12. «Dov'è l'alpha padre?»

5.1K 467 305
                                    

Warning: da questo momento in poi fate finta che tutto ciò che riguarda la gravidanza sia normale, anche perché le informazioni le ho prese su internet, rigirandole per adattarle alla trama.




Jungkook.


Fastidio. Ecco l'unica emozione che avevo provato negli ultimi giorni, puro e semplice fastidio ad ogni singola cosa e persona. Avevo provato fastidio quando mio padre aveva obbligato Seokjin a venire a parlarmi pur di convincermi ad avere una conversazione con lui, mi aveva dato fastidio che avesse usato mio fratello minore contro di me per raggiungere i suoi scopi, soprattutto perché non eravamo riusciti a trovare un punto d'incontro. Mi aveva chiesto di provare a chiedere a Taehyung se, offrendogli un ingente somma di denaro e protezione per il resto della sua vita nel nostro branco, avrebbe accettato di abortire. Gli avevo urlato contro che non mi sarei mai permesso di fargli una proposta del genere, non volevo che Taehyung rinunciasse al bambino, io non volevo rinunciare al bambino.

E poi Jisoo aveva avuto un nuovo crollo e aveva chiesto di me e a me aveva dato fastidio dover passare del tempo con lei, ascoltarla mentre mi ripeteva che mi amava, che era lei la mia omega e che mi avrebbe donato tutti i cuccioli che avrei voluto e più parlava più nella mia testa si faceva spazio il pensiero che io un figlio lo volevo, però non con lei. Tutta questa situazione con Taehyung non mi rendeva nervoso perché era incinta di un cucciolo che non avevamo programmato, ero semplicemente paralizzato dalla paura di non riuscire ad essere un buon padre e un buon compagno, di deluderli o ferirli senza neanche rendermene conto. Esattamente come avevo fatto qualche pomeriggio prima quando avevo finalmente trovato un po' di coraggio per andare a parlargli. Non era mia intenzione alzare la voce né farlo piangere. Mi ero odiato, ero corsa a casa mia a tirare pugni al mio sacco da boxe fino a farmi sanguinare le mani. Avevo avuto bisogno di togliermi dalla testa l'idea di Namjoon che si era rivelato una presenza migliore rispetto alla mia. Avevo cercato di dimenticare l'espressione di Taehyung, volevo scomparisse dai miei ricordi ed invece quella notte lo avevo sognato. Nel sogno mi diceva che non mi avrebbe mai permesso di avvicinarmi al suo cucciolo, che non voleva che il piccolo crescesse con accanto un padre alpha come me e che appena avrebbe avuto la possibilità, sarebbe scappato senza lasciar traccia di loro. Mi ero svegliato in un bagno di sudore e con una fortissima emicrania. Non volevo perderli, non potevo ma non sapevo neanche come rimediare e odiavo sentirmi così nudo, incapace.

Anche Yoongi mi aveva dato fastidio perché era il mio migliore amico però nell'ultimo periodo aveva preferito comportarsi da buono seguace di mio padre, accontentandolo in tutto e correndo ai suoi piedi ogni volta che veniva chiesta la sua presenza. La prima volta che avevo provato a parlargli di Taehyung, lui aveva roteato gli occhi, chiedendomi come avevo fatto a ritrovarmi in una situazione del genere, con un omega incinta quando avrebbe dovuto essere solo una scopata anonima. Non ero neanche riuscito a sottolineare il fatto che non era stato solo sesso, che non avevo mai provato così tante emozioni e così intense con nessuno prima di Taehyung ma forse al mio amico neanche importava. Poi avevo provato a parlargli subito dopo aver visto Namjoon corteggiare l'omega donandogli una fragola, chiedendogli se secondo lui il nostro amico avesse intenzioni serie e se avessi dovuto preoccuparmi. Yoongi mi aveva risposto che Namjoon non si era fatto remore a passare il suo rut con mio fratello, avrebbe tranquillamente potuto cominciare a corteggiare anche Taehyung. Non gli avevo più chiesto niente o parlato di niente, era inutile.

Ma la cosa che più di tutte mi diede davvero fastidio, fu entrare nella sala pranzo una mattina e vedere Taehyung da solo seduto in uno dei tavoli più lontani e appartati di tutta la stanza. Aveva terminato di fare colazione, indossava una maglia bianca col pizzo ai lati, un cocker di diamantini al collo, pantaloni beige ed io mi chiesi cosa cazzo stavo facendo e se ero sicuro di volermi far scappare un tale capolavoro di omega. Teneva uno specchietto in una mano e con l'altra si stava aggiustando i capelli color dell'argento. Mi guardai intorno, la sala ormai era quasi vuota, solo due o tre lupi al massimo stavano ancora smangiucchiando e così volli approfittare di quel momento e mi avvicinai.

Purple eyes shine for you | kooktaeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant