24. «Vorrei poterti corteggiare.»

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Taehyung.






Era stata una delle migliori mattinate della mia vita, ero felice, sentivo di poter finalmente respirare serenamente senza preoccuparmi di nulla. Dopo aver finito di pranzare, Jungkook aveva pagato senza porsi il minimo problema e poi aveva intrecciato le nostre dita insieme, portandomi fuori dal ristorante, trasformandosi nuovamente in lupo, facendomi salire in groppa e portandomi fino a casa sua. Mi aveva ripetuto più volte che avrebbe voluto trascorrere tutta la giornata con me, passare del tempo insieme, chiacchierare e mi aveva chiesto se per me andasse bene. Ovviamente gli avevo risposto affermativamente, non avrei mai sprecato un'occasione del genere.

Gli avevo raccontato di me, dei miei genitori, di come avevo conosciuto Jimin, di ciò che era successo quella notte in mare, di come mio zio mi aveva venduto a Seojoon e quali erano state le motivazioni dell'altro alpha. Gli avevo raccontato dei due baci che ci eravamo scambiati e di come non avevo provato assolutamente nulla, più bisogno da parte del mio lupo di essere affiancato da un alpha che reale piacere. Era stato semplice aprirgli il mio cuore, dirgli quanta paura avevo avuto quando il test di gravidanza era risultato positivo, come Jimin aveva affrontato un alpha per me pur sapendo che non avrebbe mai potuto sconfiggerlo. E Jungkook mi aveva ascoltato attentamente, chiedendomi con precisione che tipo di soprusi avevo dovuto subire e che se mai avessi voluto, avrei potuto denunciare Seojoon. La sua famiglia poteva contare sui migliori avvocati, avremmo vinto la causa però io gli avevo detto che non era importante, che ora non mi interessava più. E avevo percepito il suo cambio di feromoni quando il discorso si era spostato su Jimin e così gli avevo fatto sapere che l'unica cosa che era stata in grado di tranquillizzarmi dopo aver visto il responso del test di gravidanza, era stata la sua maglietta. Me l'ero premuta contro il naso, inspirando a fondo ed era stato il primo vero momento in cui la sua presenza mi era davvero mancata. Aveva sorriso e mi aveva detto che ora potevo avere non solo qualsiasi sua maglia ma anche il lupo in carne ed ossa che emanava quel profumo di lavanda e che non avrei mai dovuto trattenermi nel chiederglielo.

Arrivati di fronte a casa sua, lui aveva ripreso sembianze umane, aprendomi il cancello che dava sul giardino ed invitandomi ad entrare e qualcosa dentro di me mi aveva riportato indietro al giardino che avevo avuto anche io dietro la mia abitazione. Per il mio secondo compleanno, mio papà mi aveva costruito dei giochi in legno, uno scivolo, una altalena, una rete sulla quale arrampicarmi. Mentre mia madre mi aveva preso dei palloni e così il nostro giardino era diventato praticamente un parco giochi per me e per Hoseok che aveva appena un anno in più di me. Mi immaginai quegli stessi giochi di legno nel giardino della casa di Jungkook, uno dei nostri due gemellini sull'altalena, l'altro che giocava a pallone col papà. Fu un'immagine piuttosto emozionante ma riuscii a mantenere il controllo. Le mie emozioni spesso si amplificavano, colpa degli ormoni della gravidanza.

Entrare in casa di Jungkook mi lasciò la stessa sensazione della prima e della seconda volta, ero al sicuro dentro quelle quattro mura, nessun altro poteva entrare se non con il suo permesso e questo voleva dire che potevamo essere noi stessi, potevamo goderci quel pomeriggio in compagnia senza avere il timore che qualcuno potesse vederci o sentirci.

«Allora, che cosa ti va di fare?» Mi chiese col sorriso. Io arrossii ed abbassai lo sguardo.

«Non lo so, scegli tu.»

«Preferivi rimanere in giro?»

«No.» Scossi velocemente la testa. «No, io...mi sento più tranquillo ora.» Dissi sinceramente. Odiavo passare in mezzo a folle di persone, odiavo i loro sguardi, soprattutto perché non sapevo che cosa pensavano coloro che mi avevano visto insieme a Jungkook. Ero al quarto mese di gravidanza e aspettavo due gemelli, la pancia si vedeva e chiunque poteva trarre determinate conclusioni pur non conoscendomi.

Purple eyes shine for you | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora