Capitolo 19•

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🤭🫶🏼

Cat

«Riprendiamo da dove abbiamo interrotto, perché da qui non me ne vado.» ammicca suadente, restando con il viso ad un palmo dal mio, così vicino che il suo respiro riesce ad accarezzarmi il labbro superiore.

Il mio respiro è completamente impazzito.
I miei polsi sono inchiodati al muro liscio e con essi anche la mia schiena. La sua stretta è vigorosa capace di immobilizzarmi, ma sembra fare attenzione a non stringere troppo.

I nostri sguardi restano incastrati come due pezzi di un puzzle, che combaciano alla perfezione.
Nonostante ci sia poca luce riesco a vedere i suoi occhi grigi che mi fissano. Vedo il suo respiro accelerare, il suo petto fare su e giù sotto quella felpa grigia.

Siamo cirocandati dal buio della mia camera, ma la luce tenue della lampada mi permette di vedere i suoi occhi, quelli carichi di desiderio, di passione.

Il mio sguardo di colpo ricade sulle sue labbra che sono così vicino alle mie. Rialzo lo sguardo alla velocità della luce incontrando i suoi occhi.

«Non ti muovere, Cathy» mi ordina a voce bassa con quel timbro profondo, mentre inclina di lato il capo, senza distogliere mai lo sguardo dal mio.

Una strana sensazione anomala mi prende alla sprovvista. Trattengo il fiato per qualche secondo, uno sfarfallio al centro del mio stomaco mi fa trasalire.

E se volesse?

«Austin...» il suo nome esce dalle mie labbra con un timbro debole, in questo momento non riesco a capire se sto respirando o meno.

«Non ti devi muovere, o potrei seriamente perdere il controllo...» afferma con voce roca e calda, distoglie lo sguardo dal mio indirizzandolo sulle mie labbra socchiuse, lentamente lecca il suo labbro inferiore per inumidirlo.

Avvicina le sue labbra turgide all'angolo della mia bocca premendo sulla mia pelle delicatamente. Emette un ghigno soffocato, sento le sue labbra morbide bruciare su quel punto, come se avesse lasciato un marchio. Quel tocco mi lascia numerevoli brividi da farmi sentire vulnerabile, sento quasi le gambe cedere.

E come se il mio corpo ne volesse ancora. Avrei voluto che quel lieve, innocuo bacio fosse durato di più.

Allontana quelle labbra dalla mia pelle lentamente come se volesse far durare di più quel contatto. Ritorna con il capo esattamente dinanzi al mio e le nostre labbra sono così vicine che i nostri respiri caldi danzano tra loro, così come il profumo che emanano i nostri corpi.
Sento il mio viso divampare, il mio cuore che batte intensamente tamburellando contro il mio petto.

Mi lascia andare da quella presa mentre allontana anche il suo viso dal mio. Sento le braccia pesanti.

«Perché lo fai...?» chiedo mentre provo a regolarizzare il mio respiro.
Mentre lui è ancora lì, fisso davanti a me, con la sua statura da un metro e ottanta. Circondato dal buio della mia stanza.

Non era mai entrato un ragazzo nella mia camera, apparte Nathan.

«Fare cosa?» chiede con uno sguardo interrogatorio corrucciando la fronte

«Fai così, con me. Mentre sei fidanzato con Megan, e sicuramente non ti limiti a frequentare solo lei.»

Perché la realtà è questa. Si comporta così con me, mi fa provare indescrivibili emozioni. Ma poi nel mentre frequenta altre persone. E a me non sta bene, per niente.

SunsetWhere stories live. Discover now