Capitolo 18•

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Cat

Sfortunatamente siamo già a lunedì. Se ci fosse la possibilità di poter eliminare un giorno della settimana, per me sarebbe sicuramente questo.
È sempre così traumatico iniziare il lunedì.
I giorni stanno volando davvero in fretta. E non ho nemmeno ancora fatto domanda alla NYU Steinhardt.

Devo farla il prima possibile, se mi accettassero potrei vivere la vita che ho sempre sognato.
Ed è sempre stata quella di voler vivere a New York, ti poter studiare lì e crearmi il mio futuro. Ho sempre immaginato di poter passeggiare per quelle strade e sentirsi come in una di quelle scene da film.

A Mia avevo fatto una promessa, che sarei riuscita a vivere la vita di cui abbiamo sempre parlato. E devo mantenerla.


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Sto fissando da più di venti minuti la chat sul mio cellulare. Continuo a leggere quell'ultimo messaggio ricevuto da Austin, a cui non ho dato risposta. Nel momento in cui l'ho ricevuto l'ho dovuto rileggere più di tre volte, mi ha mandato il cuore e lo stomaco in subbuglio. Le mani mi tremavano così forte che ho fatto fatica a staccare le mani dal cellulare.

Sono nel corridoio affiancata da Vicky, Kelly e Nathan. Che parlottano tra loro mentre io sono con la testa persa in questa chat, non ho riposto perché in realtà non sapevo cosa dire. Come avrei dovuto interpretare quel messaggio?

Cosa avrei dovuto scrivergli? E come avrebbe voluto ricambiare? Baciandomi?

Avrei voluto scrivergli perché non l'hai fatto?
Ma sarei passata come una disperata in cerca di un suo contatto fisico. Sono una persona troppo insicura per poter avere la mente lucida su questo tipo di cose.
E la prima volta che mi capita e non so come reagire.

Ma la domanda che mi frulla nella testa è, cosa avrà pensato quando non gli ho risposto? Anche perché non mi ha più riscritto.

I miei pensieri vengono interrotti da Vicky che ci fa rallentare bloccandoci nel bel mezzo del corridoio.
«Stasera all' Harbor Park inaugurano la nuova Horror House, dobbiamo andarci» Afferma Vicky esultante

Bene io ovviamente non potrò andarci.

«Davvero? Io ci sto, sarà divertente» risponde Kelly battendo le mani affiancandosi a Vicky con un sorriso ampio

«Abbiamo dato un'occhiata ai post che hanno
pubblicato sulla loro pagina social. È una di quelle case dove all'interno ci sono persone travestite, robe da film horror, uno sballo!» afferma Nathan euforico mentre tira fuori i libri dal suo armadietto

«Per quanto mi piacerebbe, dato che sono un amante dell'horror, non posso. Sono in punzione...» rispondo storcendo la bocca con un espressione rattristata

«Cazzo è vero! Tua madre l'aveva detto» esclama Nathan

Kelly mi guarda disperata «Ma abbiamo solo fatto un po' tardi quella sera» Mi si avvicina appoggiandomi entrambe le mani sulle spalle. Mentre mi osserva con quegli occhioni azzurri
«Ascolta, tu devi venirci, devi divertirti con noi. Abbiamo impiegato un'anno intero per fare in modo che tu riuscissi ad uscire. E ora che ci stiamo riuscendo poco alla volta, tua madre vuole chiuderti in casa? Non esiste» scuote la testa in segno di negazione

«Kelly... va bene così, ad ogni modo voi andateci e divertitevi. E portatemi un hot dog» le sorrido lievemente con voce affievolita

Non possono rinunciare ad uscire ogni volta che qualcosa me lo impedisce.

«Restiamo a casa con te Cat, non è un problema. Ci andiamo un'altra volta» mi guarda Vicky con uno sguardo gentile, avvicinandosi a me accarezzandomi il braccio

SunsetWhere stories live. Discover now