33. «Solo un'ultima volta.»

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Jimin.




Era passato qualche giorno dall'ultima volta che avevo visto Taehyung però avevo anche avuto molte cose da fare e molti pensieri per la testa, temevo di entrare nei territori dei Full Moon ed incontrare Yoongi, ormai era una preoccupazione che non riuscivo a scrollarmi di dosso perché lui aveva il coraggio di presentarsi a casa mie anche tre o quattro volte a settimana, portandomi regali e chiedendomi di uscire a cena con lui e ogni singola volta, i nostri incontri erano terminati con noi a letto nudi, sul mio letto o sul suo. Mi stavo davvero scopando un alpha, avevo davvero una presa talmente forte su di lui che mi permetteva di fargli qualsiasi cosa volessi e non mi ero mai sentito così fisicamente e mentalmente soddisfatto con nessun altro prima d'ora. Avevo paura di ciò che poteva esserci tra di noi, o meglio, avevo paura di ciò che questo comportasse per me e per lui. Un beta dominante ed un alpha era un accoppiamento più unico che raro e l'alpha per natura aveva l'istinto della riproduzione, cosa che io non avrei mai potuto adempiere per lui. Non avremmo mai potuto marchiarci, potevamo provarci ovviamente ma i morsi sarebbero scomparsi perché non c'era nessun mating bond da poter completare tra me e lui. Inoltre io appartenevo ad un altro branco, avrei dovuto lasciare la mia casa e il mio lavoro, affrontare un test per il passaggio ed entrare a far parte dei Full Moon? Per Yoongi? Lui non avrebbe mai potuto lasciare i Full Moon, faceva parte del Consiglio, aveva un ruolo importante e la sua famiglia l'avrebbe probabilmente disonorato se avesse deciso di diventare un Red Shadow pur di stare con un beta qualsiasi. Non poteva funziona, sapevo che non avrebbe funzionato e stavo provando a vivermela nel miglior modo possibile finchè sarebbe durata.

Andare a letto con Yoongi era un modo per sfogarmi, per vomitargli addosso tutta la frustrazione che avevo per la situazione con Taehyung e Jungkook, non avevo neanche ancora parlato al mio amico dei miei passati sentimenti, non ne avevo avuto il coraggio. Il suo alpha aveva anche avuto il coraggio di chiedermi di fargli da guardia del corpo, mi aveva fermato all'entrata della reggia e mi aveva fatto sapere che mi avrebbe pagato. Jungkook mi aveva guardato negli occhi e mi aveva detto che provava una strana sensazione, come se ci fosse la presenza di un pericolo per Taehyung e lui lo avrebbe protetto a costo della vita però aveva anche ragione quando diceva che non poteva stargli appiccicato ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette perché anche l'omega avrebbe voluto le sue libertà e i suoi momenti in solitudine e quindi aveva bisogno di qualcuno di fidato che si prendesse cura di Taehyung in sua assenza. Gli avevo chiesto se si fidava così tanto di me e mi aveva risposto dicendomi che sapeva che avrei dato la vita per il suo omega, che l'avrei trattato come fosse mio e che ero l'unico su cui poteva realmente apporre la sua fiducia. Quel suo discorso mi era piaciuto molto e avevo accettato anche senza essere pagato, lo avrei fatto volentieri perché Taehyung era e sempre sarebbe rimasto una delle persone più importanti della mia vita.

E proprio in quel momento mi stavo incamminando verso il giardinetto che mi era stato spiegato essere quello che coltivava la nonna di Jungkook. Taehyung adorava passare lì il suo tempo quando l'alpha era occupato, prendersi cura dei fiori e delle piante, soprattutto dei crisantemi e degli agapanti che grazie alle sue attenzioni forse si erano moltiplicati rispetto alla primavera precedente. Un po' mi mancava però stavo cominciando ad accettare il fatto che il tempo che avremmo passato insieme, sarebbe stato sempre di meno, soprattutto in vista dell'arrivo dei cuccioli.

«Jiminie!» Mi salutò sventolando la mano, era seduto su un telo in mezzo al verde e il suo profumo di pesche svettava tra tutti gli altri anche se mi resi immediatamente conto che c'era qualcosa di diverso, il mio olfatto percepiva anche altro ma forse era semplicemente l'odore della natura intorno a noi.

«Taetae, ehi!»

«Sei in ritardo.»

«È sabato, lo sai che il sabato mi piace pulire e riordinare casa. Ho fatto veloce.»

Purple eyes shine for you | kooktaeWhere stories live. Discover now