Capitolo 13

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Elisabetta's pov

Corro fuori dalla camera con le lacrime agli occhi, lo sapevo diamine!

Sapevo che prima o poi avrebbe rivelato le sue vere intenzioni, ma speravo di sbagliarmi.

Arrivò davanti alla porta della mia camera ed entro senza pensarci.
Trovo Anita ed Ivan che subito si girano verso di me, ma non ci do peso e mi siedo sul letto, dando loro le spalle.

"Eli che cos'è successo?"

Gli occhi verdi di Anita compaiono nella mia visuale, è in ginocchio davanti a me e tiene le mani sulle mie gambe.

"lui...lo sapevo.
Lui...solo quello"

Nascondo il volto tra le mani continuando a singhiozzare.

"che cosa intendi?
Che cosa ti ha fatto Vladimir?"

Anita mi osserva dal basso per poi farmi togliere le mani dal viso e asciugarmi le lacrime.

"e-eravamo su-ul letto e...e"

Balbetto non riuscendo a parlare normalmente a causa dei singhiozzi.
Anita mi stringe le mani fra le sue e sorride debolmente.

"calmati un pochino Elisabetta e poi ci racconti"

La voce scura di Ivan mi fa voltare verso di lui, che mi porge un bicchiere di acqua.

Bevo lentamente, cercando di calmarmi e poso il bicchiere sul comodino.

"eravamo sul letto, ci stavamo baciando però lui ha cominciato a..."

Mi interrompo di colpo, non sapendo se è il caso di parlare davanti ad Ivan.
Mi giro verso di lui ricevendo in cambio un sorriso rassicurante, mi posa una mano sulla spalla.

"che cosa ti ha fatto quell'idiota?"

Il moro mi scruta con i suoi occhi azzurri.

"ha cominciato a tirarmi su la maglietta, io però non sono ancora pronta per farlo"

Abbasso lo sguardo, sentendo le guance tingersi di rosso, mentre la risata di Ivan riecheggia nella stanza.

Io e Anita ci guardiamo perplesse mentre il moro continua a ridere.
Dopo qualche secondo, smette e ci guarda dall'alto, mi posa una mano sulla spalla e mi osserva.

"Vladimir non voleva fare l'amore con te, lui quando trova una ragazza vuole marchiarla subito.

Ha una specie di tradizione, sfila la maglietta e bacia il petto della sua ragazza.
Finora ne ha avuta solo una che poi ha lasciato.
È come se fosse un suo marchio, gli piace sapere che la sua ragazza è sua e di nessun altro"

Rimango qualche secondo spaesata, credendo di non aver capito.
Vladimir voleva fare cosa?

"scusa eh, ma non poteva dirglielo anziché tirarle via la maglia?"

Anita si alza parandosi davanti a lui.

In effetti poteva dirmelo, avremmo evitato tutta questa confusione.

All'improvviso la porta si apre e compare la figura di Vladimir con gli occhi rossi e pieni di lacrime.

Mi si spezza il cuore a vederlo così, si avvicina lentamente a me inginocchiandosi.

"mi dispiace da morire, non volevo farti sentire a disagio.
Volevo solo baciarti il petto, è il mio marchio.
Scusami"

Intreccia le nostre mani mentre mi guarda dal basso.
Scendo dal letto abbassandomi alla sua altezza, gli prendo il volto fra le mani e lo bacio.

"dispiace anche a me, ho frainteso tutto senza lasciarti spiegare"

Lo abbraccio poggiando la testa sul suo petto, lui circonda la mia vita con le sue braccia muscolose.
In poco tempo mi ritrovo sul letto, Vladimir è sopra di me e mi bacia il collo.
Gli do il permesso di levarmi la maglia, osserva ogni centimetro del mio corpo per poi cominciare a a baciarmi il petto.

"sei bellissima"

Mi sorride tornando a baciarmi.
Sorrido anche io, rendendomi conto solo ora che siamo rimasti solo io e lui.

un amore costretto...forse [in revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora