Capitolo 35•

9.3K 231 572
                                    


Mi sono innamorato prima dei tuoi occhi e poi del modo in cui mi guardano, mi sono innamorato prima della tua anima, e poi di te.

Ti sei insidiata nella mia testa così profondamente che sei rimasta lì, incastrata tra le ombre e tra i miei pensieri più tortuosi. Prima del tuo arrivo, avevo dimenticato che esistessero anche i colori nelle giornate dominate dal grigio.
- Essiejk 🌷

CAT

Sono appena le otto del mattino è tra due ore c'è il nostro volo. E no, l'ansia non è passata. Fingo che sia così davanti a tutti.

Probabilmente, se ieri notte Austin non si fosse precipitato a casa mia, avrei passato l'intera notte in bianco senza chiudere occhio facendomi divorare viva dall'ansia.

Otto ore prima

Mi rigiro nel letto a vuoto senza riuscire a chiudere occhio. Non riesco, non riesco a smettere di farmi mille paranoie, e l'ansia cresce ogni secondo che passa. Di notte è sempre peggio, e come se si attivassero tutti i miei pensieri mescolandosi con il buio.

Mi passo una mano tra i capelli e scosto le coperte dal mio corpo. Infilo una mano dietro il  collo, un senso di umido inumidisce il palmo della mano. Sudore, pelle fredda, tremori.

Sta arrivando.

Mi rialzo subito dal letto e comincio a fare avanti e indietro nel panico più totale. Mi torturo le pellicine delle dita fino a farle sanguinare.

«Perché dev'essere così? Perché lascio sempre che i miei pensieri mi divorino, fino a farmi mozzare il respiro?...» sussurro a fatica aggrappandomi disperatamente alla scrivania.

Sento la fronte sudare, così come tutta la schiena. Afferro i lembi del pigiama per scuoterlo cercando di far passare più aria possibile, ma non serve, mi sento sopraffatta. Aggrappo una mano alla scrivania e con la destra premo sul mio petto, il cuore non smette di battere frenetico. Ingoio il groppo in gola più volte, faccio fatica a trattenere le lacrime. Guardo le mie braccia che tremano in modo incontrollabile così come tutto il mio corpo.

Non riesco a pensare ad altro, non riesco a non pensare a domani, al viaggio, al volo. Le cose nuove mi hanno sempre spaventata. E i pensieri più negativi mi logorano dall'interno. L'unica soluzione che mi viene in mente per mettere a tacere l'ansia e rimandare questo viaggio.

Ma non posso farlo.

Non posso rimandare qualcosa anche stavolta, non posso. Lo devo a me stessa, a Mia.

«Ma quante volte l'ho fatto? Quante volte mi sono tirata indietro a causa dell'ansia? A quanto ho rinunciato solo per dargliela vinta?» chiedo a me stessa immersa nell'oscurità della mia stanza che sembra voglia soffocarmi.

Mi chino in avanti poggiando le mani sulle ginocchia, continuo a tremare..

«Dio mi gira la testa» mugugno a voce bassa. Avvicino i palmi delle mani alla tempia, la vista è come offuscata chiudo gli occhi e respiro.

Respiro, respiro...

Inspira, espira, inspira, espira.

Nulla, non fa che aumentare. Mi porto una mano sul petto. Sento che potrei scoppiare in una crisi di pianto da un momento all'altro. Perché sono così? Perché non posso essere normale come tutti gli altri e godermi il momento?

E come essere prigionieri ogni volta, vorresti soltanto scappare via, ma non ci riesci ne vieni completamente travolta. Un brivido gelido mi percorre velocemente la spina dorsale.

SunsetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora