4. «Riportarla in vita?»

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Taehyung.




Per tre giorni non accadde assolutamente nulla. E dicendo nulla, intendevo che Seojoon fu a malapena a casa, non mi rivolse neanche mezza parola, cenammo sempre in religioso silenzio, stette alla larga da me, se io entravo in una stanza, lui se ne andava in un'altra.

Pensavo me l'avrebbe fatta pagare per la sera della Riunione ed invece semplicemente aveva deciso di vivere come se io non esistetti.

Fu durante il pomeriggio del quarto giorno che decisi di smetterla di farmi domande e mi sedetti sul divano in soggiorno con un libro in mano, ero più o meno a metà e avevo molta voglia di concluderlo. Sapevo che lui non sarebbe tornato per altre due ore e sicuramente poi si sarebbe chiuso in camera finchè non fossi stato io a chiamarlo per la cena.

Ecco perché mi stupii quando sentii rumori di fronte alla porta di casa e poi i suoi passi nel corridoio. Feci finta di non notarlo, continuando però a leggere agitato la stesa frase più e più volte perché avevo sentito il suo odore, era furioso, probabilmente per qualcosa che era accaduto al lavoro ma io non potevo immischiarmi. Di certo lui non me ne avrebbe parlato.

La porta di camera sua sbatté violentemente e dopo alcuni minuti, sentii il getto della doccia partire e mi rilassai nuovamente. Avrebbe lasciato che fosse l'acqua a portarsi via il suo stress, non lo avrebbe riversato su di me, perfetto così.

Ovviamente cantai vittoria troppo presto.

Mi immersi nuovamente nella lettura, sfogliando pagine, stupendomi di fronte all'ennesima scelta sbagliata del protagonista, chiedendomi perché semplicemente non poteva lasciar perdere il suo orgoglio e dire la verità ma non potei andare avanti per comprendere le sue motivazioni perché il libro mi venne strappato di mano, Seojoon squarciò alcune pagine e poi lo lanciò per terra.

«No!!» Feci per alzarmi per andare a recuperarlo ma lui si parò di fronte a me. «Perché?» Chiesi esasperato. «Perché l'hai fatto? Era di Jimin, me l'aveva prestato.» Non mi ero neanche reso conto di aver alzato il tono di voce.

«Come cazzi ti permetti di parlarmi così.» Mi ringhiò ed il mio lupo immediatamente mi fece abbassare lo sguardo ma non i sensi, quelli rimasero all'allerta, non mi sarei sottomesso così facilmente, potevo combattere un po' di più il suo tono da dominante perché ero vicino al calore. Il mio corpo si stava preparando a lottare non solo contro i miei istinti animali, ma anche contro colui che mi provocava ansia e dolore. Le mie emozioni erano amplificate, e tra queste, anche la rabbia.

«Non ti ho fatto nulla, stavo solo leggendo.»

«Da oggi in poi non voglio che tu legga niente. I libri ti riempiono la testa di stronzate, storie sulla libertà? Sui viaggi? Non li puoi più leggere. Sei un omega, gli omega non vanno istruiti, gli omega sono inferiori e devono rimanere ignoranti.» Gridò. «Non hai nessuna libertà, non potrai andartene proprio da nessuna parte, tutto ciò che farai, sarà tenere le gambe aperte per me finchè io non sarò abbastanza soddisfatto e in futuro tu te ne starai chiuso in casa a prenderti cura dei nostri figli.» Continuò col veleno in bocca. I miei genitori avevano fatto sacrifici per farmi studiare, erano pochi gli omega a cui veniva permesso di andare a scuola, almeno nel mio branco funzionava così. Ci veniva messo in testa che il nostro unico fine, era la riproduzione per la conservazione della specie e nulla più. Non era fondamentale imparare a leggere e a scrivere per cucinare, pulire casa, accudire dei cuccioli.

-un rango considerato inferiore ed ignorante è più facile da governare e sottomettere.- Mi diceva sempre la mia mamma quando aveva scoperto che io fossi un omega. -Ma io farò in modo che nessuno possa metterti i piedi in testa. Conoscenza è consapevolezza e consapevolezza è libertà. Tu sarai libero, figlio mio.- Mi tornarono in mente le sue parole proprio in quel momento, proprio mentre il mio futuro mate mi urlava contro che non avevo libertà, che dovevo comportarmi come il suo burattino perché qualsiasi cosa mi riguardasse, non era importante.

Purple eyes shine for you | kooktaeWhere stories live. Discover now