Capitolo 1•

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CAT

Settembre 22:30 di domenica sera.
Mi trovo sul mio letto con il mio portatile e ho appena terminato una serie tv su Netflix divorando tutte le schifezze possibili.

Come trascorrere una serata piacevole se non così?

Sono ufficialmente terminate le vacanze estive, portando via con sé le giornate lunghe e interminabili, il mare e l'abbronzatura. Ma c'è una cosa che amo dì più: i tramonti.
Ne sono completamente affascinata o per meglio dire ossessionata, a tal punto che ho tappezzato la mia camera con tutte le foto di tramonti in spiaggia.

Li guardo sempre dalla mia finestra. Ma si riesce a vedere ben poco in realtà, gli alberi coprono la visuale. Ma mi accontento.
Mi trasmettono calma e serenità, osservarli mi porta fuori dalla realtà come se il mondo per qualche istante si fermasse, un po' come quando leggo i libri. Ma sopratutto mi ricordano i momenti trascorsi con mia sorella, Mia.

Domani ricomincia il liceo, l'ultimo anno per la precisione. Spero di riuscire a diplomarmi con il massimo dei voti.
Si ritorna alla stessa vita, stesse persone, solita routine.
Mi piace studiare e ricominciare pallavolo ma è una vita un po' monotona la mia, questo a causa di madre che non mi lascia mai fare nulla.

Molte volte non andiamo d'accordo è sempre sul piede di guerra pronta a giudicarti in qualsiasi cosa. Devo rientrare ad un orario stabilito, non mi permette di frequentare luoghi che lei ritiene "pericolosi". Dice che devo concentrarmi sullo studio se voglio entrare in uno dei migliori college. E di non farmi distrarre da schiocchezze adolescenziali.

É queste sue regole rigide sono peggiorate dopo la morte di mia sorella.

Lei, era la migliore in tutto, la tipica figlia modello, era riuscita ad entrare ad Harvard con il massimo dei voti. Era la sorella che tutti desideravano, aveva un cuore d'oro. Mi ha sempre sostenuta in tutto, a differenza di mia madre, lei, era il mio punto dì riferimento.

Mia madre Amelia, mi ha sempre messa a paragone con mia sorella facendomi sentire non all'altezza.
A differenza di mio padre che è un vero pezzo dì pane, e cerca di appoggiarmi davvero in tutto.

Voglio fare domanda alla NYU Steinhardt e trasferirmi a New York. Ma questo lei non lo sa. Non gliel'ho detto, perché se lo facessi probabilmente troverebbe tutti i pretesti per dirmi che non è la migliore così da influenzare la mia scelta. Quindi, le ho praticamente detto che non ho ancora deciso, e questa cosa le da su i nervi. Ma non mi importa.

Sposto lo sguardo dal mio computer quando il cellulare prende a squillare. Prima di afferrarlo mi ripulisco le dita con un fazzoletto, afferro il cellulare dal mio letto e accetto la videochiamata da parte di Kelly. Pigio pausa sullo schermo.

Kelly ha la sua tipica espressione felice come una che ha appena vinto alla lotteria.
È una cheerleader davvero brava è soprattutto bellissima. Occhi di un blu oceano, capelli biondi  leggermente ricci dal taglio corto/scalato in stile anni ottanta.

Le piace stare al centro dell'attenzione, io sono praticamente l'opposto dato che a scuola preferisco essere invisibile.
Ho conosciuto Kelly da bambina, è sempre stata al mio fianco in ogni momento. Non avevo amici, questo perché non riuscivo mai a farmene uno. Non ho avuto un infanzia tranquilla al dire il vero, in realtà era un inferno. Al primo anno delle elementari sono stata vittima di bullismo, ho iniziato ad avere forti attacchi di panico e da lì non ho più voluto frequentare la scuola e ho studiato da casa.

Ma grazie alla mia terapista sono riuscita a rimettere piede fuori casa e iniziare anche il liceo.

Ad oggi frequentiamo l'ultimo anno di liceo e finora è filato tutto liscio.

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