18. «Mi manchi.»

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Jungkook.







Mi svegliai perché qualcuno mi spinse ed io rotolai giù dal letto, schiantandomi sul pavimento. Ci fu un tonfo sordo, mugugnai di dolore e quando aprii gli occhi, incontrai quelli assonnati di Seokjin che mi guardava dall'alto.

«Ti sei fatto male?» Mi chiese, sbadigliando.

«No. Credo.»

«Peccato.» Rispose, girandosi tra le lenzuola ed io mi alzai in piedi, stiracchiandomi.

«Come ti permetti di rivolgerti così ad un alpha.» Lo richiamai.

«Sei mio fratello, non ho paura di te e sei un culone, questo è il mio letto.» Borbottò con gli occhi chiusi, stringendo le lenzuola tra le dita.

«Ed io che pensavo di poter contare su di te.»

«Stiamo parlando del mio letto e del mio sonno. Sono tredici giorni consecutivi che dormi in camera mia, ti voglio bene ma mi sto scocciando, Jungkook.» Lo disse in tono scherzoso e aprendo gli occhi per farmi la linguaccia però io rimasi serio, voltandogli le spalle e camminando verso la finestra per tirare le tende.

«Almeno tu riesci a dormire.» Ammisi. Percepii il movimento delle lenzuola, il rumore del materasso e poi la mano di mio fratello fu sulla mia spalla.

«Altri incubi?» Annuii.

«Erano anni che non mi capitava di averne così tanti la notte però dormire qui da te mi aiuta, sono meno spaventosi negli ultimi giorni.»

«Senti l'odore di Taehyung quando stai da me, vero?»

«Un po', sì. È flebile ma lo sento, avete le camere abbastanza vicine dopotutto.»

«Kook-» Mi coprì la visuale, posizionandosi di fronte a me e afferrandomi il viso con entrambe le mani. «Mi sono davvero preoccupato l'altro giorno. Non va bene avere dolori al cuore, dimmi che te ne rendi conto.»

«Certo che me ne rendo conto.» Cercai di evitare il suo sguardo.

«Devi dirglielo, deve saperlo.»

«Ha visto Jisoo baciarmi, non credo voglia parlare con me.»

«Ed è proprio questo il problema!» Riportai i miei occhi sui suoi. «Non vi conoscete, non parlate, mancate di comunicazione perché se solo voi due teste di rapa foste stati in grado di P A R L A R E-» Scandì bene ogni singola lettera. «-ora non sareste in queste condizioni. E se anche Taehyung avesse questi attacchi al cuore? Ci hai pensato?»

«Cosa? No , Jin, perché mi devi far preoccupare anche per questo. Sarebbe un danno per i bambini.» Mentalmente cercai di ripercorrere gli ultimi due mesi, cercando di ricordarmi un minimo dettagli sulle condizioni di salute di Taehyung ma se fosse stato grave, Namjoon me l'avrebbe detto, vero?

«È solo una supposizione. Dal momento che tu sentivi il suo dolore mentre Seojoon lo teneva legato al letto.» Sgranai gli occhi e mi resi conto che aveva ragione. Ero ufficialmente preoccupato. «Taehyung deve sapere di papà, se glielo dicessi, capirebbe.»

«Io invece penso che solo se rimanessimo chiusi dentro ad una stanza a forza riusciremmo a trovare il modo di parlare.» Seokjin non rispose, mi fissò per qualche minuto e poi sorrise, alzando le sopracciglia. «Cosa?»

«Aspettami qui.» Disse emozionato, lasciandomi andare e correndo a vestirsi.

«Dove vai?» Gli urlai mentre lo osservavo infilare velocemente le scarpe.

«Non muoverti da qui, Jungkook. È un ordine.»

«Tu non mi puoi dare ordini.» Scossi la testa e provai a seguirlo ma lui mi spinse nuovamente dentro la stanza.

Purple eyes shine for you | kooktaeTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang