Capitolo 4

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Chase tornò a casa verso le otto e si prolissò subito in un dettagliato racconto della giornata passata in compagnia della sua Luna.

Ero davvero felice per lui, siamo sempre stati come fratelli ed è bello vederlo così contento. E da come mi parla di lei sono più che certo che la giovane Brianna si rivelerà un ottima guida per il branco.

Intanto io inizio a sentirmi sempre peggio: la lontananza dalla propria compagna, una volta trovata, è dolorosa da sopportare.

Incredibile, vero? Dopo una vita intera passata con la paura di non trovare mai la mia metà, di rimanere per sempre solo, la trovo e la perdo nel giro di pochi secondi.

E ora eccomi qua, alla fine nuovamente solo  circondato dell'oscurità e senza poter fare meno di pensare a lei.

Lei.

Lei.

Lei.

Lei.

Lei.

"Adesso però mi devi dire perché te ne sei andato... non erano quelli i piani."  A rompere la mia catena di pensieri è Chase che mi scuote leggermente la spalla, forse per svegliarmi dal mio stato di trance o per assicurarsi che sia ancora vivo.

"Alla stazione è successa una cosa importante Chase." Rispondo ancora indeciso se dirglielo o meno.

"Cosa?" Chiede e dal tono giurerei che sembra leggermente agitato. Preoccupato, anzi.

"Ho trovato la mia compagna. Ho sentito il suo profumo nell'aria. Era un odore meraviglioso, così caldo e accogliente, sapeva di casa. Ma appena ho iniziato a seguirlo il treno è ripartito con lei dentro. Non so dov'era diretta, chi sia, come sia fatta, non so nulla." Replico sofferente.

Dirlo a voce alta non ha fatto che mettermi ancora più di fronte alla realtà dei fatti: l'ho persa.
E in più, causa dei miei occhi non ho potuto nemmeno vederla. 
Sulla mia guancia intanto scende una lacrima.

"Ora il mio lupo soffre di una crisi simile a quella dell'abbandono, sì come quella che ho provato quando sono morti i miei genitori. Ci sono due treni che partivano a quell'ora, voglio andare a cercarla. Magari avrò fortuna, chissà." Continuo a spiegare. Le possibilità che riesca a trovarle sono veramente poche ma le sfrutterò tutte. A costo di cercarla in ogni angolo di questo mondo, ma non voglio privarmi di quel profumo meraviglioso. Non voglio privarmi di lei.

"Hey amico, mi dispiace tantissimo. Tu stai male e io non ho fatto altro che farti stare peggio, sono un amico di merda. Ti aiuterò a cercarla, non sei solo ricordatelo." Esclama il mio migliore amico dandomi un abbraccio. E in questo momento non mi interessa del mio ruolo, del mio grado in battaglia o della mia reputazione. Mi interessa solo lei.

Ci stacchiamo poco dopo e mi limito ad annuire per fargli capire che sto meglio. Faccio per alzarmi ma improvvisamente un dolore al costato mi fa piegare a terra. Poi un altro colpo, più potente, in pancia.

All'inizio non comprendo ma quando un dolore si spande a macchia d'olio sul mio petto realizzo: qualcuno, chissà dove, sta facendo del male alla mia compagna.

Chase viene subito ad aiutarmi e mi chiede cosa sta succedendo ma le sue parole risultano lontane, appena udibili. Faccio in tempo a dire "Compagna" che i miei occhi tornano a vedere per pochi istanti dopo undici anni.

Ma quando metto a fuoco l'immagine capisco che non sono i miei ma quelli della mia compagna. Distinguo una casa in legno e un uomo sulla cinquantina sopra di me che mi prende a calci. Sento il suo dolore come se fosse completamente mio.

Il Lupo dagli occhi argentatiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant