Capitolo 40 - 'Non l'ho fatto per amore'

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Rhea

"E' mia sorella, non la conosci come me!"  Stavo facendo avanti e indietro per la stanza. Io ed Amelie c'eravamo spostate in camera mia, o meglio, Amélie mi aveva seguita in un vano tentativo di chiedermi più spiegazioni. Come tutti in questa casa, Amélie sapeva il minimo indispensabile: Lux si era lasciata in malo modo con Cassandra von Gotha e da quel momento i rapporti con le altre nazioni erano stati minimi se non del tutto assenti. Amélie non faceva altro che domandare ancora e ancora. "Tu non c'eri!" Nessuno sapeva quanto la relazione con Cassandra avesse distrutto psicologicamente Lux, nessuno! 

"Che cosa centra Lailah con Cassandra!?"

"Non lo so... Lailah è morta nel villaggio d'origine di Eloyn. Non capisco!" Mi misi le mani in testa come se farlo mi avrebbe aiutata a riflettere di più. Agli occhi di Amélie probabilmente sembravo una pazza. Se c'era Cassandra dietro gli attacchi al confine e al rapimento Eloyn allora era finita.

"Lux ha visto il corpo?"

Mi girai fulminandola. Lux aveva visto il corpo, l'aveva raccontato a me ed Arkel, metterlo in dubbio era da folli, e poi... l'avevo visto anch'io. "Sì. Hanno appeso il corpo bruciato nella piazza centrale." Anche se... Guardai Amélie con sconcerto, lei colse quello a cui stavo pensando. Quel corpo che cadeva a pezzi era irriconoscibile. "Come?" domandai, più a me stessa che a lei. Non volevo sperare in vano. 

"In un qualche modo è successo, e se fosse così, allora possiamo provare che Cassandra ha rotto i patti, è entrata nel territorio senza permesso."

"Potremmo già farlo. Adrienne Manor ha in custodia il corpo di uno dei suoi servitori. Ma-"

"Cosa?!" esclamò con sgomento. Avevo dimenticato che Lux si confidava solo con me su queste faccende.

"Ci sono stati degli attacchi al confine umano." Amélie sgranò gli occhi. "Hanno solo ucciso le nostre guardie, ma l'hanno fatto ancora e ancora. Uno sfoggio di potenza. Ma ne abbia catturato uno, si è suicidato prima che Adrienne potesse scoprire qualcosa." Amélie aprì la bocca, ed io la fermai. "Ma," sottolineai, "gli altri Lord prenderebbero mai le parti di Styria? Stiamo parlando di Tianama, fornisce umani a Illiria e ha un forte scambio commerciale con Yathrib. Possiamo solo affidarci a Kazenuki, ma anche in quel caso, chi mai si metterebbe contro tre nazioni per difenderne una che ha chiuso i porti a tutti?" Avevo ragione e lei lo sapeva, riuscivo a leggere il suo sguardo come un libro. "Cassandra," dissi sospirando, mi sedetti a bordo del letto, "è una donna spregevole, l'ho conosciuta. Non so nemmeno come ha fatto Lux a non rompersi sotto la sua autorità. E onestamente parlando, nonostante la donna che è diventata, non so se Lux possa farcela un'altra volta."

Amélie si mise a sedere accanto a me, la sua spalla contro la mia spalla, e la la sua mano che aveva raggiunto la mia. Era calda e confortevole, ma io non riuscivo a pensare ad altro che a Lux e a come l'avevo separata da Eloyn, a come lei ora è imprigionata a Tianama. Amélie era finalmente al mio fianco, dopo tutto questo tempo, eppure non riuscivo a godermi il momento.

"Lux non è nelle condizioni," dissi alzandomi. L'avevo riempita di farmaci in modo da calmarla, era fuori controllo. "Devo inviare delle lettere a tutti i componenti del Concilio e informare i generali della situazione" dissi nervosamente. "C'è un modo per contattare le gemelle?"

"Dovrebbero essere arrivate nel Ducato di tuo padre."

"Bene, aggiungerò che deve rimandarle qui." 

Mi misi immediatamente seduta difronte alla scrivania, davanti a me c'era già tutto il necessario.

"Vuoi che resto qui con te?"

Con la mente che già formulava frasi di cortesia balbettai qualcosa, poi più precisamente: "Vai da Lux, Ife non è nelle condizioni per prendersi cura di lei, è sconvolta."

𝓘𝓢 𝓘𝓣 𝓛𝓞𝓥𝓔?  (girlxgirl)Where stories live. Discover now