Capitolo 19

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Vladimir's pov

Osservo shoccato la persona a pochi metri da me...non ci posso credere.

Il padre di Ivan, l'uomo che ho sempre ammirato e stimato ricatta la mia ragazza.

Non so neanche se chiamarla ancora così, non gliel'ho mai realmente chiesto e lei ha sempre finto.

Sposto lo sguardo su di lei che sta tremando, con gli occhi gonfi di lacrime, è seduta per terra reggendosi con mani mentre osserva Basil.

"bene...figliolo caro!
Dopo tanto tempo ci incontriamo di nuovo, nel frattempo ho avuto modo di conoscere..."

Si interrompe all'improvviso puntando lo sguardo su Elisabetta.

"che cosa vuoi da lei?"

Nonostante mi abbia mentito per tutto questo tempo, io non smetterò di proteggerla.

"tu sei...Elisabetta.
Quindi ho ricattato la ragazza sbagliata"

Si porta le mani fra capelli, quei pochi che gli rimangono, mentre pensa a qualcosa a noi ignoto.

Perché ha ricattato la ragazza sbagliata?
E chi doveva ricattare allora?

"chi sei tu?"

Si rivolge ad Elisabetta che come me è molto confusa, riguardo a ciò che sta accadendo.

Esita un po prima di rispondere ma poi si fa coraggio e fissa mio padre negli occhi

"sono Elisabetta, la ragazza di Vla...quella che dovrebbe sposare Vladimir"

Tiene lo sguardo basso arricciando una ciocca di capelli.

"Mi è stato detto che la ragazza di Ivan aveva i capelli rosa!"

Non ho mai visto Basil più confuso e infuriato di adesso.

Chi gli ha detto cosa?

"lei è Elisabetta, non Anita.
Anita sta con Ivan e lei...stava con me"

Osservo schifato colui che è stato come un secondo padre per me .

"io...quel deficiente me la pagherà.
Adesso devo andare ma sta sicuro che tornerò"

Solleva la mano con la quale impugna la pistola a mo di saluto, dopodiché mi supera e se ne va.

Torno a concentrarmi sulla ragazza ancora per terra, sospiro per poi avvicinarmi a lei.

"torniamo dentro"

Le porgo la mano che lei puntualmente rifiuta alzandosi da sola.
Si pulisce i pantaloni, mantiene lo sguardo basso quando mi supera per tornare dentro.

Sto per seguirla anche io quando noto un bigliettino per terra, lo raccolgo e lo apro, stupito per ciò che c'è scritto sopra

Elisabetta+Vladimir=

femmina: Clara, Irina, Eleonora, Katrina

maschio: Matteo, Kostantin, Luca, Nikolaj

Sorrido a quella vista, sono degli ipotetici nomi per i nostri figli.

Allora lei non fingeva...

Mi volto immediatamente per parlare con Elisabetta, i miei occhi però si sgrananano non appena mi accorgo che una macchina sta per investirla.

Corro verso di lei stringendo il foglietto nel pugno.
Non si accorge di nulla camminando con lo sguardo basso.

"Elisabetta!"

Si volta giusto in tempo perché io possa afferrarla e toglierla dalla strada

La macchina passa suonando il clacson, mentre stringo la ragazza al mio petto.

Scoppia a piangere stringendo la mia maglietta in due pugni, le accarezzo i capelli e la schiena.

Per fortuna sta bene.

"sei impazzita?
Quella macchina poteva ucciderti! Mio dio ho avuto così paura"

Le bacio la fronte mentre le asciugo le lacrime

"scusa, io non so..."

I suoi singhiozzi riempiono l'aria, unisco le nostre labbra isolandoci dal resto del mondo.

"è tutto okay, l'importante è che tu stia bene e poi...ho trovato questo"

Sorrido aprendo la mano e mostrandole il foglietto.

Le sue guance si colorano di rosso, si morde il labbro inferiore facendo così aumentare la mia voglia di baciarla ancora.

Seguo il mio istinto e mi fiondo di nuovo sulle sue labbra mentre le cingo i fianchi con le braccia.

Sorride sulle mie labbra staccandosi, mi guarda dal basso con i suoi occhioni verdi.

"mi dispiace per tutto.
Avrei dovuto ascoltarti e non saltare a conclusioni affrettate.
Credevo che avessi finto solo per Basil ma dopo questo -indico il foglietto- ho capito che è tutto vero"

Le mie mani circondano il suo viso, i miei occhi sono puntati nei suoi.

"dispiace anche a me per non averti detto nulla, avrei dovuto avvisarti subito dei messaggi e forse tutto questo non sarebbe successo"

Non mi importa più di nulla, dimentico Basil, Ivan, Anita, la bomba, le minacce...

Ci siamo solo io e lei.

"я люблю тебя (ti amo)" mormoro sulle sue labbra prima di baciarla.

un amore costretto...forse [in revisione] Where stories live. Discover now