Capitolo 10 ~ 'Mi Ricordi Qualcuno'

799 41 7
                                    

Eloyn

Mai mi sarei aspettata che mi avrebbe abbracciata in quel modo. Ma ero ancora titubante, come darmi torto, del resto poteva essere una tattica per farmi abbassare la guardia. Dopo tutto quello che mi aveva fatto e che io le avevo fatto, il mio scetticismo era giustificato. Ma quella vicinanza mi imbarazzava. Nonostante ero conscia che questo tipo di intimità non era normale, era quasi piacevole. Forse perché non c'era mai stato nessuno che abbia tentato di annullare questa distanza. Forse anche per colpa mia. A nessuno più importava di dare affetto o amore agli altri in un mondo dove si lotta continuamente per sopravvivere. Anche il legarsi ad un estraneo significava provare dolore una volta che lo si avrebbe perso. Ho perso tutte le persone che amavo, non solo la mia famiglia, ma anche quel bambino che tutti i giorni veniva a casa mia per giocare, o l'anziana signora che ogni volta mi regalava qualche dolce fatto da lei, o anche quel signore che era solito portare la legna quando nevicava. E lo ammetto, il solo pensare che io sia l'unica sopravvissuta mi distrugge. Perché io? Ero felice ma non meritavo quel dono. Da quel giorno non ho permesso mai più a nessuno di avvicinarsi, magari per paura o forse perché ero una codarda.
Ma se adesso penso a lei, Lux, ha sempre tentato di annullare questa distanza anche se per un motivo finalistico solo a lei. È davvero difficile allontanarla dopo che per tanto tempo si è stati soli. Ti sta usando! È solo una tattica! Mi ripetevo nella testa. Allo stesso tempo però mi dicevo che non avevo nulla da perdere ormai, ma poi ripensavo a Magnus, il mio padre adottivo, che aveva fatto tutto per crescermi e mi aveva anche dato uno scopo per vivere. "La vendetta," mi diceva. "Pensa ai tuoi genitori e a come li renderesti fieri." Allora crebbi con questa parola impressa nella mente: vendetta... vendetta... "Ma sono tutti cattivi?" chiedevo da ingenua. "Tutti," lui rispondeva. E allora entravo in confusione. "Ma c'è stato un vampiro che ha impedito al succhiasangue che ha ucciso mamma e papà di uccidere anche me." E lui andava su tutte le furie. "Menzogne!" gridava.

Allora, confusa come era quando ero bambina, posai la mani sulle sue spalle per allontanarmi ma mi fermai non appena lei disse, "Non morirai, stai tranquilla." Aveva un tono di voce calmo ma potevo percepire anche un pizzico di tristezza. Allora mi domandai se anche lei avesse mai provato lo stesso mio dolore o se fosse stata graziata da questa condanna.

Nonostante la mia rigidità non mi lasciò e all'improvviso mi sembrò come se ne avesse più bisogno lei.
Volevo ricambiare il suo affetto, se così potevo chiamarlo. Ma ero incerta e impaurita. Cosa avrebbe comportato? E se stava fingendo?

Per questa volta, giurai, solo per adesso.

Appoggiai il mio mento sulla sua spalla e le braccia intorno al collo.

"Come mai così d'improvviso..." mi chiese.

"Potrei farti la stessa domanda," mormorai tra i suoi capelli.

Girò il viso, poggiandosi con la guancia e sfiorandomi il collo con le labbra. A quel contatto rabbrividii.

"Mi ricordi qualcuno," rispose.

"È una cosa positiva o negativa?"

"Non lo so," mi confessò sospirando. "Ma di una cosa sono sicura," mi disse ed io alzai la testa incuriosita. "Stai diventando più ubbidiente."

"Idiota!" dissi ridendo.

"Però l'insolenza ti è rimasta, eh?" Mi diede un pizzico sul fianco e mi dimenai.

"Perché?" dissi massaggiandomi il punto dolente.

"Dai non fare l'esagerata!" scherzò.

"Ah si?!" esclamai per poi darle un assaggio del suo stesso veleno. Ma non reagì, anzi, aveva quel suo sorriso arrogante.

𝓘𝓢 𝓘𝓣 𝓛𝓞𝓥𝓔?  (girlxgirl)Where stories live. Discover now