Capitolo 33

5.7K 233 8
                                    

Cado di nuovo a terra per l'ennesima volta. Il colpo che mi ha dato mi ha fatto mancare il fiato, infatti tossico un paio di volte mentre con i gomiti mi allontano dal mio avversario e mi rialzo in piedi. "Vuoi arrenderti?" chiede Lucas, uno dei soldati addestrati personalmente da Aiden.

"Arrendermi non è tra le opzioni." Rispondo rimettendomi in posizione d'attacco. Abbiamo deciso con Brianna di imparare a combattere; non possiamo pretendere di poter salvare qualcuno se non siamo prima capaci di difendere noi stesse. Ci siamo quindi accordate con Lucas, che a detta di tutti, dopo l'Alpha e il Beta è il combattente migliore. E effettivamente hanno ragione; nonostante ci stia massacrando con un lungo e inteso allenamento mattina e sera in una settimana entrambe siamo molto migliorate. Riusciamo a difenderci in un attacco corpo a corpo e Lucas ci sta istruendo anche nel disarmare un avversario e eventualmente ucciderlo. 

"La tua tenacia è lodevole; l'unico tuo problema è che sei istintiva, non ragioni. Carichi molta forza ma non la sai distribuire nella durata del conflitto. Loro sono allenati a resistere ma tu no; devi cercare di mettere K.O. il tuo nemico il prima possibile e con ogni mezzo possibile. Usa l'ambiente e le debolezze del tuo avversario a tuo vantaggio: solo così potrai vincere." Ribatte il mio istruttore per poi farmi un cenno con la mano e dirmi: "Ancora." 

Avanzo tenendo alta la guardia e caricando un pugno che colpisce il suo zigomo. Contraccambia cercando di darmi un colpo da sinistra ma lo schivo abbassandomi velocemente e portandomi alle sue spalle. Colpisco con un calcio il retro del suo ginocchio con forza, mettendolo in ginocchio  per poi stringere le braccia in torno al suo collo nella manovra di strangolamento che lui stesso mi ha insegnato. Appoggio la testa alla sua in modo da evitare eventuali sue testate mentre lo sento muoversi per liberarsi da me.

Ma appena mi sembra di aver vinto e che stia cedendo Lucas riesce a farsi spazio con il mento, liberando la pressione del mio braccio sul collo e afferrandomi per la maglietta mi fa ribaltare, letteralmente, di schiena davanti al lui. Cerco di riprendermi in fretta e evito il suo pugno in arrivo girandomi su un fianco per poi tornare in piedi senza dargli le spalle. Decido di fare d'impulso e smettere di seguire le tecniche imposte. Corro verso di lui e appena sono vicina abbastanza salto usando la velocità e la forza di gravità per caricare un pugno che riesce a sfondare la sua guardia e colpirlo in pieno viso. Lucas barcolla, stordito dal pugno e dal mio peso che riesce a fargli perdere l'equilibrio. Cade a terra e io lo blocco con il peso del mio corpo a terra e senza aspettare la sua ripresa lo afferro per il colletto della maglietta e lo sto per colpire ma subito esclama: "Basta così. Mi arrendo."

Mi allontano da lui cercando di regolarizzare il mio respiro dovuto allo sforzo del combattimento. Noto i lividi sulle mie braccia a causa delle difese dai suoi colpi e le nocche rosse e sporche di un po' sangue. Anche Lucas non se la passa meglio: ha uno zigomo spaccato come il labbro e un bel livido nero che gli contorna la guancia destra. Non ci andiamo mai leggeri. "Bene, siete state molto brave. Direi che per oggi può bastare così." Esordisce rimettendosi in piedi e sistemandosi i vestiti stropicciati dal combattimento. "Grazie a te dell'aiuto Lucas e scusa per  i colpi."  Replico indicando le ferite in faccia. "Sono un licantropo, guarisco in fretta; tra venti minuti non ci sarà più nulla." Risponde lui con un sorriso  e aggiungere: "Con permesso, Signore." Fa un inchino e esce lasciandoci sole nella palestra della Casabranco. 

"Brianna, devo andare a Vanderhoof. Devo scoprire chi diavolo è quella donna, che c'entra con me e dove diavolo ha portato i nostri compagni. Sai che devo." Parlo con lo sguardo perso nella sala. Brianna si avvicina porgendomi una bottiglietta d'acqua: "Lo so; in questa settimana di indagini abbiamo mappato tutti i loro spostamenti. La bastarda arriverà a Vanderhoof oggi stesso. Ti accompagnerei, ma finché la situazione non si calma non possiamo lasciare il branco da solo. Ironicamente, noi che non siamo nessuno, siamo diventate il loro punto di riferimento visto che non gli è rimasto niente ora che Chase e Aiden non ci sono." 

Tracanno l'acqua per poi rispondere: "Hai ragione. Ma questa può essere un occasione d'oro. Non possiamo sprecarla. Inoltre dobbiamo trovare un modo per comunicare. Qualcosa che non insospettisca nessuno." 

"Quando fai così vuol dire che hai già un piano, vero?" Domanda lei guardandomi seria inclinando la testa di lato.

"Può darsi, in ogni caso non ne sono ancora certa. Per ora, tieni solo sott'occhio il telefono. Ora vado a prepararmi: ho un treno da prendere." Dico con un finto entusiasmo. "Io rimarrò qui: devo andare a fare la spesa per il branco o tra poco resteremo senza cibo. E prova tu a far vivere di panini un branco di lupi. Fa attenzione!" Mi grida dietro la mia amica mentre con un sorriso salgo ai piani superiori a cambiarmi. 

Sono felice del rapporto che abbiamo costruito insieme io e Brianna. Siamo diventate ottime amiche anche all'infuori del nostro ruolo attuale. Riesco a confidarmi con lei e la cosa è reciproca.

Entro nella camera di Aiden e mi travesto per non dare nell'occhio. Sembro una spia con tutti questi accorgimenti. Prendo telefono, portafoglio, borsa e esco.

Ogni volta che vado in queste missioni non saluto mai nessuno. Non perché li odi o altro semplicemente non voglio vedere i loro occhi gridare strazianti addii. Per me un 'ciao' suona meglio di 'addio'. Perché nemmeno la distanza, alla fine, è per sempre.

ANGOLO AUTRICE:

Grazie a tutti per i 10K di visualizzazioni che immagino che non siano molti per alcuni ma per me risultano comunque un passaggio importante!

Sono felice di vedere che a molti di voi la storia sta piacendo e non possono che rendermi emozionata questi piccoli traguardi.

Grazie a Tutti!

Al prossimo capitolo!

Serena

Il Lupo dagli occhi argentatiWhere stories live. Discover now