Capitolo 5

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             ☁️Capitolo revisionato☁️

                                Ahhhhhh, ahhhhhh
             I know you're scared tonight

Elisabetta's pov

“Sei bellissima” Sorrido abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.

Io e Claudio stiamo ballando da ormai dieci minuti, mi tiene tra le braccia
delicatamente facendomi volteggiare in mezzo alla pista.
Pur essendo al settimo cielo per le sue attenzioni non posso fare a meno di lanciare un’occhiata alle sue spalle, chiedendomi dove sia sparita Anita.
L’ho vista uscire da una delle porte laterali almeno un quarto d’ora fa ma non è ancora tornata.

“Hey, mi stai ascoltando?”

“Cosa?”

Claudio sorride prima di avvicinarmi ulteriormente a lui e darmi un bacio sulla guancia.

“Tranquilla, non era importante”

Annuisco, leggermente imbarazzata per essermi distratta e non aver sentito ciò che voleva dirmi.

Quando la canzone finisce mi scuso con lui e, dopo aver recuperato la mia borsetta, raggiungo l’esterno per cercare Anita.
Forse sono solo paranoica ma non può essere una coincidenza il fatto che lei sparisca dalla festa pochi giorni dopo che degli uomini hanno tentato di rapirla.

Mi lascio la villa alle spalle uscendo in giardino, l’aria fresca mi fa rabbrividire così strofino le mani sulle braccia cercando di riscaldarmi.

“Anita! Sei qui?”

Il giardino è completamente deserto, noto solo due nostri compagni di corso appartati in un angolo.
Sto per avvicinarmi a loro e chiedergli di Anita quando i due cominciano a baciarsi appassionatamente. Sembrano due impegnati a mangiarsi la faccia a vicenda.
Una smorfia di disgusto si fa strada sul mio volto, mi allontano da loro lasciandoli alle loro effusioni per concentrarmi sulla mia amica.

Dopo dieci minuti di ricerca e dopo aver girato quasi tutto il giardino ancora non sono riuscita a trovarla.

Se qualcuno le avesse fatto del male? Se fosse stato uno di quegli uomini?

All’improvviso ricordo di avere il telefono nella borsa, lo estraggo e cerco tra i contatti quello di Anita.

Uno squillo, due, tre…

“Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La invitiamo a riprovare più tardi”

Ora ho la certezza che le è successo qualcosa, Anita risponde sempre al telefono. Sempre.

Mi guardo intorno preoccupata, gli occhi si fanno lucidi mentre penso che è solo colpa mia.
Non avrei dovuto chiederle di venire alla festa, sarebbe stata più al sicuro a casa.
Ora chissà dove si trova…con chi, solo perché io sono stata egoista e ho pensato a me stessa non considerando il pericolo al quale avrei esposto Anita.

“Non dovresti piangere il giorno del tuo compleanno”

Volto la testa di scatto nella direzione da cui proviene la voce.

Un uomo alto e slanciato mi osserva, è vestito in modo impeccabile; la camicia bianca fascia perfettamente i bicipiti muscolosi e i primi tre bottoni lasciati aperti permettono di intravedere un tatuaggio sulla clavicola.
I pantaloni neri mettono in
risalto le gambe snelle, ai piedi calza delle scarpe eleganti nere.

Alzo lo sguardo verso i suoi occhi, ricordano il ghiaccio non solo per il colore ma anche per lo sguardo gelido con cui mi osserva.
Percorre interamente la mia figura
con gli occhi, studia ogni dettaglio dalla testa ai piedi fino a tornare al mio viso.

un amore costretto...forse [in revisione] Место, где живут истории. Откройте их для себя