3. «Difficile dimenticarsi di te.»

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TW: atteggiamenti manipolativi, comportamenti inopportuni, tentata molestia






Taehyung.



Seojoon non mi aveva mollato neanche per un secondo da quell'episodio in poi però dovevo anche ammettere che non tutti i nostri momenti erano stati negativi. Certo, aveva continuato a controllarmi in modo ossessivo, permettendomi di vedere Jimin e Hoseok solo quando c'era anche lui in casa e avevamo dovuto starcene in soggiorno perché lui voleva ascoltare le nostre conversazioni. Però su un paio di cose si era leggermente ammorbidito.

Due giorni dopo l'accaduto, era tornato a casa dal lavoro con una busta e me l'aveva rivolta. Mi aveva spiegato che preso dalla rabbia, quella notte, mentre mi aspettava sveglio, aveva spezzato quasi tutti i miei pennelli ed io me ne ero accorto ma non avevo potuto fargli notare nulla. Avevo sgranato gli occhi, aprendo velocemente quella busta, trovandoci dentro due pennelli, uno più fine e uno più grosso. L'avevo guardato quasi con le lacrime, ringraziandolo e lui mi aveva risposto che li aveva trovati abbandonati al lavoro, che non aveva speso soldi per me ma e non interessava perché aveva pensato a me, c'era stato anche solo un secondo in cui il suo cervello aveva elaborato l'informazione che quei pennelli sarebbero stati perfetti per me. Mi ero messo in soggiorno a dipingere accanto a lui sul divano, mentre lui leggeva un libro e anche se non ci eravamo rivolti la parola, avevamo passato un paio di ore insieme, nella stessa stanza e senza che lui mi ringhiasse addosso.

E per due settimane abbondanti, io avevo continuato a comportarmi come il perfetto omega, pulivo, riordinavo tutto prima che lui tornasse, cucinavo i suoi piatti preferiti, avevo posizionato tutti i suoi libri in ordine alfabetico sulle mensole e non appena lui mi aveva detto che forse li avrebbe preferiti in ordine di altezza, io mi ero scusato, togliendoli dal loro posto per metterli come voleva lui. Aveva annuito soddisfatto quando avevo notato il mio lavoro ed io mi ero guadagnato una porzione di cibo più abbondante quella sera per cena. Facevo tutto ciò che voleva, lo ascoltavo lamentarsi del lavoro per ore senza interromperlo, non gli avevo più chiesto di Jimin e Hoseok, non gli avevo chiesto di uscire, non avevo fatto nessun tipo di passo falso.

Pensavo che forse si era reso conto di aver esagerato, che forse aveva superato il limite e che io, nella realtà dei fatti, non avevo alcuna colpa. O forse qualcuno glielo aveva fatto notare, ma chi? Hoseok mi aveva messo in testa una profonda paura, dicendomi che forse stava cercando di addolcire la nostra vita in modo che io accettassi più volentieri il mating bond e il matrimonio, per convincermi ad andare a letto con lui durante il mio prossimo heat e che dopo avergli dato almeno un cucciolo, rispondendo così a quello che era un suo istinto animale e naturale, avrebbe ripreso a torturarmi. Avevo cercato di scacciare quel pensiero più volte ma c'era una remota parte del mio cervello che contava con terrore i giorni che mancavano al mio prossimo calore. Gli Omega andavano in calore circa ogni tre mesi, gli Alpha solo due volte all'anno. I Beta non lo si poteva prevedere, dipendeva dalla loro natura dominante o recessiva, se erano accoppiati oppure no e dall'età ma in ogni caso, anche in quei giorni, potevano continuare a vivere normalmente, gli bastava prendere degli antidolorifici blandi e stavano bene. Non avevo mai visto Jimin o Hoseok soffrire per il loro calore. Per Alpha ed Omega era diverso, più intenso.

A me mancavano tredici giorni al prossimo heat. Erano troppi pochi giorni per organizzare una cerimonia di matrimonio e mating, giusto?

«Taehyung?» Seojoon entrò in camera mia, avrei preferito che bussasse ma non potevo chiederglielo. Mi avrebbe risposto che era casa sua e faceva quello che voleva.

«Sì?» Mi voltai nella sua direzione, scattando in piedi, per rispondere nell'immediato a qualsiasi sua richiesta.

«Verrai come me stasera.» Mi disse.

Purple eyes shine for you | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora