Capitolo 6•

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                                          🦋

•Cat

La musica è troppo alta per poter capire chi fosse quella persona dietro di me, anche se la voce mi sembrava così familiare. Sono nel bel mezzo della pista e c'è ancora più gente di prima, lo spazio si stringe intorno a me è inizia a mancarmi l'aria. Mi infilo tra la folla a passo svelto per uscire e prendere una boccata d'aria, mi avvicino a Kelly dato che ha la mia borsa con dentro il cellulare sta parlando con un ragazzo che non ho mai visto prima.

<<Kelly mi dai la borsa ho bisogno di uscire fuori>> dico con un po' di affanno come se fossi a corto di fiato, quando si volta mi accorgo che è un po' brilla.
<<Ehiii Tesoro guarda lui è Rafael, non è carino?>> inizia a ridere come se avesse detto qualcosa di divertente. Ok è ubriaca e ora?

<<Quanti di quelli hai bevuto? E dov'è Nathan?.>> Sospiro nervosamente anche perché dovrebbe guidare e mi aveva promesso che non avrebbe esagerato.
<<Forse tre, o quattro, Nathan? Non lo so, oh tieni la borsa>>
<<Dio Kelly... "mi rivolgo al ragazzo con cui parla" senti non farla muovere da qui>> lui annuisce afferro la borsa e le raccomando che deve restare lì dov'è mi affretto a passo veloce a trovare l'uscita dal retro del locale.

Una volta fuori non c'è nessuno il freddo della notte mi investe su tutto il corpo scatenandomi brividi da per tutto. Inspiro lentamente tutta l'aria fresca.
Apro la borsa e afferro il cellulare.

Cazzo

Spalanco gli occhi e la bocca non appena accendo il cellulare. Sono le 01:27 e ci sono sette chiamate perse da mia madre. <<Oh mio Dio mi ucciderà>> Mi porto una mano alla fronte e comincio ad agitarmi e ad entrare nel panico più totale, inizio ad andare avanti e indietro e mi sbrigo a chiamarla, il telefono inzia a squillare

Mamma cazzo rispondi

<<Catherine! "Urla" Si può sapere dove diavolo eri? Perché non rispondi alle mie chiamate?>> dal suo tono di voce posso percepire quanto sia incavolata

<<Mamma io ehm avevo la vibrazione e e... non l'ho sentito l'avevo lasciato in cucina, io e Kelly stavamo guardando un film in salotto, il volume era un po' alto...>>
Non so nemmeno io da dove mi sia uscita una scusa cosi banale, ma spero che mi creda.

<<Il cellulare dovresti tenerlo sempre a portata di mano, e sorpatutto senza vibrazione mio Dio. Se fosse stata una chiamata urgente? "È sempre più nervosa" ho pensato mille cose>>

<<Mi dispiace mamma hai ragione mi sono distratta>> sospiro, purtroppo non posso biasimarla su questo, anche perché l'ultima volta che chiamò mia sorella, il cellulare squillava a vuoto. Fece tante di quelle chiamate prima di ricevere la notizia...

<<Okay okay...tieni sempre il cellulare con te, buonanotte Catherine>>

<<Si... buonanotte mamma..>>

Mi saluta e riattacco, poso il cellulare nella borsa e mi porto entrambe le mani sul viso cercando di rilassarmi, il fatto che mi abbia creduto mi da un po' di sollievo. Chiudo gli occhi e inspiro lentamente. Vorrei soltanto vivere di più la mia vita fare quello che fanno i miei coetanei, nonostante sia difficile per me a causa delle mie paranoie e gli attacchi d'ansia che mi frenano. Sopratutto con mia madre che mi tiene sotto la campana di vetro. Avrei voluto chiederle il permesso ma so che non me l'avrebbe mai concesso.

<<Sai ragazzina potevi inventare una scusa migliore>>

Cristo!

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