Capitolo 34

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Arrivo a Vanderhoof senza troppi problemi fortunatamente. L'ultima volta che sono stata qui avevo pensato che non ci sarei mai ritornata ma a quanto pare questa città a ancora qualcosa da farmi scoprire.

Da questa mattina ho una brutta sensazione; sicuramente scoprirò qualcosa che non mi piacerà, me lo sento.

Appena esco dalla stazione vedo subito due cacciatori appostati all'uscita. A quanto pare hanno preso molto sul serio la mia ricerca. Ma ora mi si pone un altro interrogativo: da dove inzio a cercare?

Allora ricapitoliamo: la donna misteriosa, capo del gruppo di cacciatori, dice di conoscermi e vuole trovarmi. Per cosa? Mi è ignoto.
Ora, se io dovessi cercare una persona, inizierei dai luoghi più frequentati: casa sua per esempio.

Mi affretto a prendere il primo pullman disponibile per arrivare a casa mia. Speriamo di non dare troppo nell'occhio essendo comunque una zona residenziale non molto frequentata. Dopo mezz'ora raggiungo la mia fermata. Lungo il viaggio non ho potuto fare a meno di vedere cacciatori; oramai grazie ad Aiden sono diventata brava a riconoscerli.

Scendo dell'autobus e inzio a camminare con un apparenza tranquilla anche se dentro sono in tachicardia.

Arrivo vicino a casa mia e stranamente non noto nessuno... ma com'è possibile? Che cosa sto sbagliando? Possibile che siano già stati qui?
Decido di indagare e entro nella mia ex casa mia per vedere se posso trovare una risposta alle mie domande. Per non dare nell'occhio passo dal retro.

Appena entro nella cucina mi rendo conto che non è cambiato nulla; ogni cosa è rimasta esattamente come l'avevo lasciata. Il tappeto di ingresso è perfettamente sistemato, segno che nessuno ci è passato sopra, e anche i mobili non sembrano essere stati toccati. Non un suppellettile è stato spostato di un millimetro.

Salgo al piano superiore sempre più confusa: possibile che i cacciatori non siano partiti dal punto più semplice? Entro nella mia vecchia camera constatando come anche lì sia rimasto tutto totalmente invariato. Come se il tempo non avesse continuato a scorrere in questa casa.

Mentre sono immersa in questi pensieri il rumore di un fuoristrada mi fa riscuotere: corro alla finestra e facendo attenzione attenzione non farmi vedere dall'esterno, noto due jeep fermarsi di fronte alla casa. Otto cacciatori scendono da esse tra cui la donna dell'attacco al mio villaggio. La bastarda che sta torturando Chase e Aiden.

Velocemente mi nascondo dentro il mio armadio richiudendo l'anta dietro di me lasciando un piccolo spiraglio; sufficiente a vedere cosa accade nella stanza.

Sento la porta al piano inferiore venir sfondata con un tonfo. Certo che non è gente che ci va per il leggero. I loro passi si diffondono per tutta la casa, segno che la stanno esplorando. Poi una voce femminile ordina: "Trovate un indizio che mi dica dove si trova ora; dobbiamo trovarla."

'Ma che vuole questa da me?' Mi chiedo mentre mi faccio più piccola dentro l'armadio in legno della mia camera.

Dopo un paio di istanti percepisco la porta della mia camera aprirsi con un cigolio. Mi metto una mano sulla bocca per trattenere il fiato, come facevo tempo fa per non farmi trovare e evitare le botte. Entra nel mio minuscolo campo visivo la donna e finalmente la posso scrutare notando i dettagli: i capelli grigi striati di bianco, stretti in una crocchia perfetta senza un capello fuori posto. Non sembra giovane anzi, il suo aspetto pare quello di una donna di mezz'età. La sua carnagione è chiara e posso distinguere perfettamente le rughe dovute alla sua età. 'Perché non mi sono resa conto prima di questi particolari?' Mi chiedo rispondendomi anche da sola in seguito 'Perché troppo occupata per considerarla una minaccia per il suo essere cacciatrice che per la sua età.'

