19. «Non sento il tuo odore.»

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Taehyung.



Jimin mi aveva detto il giorno prima verso che ora sarebbe passato a prendermi per portarmi alle cascate. Lui ci era stato molte volte mentre io non avevo mai avuto il permesso da Seojoon mentre ora avrei potuto seguirlo e divertirmi, finalmente. In quel punto, dove il fiume scendeva a valle dalle montagne ed incontrava le correnti calde, si venivano a creare delle zone termali artificiali e Jimin aveva pensato che potesse farmi bene una giornata rilassante passata a fare il bagno e a prendere il sole. L'estate si avvicinava, il sole scaldava e le temperature si stavano alzando giorno dopo giorno ed io ero intenzionato a godermi quella libertà prima che il mio pancione diventasse troppo grande.

Sapevo che non avrei dovuto avere certi pensieri ma per tre anni avevo vissuto in casa con un alpha che mi controllava la dieta perché voleva che fossi magro ed ora mi guardavo allo specchio e mi vedevo la pancia, ero terrorizzato dal cominciare a gonfiarmi, dal non riuscire a perdere in futuro i chili che stavo prendendo con la gravidanza. Alla visita del terzo mese, avevo chiuso gli occhi quando la Dottoressa mi aveva pesato e le avevo chiesto di non dirmi il risultato. E tutto perché avevo osservato Jisoo da lontano. Era alta e magra, bellissima mentre io sarei diventato sempre più grosso e temevo Jungkook potesse perdere interesse nei miei confronti a causa di quel cambiamento.

Scossi la testa, indossando una maglia larga in modo da nascondere il pancione e avrei continuato a farlo finchè ne avessi avuta la possibilità, mi portai i capelli all'indietro, scoprendo la fronte e mi resi conto di essere davvero emozionato. Fino a tre mesi prima, mai avrei potuto immaginare che Jimin sarebbe venuto a prendermi alla reggia dei Full Moon per portarmi alle terme. Ma soprattutto mai avrei potuto immaginare di portare in grembo i figli di Jeon Jungkook, lo stesso Jeon Jungkook che mi aveva tenuto stretto a sé tre giorni prima, quando Seokjin ci aveva chiusi insieme dentro al magazzino.

Aver avuto le sue braccia a proteggermi mi aveva fatto sentire in pace, a casa. Il suo calore corporeo mi aveva tranquillizzato, percepire la felicità dei nostri piccoli anche. Eravamo stati sommersi dal loro odore, come a farci sapere che ci sentivano, che stavano meglio quando i loro genitori erano insieme. E il bacio? Oh, il bacio. Non avevo smesso di pensarci neanche per un secondo, impossibile togliermelo dalla mente. Le sue labbra si erano unite alle mie ed avevo sentito quella scintilla, le farfalle nello stomaco, il desiderio di essere suo e di nessun altro.

Avevamo parlato, ce l'avevamo fatta. Jungkook voleva me, me lo aveva confermato, voleva baciare me, gli interessava sapere come stessero i suoi cuccioli, come stessi io. Mi stava proteggendo, mi stava tenendo al sicuro dal padre e da Jisoo ed io volevo provare a fidarmi nuovamente di lui, volevo davvero imparare a lasciarmi andare e a fare in modo che potesse prendersi alcune libertà con me.

Una promessa l'aveva immediatamente mantenuta perché appena un paio di ore dopo la nostra chiacchierata, Yoongi aveva bussato alla mia porta, portando con sé tre felpe di Jungkook e due magliette maniche corte. Avevo dormito usando quelle come pigiama, tanto mi erano lunghe, mi coprivano fin poco sopra al ginocchio e mi ero guardato allo specchio per ore, facendo delle giravolte, adorando la sensazione del cotone a contatto con la mia pelle, l'idea di poter starmene chiuso in quella camera con l'odore del mio alpha addosso. Avevo anche chiuso gli occhi e mi ero immaginato Jungkook abbracciarmi da dietro, appoggiare le mani sul pancione, baciarmi la nuca e quel pensiero mi aveva fatto eccitare.

Ogni tanto odiavo gli ormoni della gravidanza, soprattutto perché non potevo avere nessuno lì con me a prendersi cura del problema però ora almeno avevo alcuni capi di Jungkook, potevo far sprofondare il naso dentro il cappuccio della sua felpa e sapevo che anche lui stava pensando a me. Sapevo di mancargli, mancava anche a me, tantissimo ma era meglio stare attenti.

Purple eyes shine for you | kooktaeWhere stories live. Discover now