Capitolo 9

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Una volta recuperati i nostri zaini lasciati al bar e esserci cambiati io e Chase ci siamo divisi. Lui è andato in stazione per prendere l'ultimo treno serale e io sono tornato in ospedale.

Appena sono entrato mi sono diretto alla reception, ma non c'era nessuno. Ho anche provato ad aspettare arrivasse qualcuno ma alla fine mi sono buttato alla ricerca di Artemis da solo. Per i corridoi non c'era nessuno e la maggior parte delle infermiere del turno di notte erano troppo occupate nelle loro conversazioni per prestare attenzione.

Alla fine mi sedetti in una sedia della sala d'attesa, vicino a una macchina del caffè e mi concentrai. E alla fine sentì ciò che mi serviva.

"Ti giuro Kaitlyn, non ho idea da dove sia sbucata quella ragazza. L'ha trovata il dottor Blais per terra di fronte all'entrata. Ha un bel trauma cranico: un ferita non da poco. Per fortuna l'ha curata subito." Disse un' infermiera mentre sorseggiava un caffè.

"Davvero? Aiuto povera ragazza. Ma in che stanza l'hanno messa? Spero non l'abbiano assegnata a quella strega di Sophia!" Replicò la sua collega.

"Oh purtroppo sì! È capitata in una camera di seconda classe al primo piano. La B12 mi sembra, comunque pensa la occupa da sola. Scommetto che..." Non rimasi nemmeno ad ascoltare il resto delle futili chiacchiere che mi diressi verso le scale.

Camminavo e a ogni passo schioccavo la lingua per controllare di non andare a sbattere. Arrivai al primo piano e imbocai un corridoio. Prima di proseguire poggiai la mano su una delle traghette vicino alle porte. Fortunatamente era in rilievo: con fatica lessi. B1. Ero sulla strada giusta. Iniziai a camminare tenendo la mano sul muro e contando le porte che passavano:

2...
4...
6...
8...
10...
12.

Esitai un istante prima di aprire la porta. Ma poi entrai e ad accogliermi trovai il profumo inconfondibile della mia compagna.

E ora seduto al suo fianco, ascolto il suo battito e il suo respiro tranquillo. Non idea di che ore siano né mi interessa a dire il vero.

Mi avvicino cautamente a lei e faccio scorrere una mano sul suo volto: voglio conoscerla, voglio vederla.

I tratti del suo viso sono delicati, la sua pelle è tiepida e liscia nonostante alcuni graffi, provocati probabilmente da quel bastardo. Non idea di chi sia per lei ma ora non è più importante: è morto.

Accarezzo i capelli, sono morbidi e leggermente umidi: sicuramente gli hanno lavati per togliere il sangue secco. Scorro le dita tra le ciocche dalla radice fino alle punte incontrando ben poca resistenza. Chase aveva detto che i suoi capelli sono castani. Con quelle informazioni provo a immaginarla: il risultato è bellissimo.

Quanto vorrei poterti vedere, penso mentre le do un leggero bacio sulla fronte. Mi sistemo sulla sedia e inizio la mia veglia ma mi incanto a contare i suoi battiti e alla fine crollo in un sonno profondo.

Mi risveglio grazie a Siri che annuncia a ripetizione con voce metallica: "Chiamata in arrivo da Chase."

Lo prendo in fretta e fermo quello strazio mentre rispondo: "Chase, ciao, come mai questa chiamata?"

"Nulla di che, sapere come stavi. Immagino tu abbia fatto da sentinella per tutta la notte." Esclama Chase ironicamente.

"A dire il vero mi sono addormentato." Replico allungando una mano verso la mia compagna e controllando che fosse ancora addormentata.

"Oh beh ringraziami allora, sono le sette di mattina." In sottofondo sento il borbottio del caffè che sale.

"Accidenti, non me ne sono accorto. Grazie. Comunque oggi hai programmi con Brianna?" Domando per cambiare argomento.