La vedo scrutare la stanza con un cipiglio duro sul volto per poi soffermarsi su una fotografia che ho volutamente lasciato in questa casa; un pezzo di un passato che non mi riguarda. L'unica foto che mi è arrivata di mia madre. Me la diede la mia nonna da piccola quando mi spiegò perché gli altri bambini avevano una mamma e io no. L'ho odiata per avermi abbandonata.

La Cacciatrice la prende in mano e la osserva, vedo il suo sguardo addolcirsi un attimo per poi ritornare più duro di prima. Poi alza lo sguardo e ordina ai suoi uomini: "Uscite da questa casa. Ora!"  Subito i passi affrettati dei suoi scagnozzi riecheggiano tra le pareti.

Poi appena tutti sono usciti prendendomi completamente alla sprovvista esclama: "Vuoi rimanere in quell'armadio ancora per molto?"

Rimango paralizzata: mi ha trovata.
E ora mi tocca affrontare le conseguenze.

Con un sospiro per farmi forza e attingendo da tutto il coraggio in mio possesso esco dall'armadio palesandomi a lei: "Chi sei?" Domando subito.

"Una parente." Risponde guardandomi con un leggero sorriso sul volto.

"Io non ho parenti. I miei genitori sono morti così come mia nonna paterna." Ribatto duramente: "Chi sei?"

"Sono la tua nonna materna. Sono qui per salvarti Artemis. So che di recente sei venuta in contatto con dei licantropi: ti hanno fatta prigioniera immagino." Replica poggiando la fotografia di mia madre e guardandomi negli occhi.

', certo, è tutto ciò che ti fa dormire la notte, stronza.' Penso decisa a non credere a una sillaba che esce da quella bocca.

"Un penny per i tuoi pensieri." Continua tranquilla: "So che ti hanno fatto credere che noi siamo i cattivi della storia ma ti posso assicurare Artemis che non è così. Loro sono bestie che si approfittano di giovani ragazze come te per far proliferare la loro specie. Non hanno sentimenti, solo interessi istintivi. Sono animali pericolosi con un potere troppo grande. Io sono una cacciatrice e proteggo tante ragazze che come te sono vittime dei loro giochetti." Alle sue parole, false, nella mia mente si sovrappongono tutti i ricordi che ho vissuto con Aiden: le chiacchierate, le litigate, quando mi ha rivelato la sua natura, le parole sussurrate all'orecchio, i baci rubati.
Non è vera una parola.

"So che non ti sembra così, ma è la verità. Ti faranno solo del male, ti useranno come una schiava sessuale. Tu lo sai però... E questo che vuoi per te?" Questa donna non ha capito che con le sue parole non mi incanta. So perfettamente che ciò che dice è completamente falso.

Però prendo una decisione all'ultimo. Lei crede di potermi usare? Beh sarà il contrario... penso a Aiden e a quanto mi manca, alla paura che provo per la sua sorte e, come a comando, dai miei occhi inziano a scendere alcune lacrime.

La cacciatrice si avvicina a me; vuole consolarmi: "Ma tranquilla Artemis, sono qui per proteggerti... Vedo che tu non hai il marchio: è un bene, significa che puoi ancora salvarti dalla loro influenza."

Inzio il mio teatro: cerco di asciugarmi le lacrime e comincio a singhiozzare per rendere il tutto un po' più credibile. E per ultimo un bel balbettio nella voce: "Io... ho- Paura." Ammetto asciugandomi la guancia destra mentre il pensiero del mio amato sotto tortura mi fa piangere di più.

La donna di fronte a me mi abbraccia ma il suo abbraccio è freddo, vuoto. Totalmente diverso da quelli di Aiden.

"Sei al sicuro ora, Artemis." Mi sussurra la donna all'orecchio e in quel momento mi sale come la certezza di aver firmato un patto col diavolo.

ANGOLO AUTRICE:

Scusate se ieri non ho pubblicato ma ho fatto la terza dose di vaccino e non mi sono sentita molto bene. Ma non preoccupatevi tutto apposto, infatti oggi sono di nuovo operativa.

Comunque, che ne pensate di questo capitolo? Qualche speculazione in merito alla Cacciatrice o alla tecnica di Artemis? Fatemelo sapere in un commento!

Al prossimo capitolo!

Serena

Il Lupo dagli occhi argentatiWhere stories live. Discover now