8. «Il test sarà negativo, vero?»

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TW: collutazione violenta





Jungkook.


Ciò che provai fu il dolore più acuto mai sperimentato prima.

Mi alzai di scatto urlando e tenendomi lo stomaco, una sensazione di bruciore e congelamento allo stesso tempo, le mie gambe scosse da tremiti, la testa mi esplodeva. Avevo senso di nausea e mi sentii mancare il respiro, provai a prendere fiato ma era come se i miei polmoni non si ricordassero come si facesse ad incamerare ossigeno. Spostai le lenzuola di lato e cercai di scendere dal letto, provando a cambiare posizione ma finii per ruzzolare a terra, sbattendo contro il pavimento. A causa dell'impatto, riuscii a prendere un grosso respiro ma solo per urlare, quasi ululando dal dolore.

«T-Taehyung...» Qualcosa non andava, c'era qualcosa che non stava andando per il verso giusto ed io sentii questa fortissima sensazione attrarmi verso di lui, non riuscivo a smettere di pensarlo, erano passati sei giorni ed io mi ero risvegliato ogni singola mattina abbracciato al cuscino su cui lui aveva appoggiato la sua testa. Non avevo avuto il coraggio di cambiare le lenzuola, non avevo neanche lavato l'accappatoio perché sentivo leggermente ancora il suo profumo, avevo comprato altre pesche, profumi per l'ambiente alla pesca, uno shampoo alla pesca ma non era stato abbastanza.

Erano passati sei giorni e il mio lupo me la stava facendo pagare per averlo lasciato andare, per avergli detto addio e per non essere uscito dai territori del mio branco per non incontrarlo per caso.

Un'altra stilettata, questa volta al basso ventre. Mi chiusi in posizione fetale sul pavimento, tenendomi lo stomaco e lagnandomi, cominciando a sudare freddo.

«Jungkook?» Qualcuno bussò alla mia porta ed io sperai che fosse Taehyung. Credevo di avere bisogno di lui, ancora non avevo realizzato che era lui ad avere bisogno di me. «Kook, sei sveglio? Hai saltato la riunione, tuo padre è incazzato nero.»

«Y-yoongi-» Fu tutto ciò che riuscii a bisbigliare però sapevo che il mio migliore amico mi avesse sentito, i suoi sensi erano in allerta.

La mia respirazione peggiorava secondo dopo secondo, annaspavo, mi sembrava di star annegando.

«Jungkook!» Due mani mi toccarono, mi scossero ed io riuscii a mala pena ad aprire gli occhi.

«O-omega.» Pronunciai.

«Omega? Sei in rut? Ma è presto.»

«No.» Scossi la testa. «Omega, devo andare là.»

«Là dove? Vuoi che vada a chiamare Jisoo?»

«NO!» Ringhiai, alzandomi di scatto e spingendo Yoongi contro il muro, tenendolo per il collo. «Omega.» Continuavo a dire. «Mate.» Aggiunsi, sentivo di star perdendo il controllo della mia parte umana, stavo cercando con tutto me stesso di combattere contro qualsiasi cosa stesse prendendo il sopravvento dentro di me ma era complicato, quasi impossibile. Non avevo mai sentito il mio lupo così determinato ad uscire, così preoccupato. «Pericolo.» Un altro crampo, appoggiai la testa sulla spalla di Yoongi, lasciandolo andare per tenermi la pancia, urlando dal dolore.

«Jungkook. Che cazzo ti succede?» Il mio lupo si rese conto di essere in presenza di un altro alpha, alpha che avrebbe potuto intossicare la stanza. L'odore di Taehyung sarebbe scomparso, dovevo impedire che scomparisse del tutto.

Mi staccai dal corpo del mio amico e mi girai verso il letto, camminando fino in prossimità del materasso e strappai le lenzuola, me le portai al naso. Inspirai profondamente, lo feci due, tre, cinque volte ma non lo percepivo più. C'era solo odore di lavanda, lo odiai.

«Non c'è più.» Dissi, passando al cuscino, strappando anche la federa e coprendomi totalmente il viso. «Non lo sento più.» Borbottai come se stessi provando dolore mentale oltre che fisico.

Purple eyes shine for you | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora