2. «Mi piace la lavanda.»

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TW: violenza domestica





Taehyung.



Ero rimasto a dormire da Jimin perché casa sua era più vicina al locale e perché, dopo tutto quello che era successo, avevo avuto bisogno di qualcuno che mi abbracciasse, che mi facesse sentire al sicuro e così avevo riposato tutta la notte avvolto dal dolce profumo di miele del mio migliore amico che mi aveva tenuto stretto a sé, il suo respiro caldo tra i miei capelli.

Mi ero svegliato intorno alle cinque del mattino e sapevo che fosse prestissimo però dovevo lavarmi almeno un'altra volta e poi tornare a casa prima delle sette, in modo che Seojoon non si accorgesse che ero rimasto fuori. Controvoglia uscii dal letto caldo di Jimin, baciandogli la guancia e sussurrandogli un -grazie- prima di recuperare tutta la mia roba e dirigermi verso il suo bagno. Il mio migliore amico era un Beta dominante, il che voleva dire che il suo odore era forte ma non abbastanza da coprire quello di un Alpha ed io dovevo essere totalmente sicuro di aver rimosso qualsiasi fragranza diversa dalla sua. Aprii il getto di acqua calda e mi insaponai col suo shampoo e il suo bagnodoccia, strofinando per bene come se la sera prima, appena tornati, non mi fossi grattato talmente forte quasi da lasciarmi i segni. Per fortuna avevo sempre un cambio di vestiti da lui e potei indossare indumenti puliti ma che soprattutto odoravano di me e di nessun altro. Poi piegai la maglietta che avevo indossato per uscire ma prima di riporla, sapendo che Jimin me l'avrebbe lavata per cancellare qualsiasi traccia degli alpha che mi avevano toccato prima di restituirmela, me la portai contro il viso. Inspirai profondamente e anche se eravamo stati a contatto solo pochi minuti, potevo ancora sentirlo.

Jeon Jungkook profumava di lavanda.

Scossi la testa e allontanai la maglia prima di cominciare a provare nausea, non era possibile che il suo odore non mi facesse effetto, forse era solo troppo debole per influenzarmi.

Sgattaiolai verso la porta, indossando le scarpe ed aprendo la porta di casa di Jimin, tirando su il cappuccio della mia felpa e correndo verso casa. Il campanile del paese rintoccò le sei e trenta del mattino esattamente nel momento in cui misi piede di fronte al mio uscio ed io lasciai andare un sospiro liberatorio. Ce l'avevo fatta in tempo.

Girai lentamente le chiavi dentro la toppa, abbandonando le scarpe all'ingresso, nascondendole dietro ad un vaso per non far rumore con i miei passi e mi avviai velocemente verso camera mia ma quando aprii la porta, pietrificai sul posto. Seojoon era seduto sul mio letto, totalmente sveglio e pimpante, con una tazza di caffè in mano e gli occhi rossi di collera.

«A-alpha-» Non si svegliava mai così presto, ero sicuro che non l'avrei mai potuto trovare sveglio a quelle ore dal momento che solitamente prima delle nove non usciva mai.

«Dove cazzo eri?»

«Da J-Jimin.»

«Hai dormito nel suo stesso letto?» Io annuii piano. Inutile mentire, ero sicuro che sentisse il mio odore. Si alzò, appoggiando la tazza di caffè sul mio comodino e venne verso di me, appena fu più vicino, sentii il peso della sua presenza, stava facendo a posta a far trasparire il suo lupo per sottomettere il mio, per farmi sentire immensamente piccolo ed in colpa. Io provai ad arretrare ma non avevo scampo in casa sua. La mia schiena toccò la parete ed io tremai.

«A-alpha, per favore...»

«Puzzi di Beta.» Mi disse ed io non fui in grado di sostenere il suo sguardo, abbassandolo immediatamente. «E di qualcos'altro.» Continuò poi ed io sentii di star sudando freddo. Si chinò, il mio cuore martellava nella mia cassa toracica, mi annusò ed io chiusi gli occhi, maledicendomi mentalmente per aver preso in mano la maglia che avevo indossato la sera precedente, maglia che aveva addosso l'odore di come minimo altri due alpha. Poi arretrò, si passò la lingua sui denti e si fece scrocchiare il collo.

Purple eyes shine for you | kooktaeWhere stories live. Discover now