"Pensavo di inziare sul serio. In fondo ha capito che mi sono innamorato di lei ed ora devo capire se vuole provarci a stare con me. Poi potrò dirle la verità." Risponde incerto.

"Perché non provi a dirglielo subito, nel senso, lasciale tanti micro indizi e faglielo capire da sola. Sarebbe un po' come dirle sempre la verità, no?" Propongo.

"Da quando dai consigli di cuore? E poi proprio tu che nascondi i tuoi occhi bianchi con delle lenti per non traumatizzare la tua compagna. Piuttosto c'è un altra cosa di cui ti volevo parlare..." percepisco il suo tono farsi più serio e preoccupato.

"Dimmi" Dico ansioso di capire.

"Immagino tu abbia presente il gruppo di cacciatori che assaltò il nostro villaggio quasi undici anni fa..." Inzia e deduco che il discorso non continuerà per nulla bene.

"Direi parecchio Chase, perché? che succede? Li abbiamo sconfitti cinque anni fa cosa c'entrano ora?" Chiedo.

"Sono tornati." Replica. "Sì sono riarmati e hanno assaltato il branco dell'Alpha Cole mi è arrivata la notizia ieri sera."

L'Alpha Cole era stato colui che ci aveva aiutati il giorno in cui i miei genitori vennero uccisi. Erano i nostri alleati. "Quanti sopravvissuti?" Domando non sicuro di voler sapere la risposta.

"Nessuno. Hanno ucciso tutti e bruciato il villaggio. Le spie mi dicono che non è rimasto nulla. Tutti i branchi sono in allerta e probabilmente dovremmo tornare al nostro prima del previsto. Preparati perché nel caso peggiore, carichi la tua compagna in spalla e torniamo indietro." Spiega Chase. Il suo tono è molto preoccupato e lo capisco benissimo.

"Sappiamo dove stanno andando?" Continuo a interpellarlo.

"Stanno scendendo verso di noi. Ora è in massima allerta il branco Crescent moon che in linea d'aria sono prima di Full moon e noi." Mi espone.

Mi poggio una mano sulla testa mentre cerco di pensare. Fare così con i cacciatori e come giocare alla roulette russa: non sai mai chi capita. Questi bastardi sono imprevedibili: attaccano convinti di voler salvare la razza umana. Molti di loro conducono esperimenti su di noi per cercare di ottenere i nostri vantaggi come la forza o la guarigione istantanea. Sono solo dei pazzi, ma armati e quindi estremamente pericolosi.

"Troveremo il modo di risolvere la questione Chase, fidati di me. Ora pensiamo alle nostre compagne e a tenerle al sicuro." Dico cercando di instillare un po' di speranza.

"Appena potrò tornerò a dare un occhiata al branco. Ho già disposto gli allenamenti per la guerra. Preparati anche tu e fammi sapere come sta la tua compagna. Ora ti lascio, ci risentiamo." Comclude il mio migliore amico.

"D'accordo, ciao." Chiudo la telefonata e penso solo questa ci mancava. poggio la testa al vetro della finestra. È freddo, e quasi sicuramente oggi pioverà.

Vado nel piccolo bagno della stanza e mi lavo la faccia per riprendermi. Indosso poi l'ultimo paio di lenti colorate che mi sono rimaste appuntandomi mentalmente che le devo ricomprare.

Poi prendo lo zaino e vado a prendere un caffè per iniziare la giornata che di buon giorno non ha proprio nulla.

ANGOLO AUTRICE:

I problemi si ergono all'orizzonte... che cosa aspetterà i nostri eroi?

Nota importante: Da prossimo capitolo per 10 capitoli ci sarà il Point of view di Artemis... ho deciso di dividere in questa maniera il piano di lavoro perché ho notato nell'altro libro che cambi frequenti di pov rendevano dispersiva la storia.

Fatemi sapere che cosa ne pensate e al prossimo capitolo!
Serena

Il Lupo dagli occhi argentatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora