Capitolo 32

5.8K 245 9
                                    

Rimango a osservare da lontano un gruppo di cacciatori. Sono in due a circa trenta metri da me e del tutto ignari della mia presenza.

Sono appoggiata con la schiena al muro di una pizzeria mentre fumo una sigaretta. Non avevo mai provato ma dicono tutti che anestetizzino i pensieri ma per quanto mi piaccia giocare con le nuvolette di fumo mi trovo in totale disaccordo. Anzi, nella mia testa i pensieri si susseguono veloci come l'acqua delle cascate del Niagara.

Non sono preoccupata; so che non mi potranno riconoscere con il nuovo cambio di look effettuato per andare in spedizione fuori dalla Casabranco. Ho indossato lenti a contatto colorate verdi e tinto i capelli di rosso. Poco prima di uscire Brianna mi ha detto che non sembravo io. "È esattamente ciò che voglio." Le ho risposto.

Intanto i cacciatori si muovono e entrano in un bar. Aspetto alcuni istanti e decido di seguirli sedendomi al bancone a tre posti di distanza da loro. "Un caffè." Ordino e il barista annuisce.

Mentre lui prepara il mio caffè aguzzo l'orecchio per ascoltare la conversazione dei due: devo scoprire dove hanno portato Aiden e Chase. E possibilmente salvarli il prima possibile.

"Non capisco cosa ci facciamo ancora qui! Dovremmo essere con gli altri in Alberta!" Brontola uno; un ragazzo biondo e parecchio iperattivo visto come si muove sulla sedia.

"Lo sai, dobbiamo trovare quei maledetti lupi! Prima li scoviamo meglio è!" Ribatte l'altro anche lui sembra particolarmente scocciato della situazione. È un uomo sui trentacinque anni scuro e con una cicatrice sotto l'occhio destro. "Evidentemente non li pagano abbastanza" Penso ironica.

"Saranno già lontani, ormai. Dovremmo estendere le ricerche più a sud: sicuramente li troveremo lì." Replica il giovane cacciatore. "Non capisco perché il capo non ci faccia muovere da qui." Continua mentre si scola un sorso generoso di birra.

"Sostiene siano ancora qui. Quella donna non ne sbaglia una: se dice che sono qui, sono qui fidati." Esclama il più anziano.

Continuo ad ascoltare a testa bassa mentre il barista mi porge il mio caffè. Inzio a versare lo zucchero e a girarlo lentamente.

"A proposito, sai perché ha mandato una squadra a Vanderhoof?" Chiede il ragazzo biondo.

Intanto faccio un sorso mentre ascolto la risposta...

"Ufficialmente per estendere le ricerche. Ma ho sentito dire da Carson che conosce la fidanzata di uno dei lupi che abbiamo catturato. Vuole trovarla ma il vero motivo non so perché... ma dubito che sia per il progetto M." Appena sento questa frase quasi non risputo tutto il caffè nella tazzina. Fortunatamente riesco a contenermi e non dare nell'occhio nonostante le milioni di domande che si formano nella mia testa: "Come fa quella donna a conoscermi? Cosa vuole da me? E che diavolo è il progetto M?"

Poggio la tazzina sul piattino bianco e continuo ad ascoltare sempre più interessata: "Ma ora che abbiamo l'Alpha e il Beta secondo te ha senso cercarli? Moriranno da soli senza organizzazione. Vedrai li troveremo a sud mentre cercano disperati il loro Alpha come delle formiche." Sussurra il primo cacciatore. Il secondo gli dà una botta sulla spalla e dice: "Finiscila va',  dobbiamo tornare a fare la ronda. Muoviti."  Subito il giovane si alza e escono insieme dalla porta lasciandomi lì scioccata.

Pago, esco dal bar e mando un messaggio a Brianna: "Ho scoperto qualcosa."

La sua risposta è immediata: "Anche io."

Torno al villaggio, dopo aver prestato un attenzione maniacale affinché nessuno mi seguisse o vedesse. Busso quattro volte e vengo aperta da un soldato: abbiamo organizzato alcuni turni di guardia (specialmente per la notte) in modo da avvistare subito nemici in arrivo. Un idea di Brianna a dire il vero.

Appena la porta viene richiusa dietro di me vengo investita da Brianna che in questi due giorni ha assunto le veci di facente funzioni dell'Alpha. "Cos'hai scoperto?" Chiede subito con una speranza sul volto. "Parliamone nell'ufficio di Chase." Rispondo e subito entrambe corriamo su per le scale.

"Allora; innanzitutto i cacciatori sono in Alberta a conquistare un altro branco. Hanno lasciato nella Columbia Britannica alcune squadre con l'intento di trovare e ucciderci. Tuttavia quelli che sono rimasti sono abbastanza svogliati e non contenti della cosa. Comunque il capo, la donna che era qui durante l'attacco, è sulle mie traccie ma nessuno, nemmeno i suoi sottoposti sa il motivo. Sanno solo che mi conosce e ha inviato una squadra a Vanderhoof, la città dove sono cresciuta." Racconto
Per poi chiedere:" Inoltre hanno menzionato un progetto, probabilmente segreto, tale "progetto M". Mai sentito?"

"Sì. Ho sentito alcuni cacciatori che ne parlavano. Pare sia un progetto di sperimentazione su coppie di licantropi uniti dal legame: il nome esteso è progetto Mate." Risponde Brianna mentre apre una mappa sul tavolo.
Indica un punto sulla cartina e mi espone quello che sa: "Ho scoperto che esistono alcuni laboratori posizionati nella capitale. I cacciatori lo usavano a mo' di minaccia goliardica. Suppongo non sia un bel posto... Poi tu devo dire un altra cosa."

Alzo lo sguardo dalla cartina e lo porto su di lei, che sembra triste: "Dobbiamo fare in fretta Artemis: sai con il legame si condivide tutto, dolore compreso. Stanotte lo stavano torturando ne sono certa. Ho paura per lui."

La guardo sconvolta e lei tira su la maglietta facendomi vedere un livido nero sull'addome: "Per lasciare un segno così a distanza, figurati come dev'essere il dolore che sta provando." Commenta triste, per risistemarsi.

"Ora abbiamo una pista almeno Brianna. E sono passati solo due giorni. Se continuiamo così in due settimane potrebbero essere di nuovo qui con noi." Esclamo cercando di tirarle su il morale anche se il dolore della separazione, lo so io stessa, è inconsolabile. Incolmabile.

Mi manca troppo Aiden.
Mi manca in ogni gesto e battuta, mi manca al mio risveglio e all'andare a dormire.
Mi manca giocare con i suoi capelli, facendogli fare le smorfie quando tiro troppo.
Mi manca dormire sul suo petto e sentirmi al sicuro, amata.
Mi manca ogni bacio e ogni carezza di cui mi riempiva ogni giorno.

Perché è questo che fa l'amore a quanto pare: riempie le giornate di gioia e di colore. Di emozioni ma soprattutto di vita. Senza di lui tutto è vuoto, nullo, oscuro.

"Ti troverò Aiden, mi manchi troppo." Sussurro mentre le lacrime mi rigano un po' di più il volto a ogni passo. Cammino per i corridoi della Casabranco per scendere a occuparmi del branco come avrebbe fatto lui. Del branco che in questi pochi giorni tra convalescenza e attacco è diventato un po' anche il mio.

Asciugo le lacrime con la manica della maglietta e mi sforzo a fare un sorriso: non deve trasparire il mio dolore. Esattamente come avrebbe fatto lui.

ANGOLO AUTRICE:

Sono aperte le scommesse secondo voi quanto ci impiegheranno le nostre eroine a trovare l'Alpha e il Beta?
Scatenatevi nei commenti...

Al prossimo capitolo!

Serena

Il Lupo dagli occhi argentatiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora