Epilogo

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Siamo arrivati alla fine di questa piccola storia, sappiate che vi voglio bene. Grazie per esserci stati dall'inizio fino alla fine. 🤍

15 anni dopo...

CAT

Con le mani allacciate al volante e lo sguardo rivolto alla strada trafficata, canticchio le canzoni natalizie in sottofondo nell'attesa che questo traffico si sfolli. Ascoltarle mi mette sempre di buon umore.

Non è stata una grande idea quella di ridursi all'ultimo per le compere natalizie, e sopratutto farlo alla vigilia di Natale.

Pessima idea, da non rifare prometto a me stessa.

Ma non ho avuto molta scelta, il lavoro mi porta via tanto tempo.
Ma ogni volta che metto il piede fuori dal mio studio, e so di aver aiutato almeno una buona parte di persone che si è affidata nelle mie mani, é un enorme soddisfazione per me. Amo il mio lavoro.

Mi commuovo spesso dinanzi ai miei pazienti, ma cerco di nasconderlo ai loro occhi. Ho instaurato un buon rapporto con tutti loro, non mi vedono come una strizza cervelli che sta lì a svuotare le loro tasche, anzi, si fidano molto di me.

Loro più di tutti hanno molto da raccontare al mondo, hanno bisogno di farsi sentire da chi non li ascolta. Ed io sono lì per loro, gli do modo di tirare fuori la voce.
Subito dopo aver aperto il mio studio privato, raggruppai i miei colleghi, e con le nostre forze mettemmo su il nostro gruppo di sostegno per chi non poteva permettersi di pagare un sostegno psicologico.
Abbiamo a disposizione un piccolo centro disponibile davvero a chiunque ne abbia bisogno. E nessuno di noi si aspettava così tanta affluenza.

Dio questo traffico sembra infinito.
Tamburello le dita sul volante, con l'altro braccio riduco i riscaldamenti. Inizia a fare troppo caldo qui dentro.
Calo di poco il finestrino della macchina, il freddo pungente di dicembre mi accarezza delicatamente la fronte facendomi rabbrividire. Oltre il finestrino osservo con un sorriso sulle labbra le incantevoli luci natalizie di New York.
Le strade vengono illuminate in ogni angolo, dando quell'aspetto festoso e il giusto spirito natalizio.

Non smetterò mai di restare incantata ad osservare questa città. Credo che non ci farò mai l'abitudine.

Guardo l'orologio sul mio polso: Sono quasi le sette, ed io sono ancora in questo maledetto traffico.

Non vedo l'ora di arrivare in fretta a casa. C'è la mia famiglia che mi aspetta.

🏡



Chiudo la portiera della macchina e con cautela mi affretto a raggiungere la porta di casa. Faccio attenzione a non scivolare sugli scalini umidi. L'asfalto é ghiacciato e molto scivoloso e questi tacchi non aiutano.

«Dio!»

Per poco non scivolo sull'asfalto. Mi aggrappo velocemente con il cuore in gola alla ringhiera gelida.

«Oddio! Sono ancora sana e salva» tiro un sospiro di sollievo portandomi un mano sul cuore.

Ci è mancato poco e mi sarei ritrovata col culo per terra.

Mi ricompongo e cerco di sistemare sul braccio le enormi buste che pesano un accidente. Soffio via una ciocca bruna di capelli dalla fronte.

SunsetWhere stories live. Discover now