancora il telefono in mano.

Riemergo nero di rabbia mentre Vladimir se la ride a crepapelle, insieme a quella traditrice di Kartina.

"questa me la paghi...e mi paghi anche il telefono"

Spero solo che i miei tecnici riescano a recuperare tutte le foto e i video di me e Anita, altrimenti seppellisco Vladimir in giardino. Vivo.

"era solo uno scherzo"

Mia sorella sorride divertita, finché non le afferrò le gambe trascinando anche lei in piscina.

"aaahhh Ivan, i capelli!"

Sollevo gli occhi al cielo, facendo cadere in piscina anche Vlad.

"sono solo dei capelli"

Il suo dito medio mi compare davanti alla faccia, io e il mio amico scoppiamo a ridere mentre lei infuriata esce dalla piscina.

Sembra un gattino bagnato.

un amore costretto...forse [in revisione] Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