Capitolo 8•

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La corazza più dura può essere perforata da un lieve soffio di un'anima.
Simone Manetti

•Austin

Ho appena lasciato la sua casa direi più scappato. Non avrei di certo permesso che i suoi mi trovassero lì.
Ho una mano sul volante e con l'altra mi tocco leggermente la parte inferiore del labbro dove lei ha cercato di disinfettare, rispetto a prima non pulsa dal gonfiore.

Non posso negare che quella ragazzina mi suscita curiosità e so di doverle stare lontano, non solo perché Nathan mi ha avvertito, ma anche perché non voglio che si illuda che lei mi interessi o cose del genere. Perché non è affatto così.

E tra l'altro non voglio nessuna relazione nessun impegno. Ho smesso di pensare a questo molto tempo fa. L'unica cosa che faccio e fare sesso quando capita e con chi mi capita.

E lei non è adatta a questo tipo di "relazione" ma non posso nemmeno negare di aver avuto dei pensieri su di lei riguardo a questo. Sopratutto quando vedo il modo in cui si sente quando le passo accanto, quando la guardo e quando la sfioro

Ho promesso a me stesso che non avrei avuto altre relazioni nella mia vita, ma solo cose passeggere nulla di impegnativo. L'unica relazione stabile che ho avuto in tutta la mia vita è stata con Allison.

La prima e l'ultima. Ribadisco a me stesso

Cathy lei non era come le altre e io questo l'avevo capito, nonostante ciò continuavo a stuzzicarla, a guardarla senza ritegno. Mi comporto come un fottuto stronzo facendo in modo di essere apatico e freddo. Perché è ciò che sono diventato da qualche anno a questa parte. Freddo. Arrogante. Egoista. Stronzo

E devo fare in modo che gli altri lo capiscano. Che lei lo capisca.

Questi erano i miei modi di fare è un metodo che ho adoperato per fare in modo che le persone non si affezionassero a me. E finora direi che ha funzionato.

Quando qualcosa ti ferisce ti ritrovi lacerato. I pezzi della tua anima sono sparsi come un puzzle e ti ritrovi così, senza sapere come si mettono insieme i pezzi.

Ho dovuto costruire una corazza e la mia era fatta di ghiaccio. Una di quelle che son difficili da sfondare, ma forse, solo un fuoco che arde violento avrebbe potuto scioglierla

______


Parcheggio la macchina nel garage di casa mia, prendo le chiavi e mi dirigo in casa.
All'entrata mi saluta Alima, la donna delle pulizie che ha appena terminato il suo lavoro, la saluto con fare gentile.

<<Oh mio Dio Austin! Che ti è successo?>> Nel salone c'è mia madre Jennifer con un espressione spaventata che si affretta a raggiungermi per osservare meglio da vicino il mio viso ricoperto di ferite e lividi.

Mi guarda, mentre con le mani ispeziona ogni parte del mio viso. La guardo di conseguenza, ha sempre lo stesso sguardo triste vuoto e pieno di angoscia, nonostante si sforzi di nascondere il suo stato d'animo, ma io lo vedo. E questo non fa altro che inalzare il mio odio verso di lui.

<<Dimmi cos'è successo e chi ti ha fatto questo>> mi guarda in attesa di qualche spiegazione

Sospiro <<Ho preso a pugni un coglione a scuola, l'ho provocato ed ecco qua>>

Mi rimprovera <<Il linguaggio>>

<<Ma dovevi vedere lui è messo peggio>>

<<Mio Dio Austin, dobbiamo disinfettare subito>> la fermo

<<Ci ha già pensato qualcun'altra, tranquilla mamma sto bene non preoccuparti>> mi guarda stranita

Perché nonostante la trattassi di merda mi
aveva anche aiutato

SunsetWhere stories live. Discover now