20. «Ti fidi di me?»

7.6K 490 312
                                    

Jungkook.



Il mio rut aveva colpito la mattina presto. Neanche ventiquattro ore prima avevo detto a Seokjin che non stavo andando in calore, che non mi ero mai sentito così prima e che ero sicuro di stare bene eppure mi ero svegliato all'alba in un bagno di sudore e in mezzo ad atroci sofferenze. Provavo dolore ai muscoli, mi pulsavano le tempie, mi sembrava di vederci doppio e poi le fitte allo stomaco mi avevano costretto a rimanere bloccato a letto.

Avrei voluto fuggire da lì, uscire dalla reggia e correre a casa mia ma non mi reggevo neanche in piedi, non sapevo proprio come fare e temevo di chiedere aiuto perché avrei potuto fare del male a chiunque.

Non capivo perché ero andato in rut, perché mi sentivo così debole, perché i miei sensi erano talmente amplificati da percepire Taehyung ad un piano di distanza insieme a Namjoon e quella consapevolezza mi stava facendo montare dentro una rabbia cieca.

Avevo provato a ripercorrere mentalmente la nostra unica nottata insieme, mi ero focalizzato sul suo corpo, le espressioni del suo viso, non riuscivo a togliermi dalla mente il soave rumore dei suoi gemiti e più ci pensavo, più mi sentito eccitato e avrei voluto averlo con me, avrei voluto che fosse lui l'omega al mio fianco in una situazione del genere e mi odiai per averci messo tanto tempo per avvicinarmi a lui, per parlargli e confrontarmi, spiegandoli la mia versione dei fatti.

Ed ero talmente dolorante e concentrato sui bei ricordi che avevo di lui, da non rendermi neanche conto che la porta della mia stanza si era aperta e poi anche richiusa. Mi resi conto della presenza di qualcun altro, quando un fortissimo odore di rose venne captato dal mio senso olfattivo e scattai a sedere sul materasso, incontrando lo sguardo di Jisoo.

«Vattene.» Le dissi immediatamente, alzando il mio livello di feromoni in modo che coprissero i suoi. Temevo in una reazione del mio lupo e non sapevo se sarei stato in grado di controllarlo.

«Sei in rut.» Disse lei, facendo ondeggiare i lunghi capelli neri. Venni raggiunto da una ventata del suo aroma e ricominciai a sudare.

«Jisoo, per favore.» Digrignai i denti, evitando di guardarla ma lei fece un paio di passi, avvicinandosi.

«Hai bisogno di un omega che si prenda cura di te.» Mi sussurrò, accomodandosi accanto a me e cominciando ad accarezzarmi i capelli.

«No.» Scossi la testa ripetutamente.

«Sì, alpha. Hai bisogno di me.» Mi disse sensuale. La sua mano fu sulla mia coscia e lentamente cominciò ad avvicinarla alla mia intimità.

Aveva ragione, avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di me, avevo bisogno di sfogare il mio calore, non importava il modo, sentivo la necessità di rilasciare quella tensione. Solo che non volevo fosse lei, non avevo bisogno di lei. Se non potevo avere Taehyung, allora avrei passato quel rut completamente da solo.

«Non mi toccare.» Mi alzai in piedi, avvicinandomi alla finestra per spalancarla e respirai a fondo quell'aria fresca di primavera. Potevo resisterle, potevo farcela a tenere sotto controllo i miei impulsi anche se derivavano dalla natura e non da me.

«Non ti va di approfittare della mia offerta?» Si appese alle mie spalle, sollevandosi in punta e respirando contro la mia nuca. Le mie gambe tremavano. «Puoi farmi tutto ciò che vuoi. Puoi continuare anche se io dovessi svenire dalla fatica, sai? Non ti va, Kookie?» Mi mancò il respiro e provavo dolore in mezzo alle gambe, ce lo avevo talmente duro che mi faceva male.

«Ti ho detto che non mi devi toccare.» Me la scrollai di dosso e provai nuovamente ad allontanarmi ma lei mi seguì, afferrandomi per il polso.

«Potrebbe essere la volta buona, sai?» Mi accarezzò la pelle, sorridendomi dolce. «Se lo facessimo come sempre, senza profilattico e se tu mi venissi dentro più volte, potrei finalmente rimanere incinta, Kookie.» La sola idea mi fece venire la nausea.

Purple eyes shine for you | kooktaeWhere stories live. Discover now