Capitolo 10

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ARTEMIS' POV

Mi sveglio di scatto a causa di un incubo. Sbatto le palpebre un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco il luogo in cui mi trovo. Sono in una stanza bianca asettica, abbastanza fredda, con due letti, due comodini, due armadi, un televisore e una porta che suppongo essere il bagno. Cerco di muovermi ma vengo fermata da una fitta al braccio dove sono collegati alcuni tubicini. 'Bene,' penso 'sono in ospedale, ci mancava solo questa.'

Poggio una mano sulla testa mentre cerco di mettere a fuoco i ricordi: stavamo tornando a casa e un lupo argentato ci ha attaccato. O meglio a iniziato ad attaccare mio padre che poi a sua volta, mi ha spinto e sono caduta. Ma poi cos'è successo?

Ricordi frammentati e totalmente scollegati si accumulano nella mia mente e mi viene difficile distinguere ciò che è realtà e ciò che è frutto della mia immaginazione. Un ricordo però mi colpisce più degli altri: un volto che non riesco a mettere a fuoco, di un ragazzo che mi chiama "Hey, Artemis mi senti? Svegliati, ti prego."
Probabilmente dev'essere la persona che mi ha soccorso. Dovrò ringraziarla.

Provo a concentrarmi e cercare altri dettagli ma un mal di testa martellante mi convince a lasciar perdere. Poco dopo un infermiera, vedendomi sveglia, entra nella stanza salutando: "Buongiorno, come ti senti?"

"Più o meno bene, ho solo un gran mal di testa." Rispondo sforzandomi a fare un sorriso.

"Oh beh è normale tranquilla. Ora chiamo il dottore così ti può visitare." Replica gentilmente per poi rientrare poco dopo con al seguito un dottore e un carellino con alcuni farmaci.

"Buongiorno, sono il dottor William Blais. Ora effettuerò alcuni controlli per assicurci che non ci siano danni, va bene?" Esclama velocemente il medico.

Annuisco un po' frastornata e il dottore inzia a controllare i miei occhi puntandomi una luce. "Bene, ottima reazione delle pupille, ti ricordi il tuo nome?"

"Credo si difficile dimenticarselo; comunque mi chiamo Artemis Wright." Rispondo ironicamente. Andiamo, sto bene ho solo mal di testa; niente che una compressa non possa risolvere.

"Ottimo Artemis, ti consiglio di evitare movimenti bruschi per un po'. L'infermiera ti darà qualcosa per il mal di testa, se ti senti male, avvisaci." Replica tranquillamente mentre toglie la fasciatura e controlla i punti, per poi girarsi verso l'infermiera e dire: "Sofia la lascio nelle sue mani."

"Tranquillo William."Risponde cortese la donna e voltandosi verso il carellino e aprendo delle nuove bende.

"Hai preso una bella botta, ma come hai fatto?" Esclama Sofia.

Per un attimo sono tentata di dirle tutta la storia ma chi mi crederebbe mai? Opto quindi per una versione concisa: "Sono scivolata sugli scalini ghiacciati di casa. A proposito lei sa chi mi ha portato qui?"

"Non posso aiutarti su questo cara. Sai, ti ha trovato il dottor Blais ferita di fronte all'entrata dell'ospedale. Sei stata molto fortunata." Racconta la donna inizinado a cambiare la benda.

"Come?", penso, "Io ricordo di aver visto un volto è qualcuno che mi chiamava. Ne sono certa." Faccio finta di nulla e domando: "Mi ha cercato qualcuno?"

"Oh beh nessuno altro a parte quel ragazzo" Risponde lanciandomi uno sguardo furbo. Probabilmente faccio una faccia stranita perché subito aggiunge: "Sì, qui ha dormito un ragazzo pensavo fosse il tuo fidanzato. Ho anche pensato di svegliarlo e mandarlo via, ma alla fine non c'è lo fatta. Credo sia a prendere un caffè ora." Poi rivolgendosi di nuovo verso il carrello dice porgendomi una pastiglia con dell'acqua. "Comunque tieni, prendi questa, ti sentitirai meglio."

Il Lupo dagli occhi argentatiWhere stories live. Discover now