Capitolo 51 - Fame

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Lux

"ux... Lux!" Sentii pronunciare il mio nome... Così lontano. "Forza, svegliati!"

Cominciai a riprendere coscienza, smossa alla spalla anche da una violenta mano. Neppure il tempo di aprire gli occhi che provai una viscida nausea, e non era il risultato di tutto quello che avevo bevuto la sera prima, che poi mi stese completamente, no. 

Perché non funziona mai? Perché non dimentico come ogni altro ubriaco?

"Lux," mi chiamò ora, più rigorosa, consapevole che ero finalmente sveglia ma ancora non aprivo gli occhi, che non osavo affrontare questo nuovo giorno... Questo realtà. 

"Mhn..." mi lasciai sfuggire, aggrottando la fronte, sperando di ammorbidirla almeno un po'. Ricordo ancora cosa le piace, la debolezza altrui, se ne ciba e io la lascio sempre nutrirsi. Le piace quando mi comporto come una ragazzina stupida e bisognosa. 

Aprii un occhio e cercai il suo affetto. La mia mano incontrò la sua, lei la strinse e mi fissò, probabilmente chiedendosi perché l'ho fatto. E allora glielo feci sapere.

"Mi sento male..."

"Hai bevuto troppo."

Ma tu lo adori, stronza. Stai amando moltissimo questo momento, vero? Nutrendoti della mia sofferenza. Non preoccuparti tesoro, non ti lascerò avere fame. Ti abituerai così tanto a questo che dipenderai da esso... E poi io-

"È ora di pranzo. Hai dormito tutta la mattina. Vuoi mangiare?" disse delicata.

Ogni parola... è così dolce che mi viene voglia di vomitare proprio qui sul letto.

Rimasi in silenzio e chiusi di nuovo gli occhi. Lì, alla sua mercé. Stavo male davvero, ma la nausea stava passando, ora era arrivata la tristezza e... non ne potevo più.

Ieri, quando ha chiesto a Eloyn di uscire dalla stanza non appena mi sono appoggiata a lei... Ho provato vergogna. Non volevo che Cassandra pensasse che volevo scoparla, non era il mio obbiettivo, l'essere stata un po' più fisica non voleva implicare nulla! Volevo solo nascondermi dagli occhi giudici di Eloyn. E Cassandra l'ha cacciata via lasciando intendere che avremmo... Ah! Questa donna è venuta su questa terra solo per rovinarmi la vita e per far soffrire le persone che amo.

"Vuoi che ti faccia sentire bene?" mormorò, ed io riaprii gli occhi. Senza volerlo mi si inumidirono.

Toccarmi in questo momento potrebbe essere l'unica cosa che mi farebbe stare peggio. Ma come potevo rifiutare? Ho bisogno che lei continui a nutrirsi.

Annuii e non in un modo che le facesse notare quanta forza mi ci volle per farlo, no, lo feci come se fosse una preghiera esaudita. Come se la mia vita dipendesse da questo, perché in qualche modo era proprio così.

Non mi salì sopra come di solito fa e di questo ne fui grata. Alzò le coperte e si sdraiò accanto a me e poi si avvicinò sempre di più. Fu quasi tenero il modo in cui lo fece, con dei piccoli saltelli del corpo, per colmare sempre di più lo spazio tra noi.

Fece male pensare che forse in un'altra vita saremmo state così, solo due persone normali che si amano. Che si danno l'un l'altra pienamente. Ma in realtà nemmeno quella vita può esistere, perché se così fosse stato, Cassandra non avrebbe mai approfittato della ragazzina che un tempo ero. Avrebbe trovato un'altra sposa, e io avrei continuato normalmente la mia vita a Styria. E invece per colmare i suoi vuoti mi ha quasi uccisa.

I suoi occhi mi fissavano e mi fece un leggerissimo sorriso, io non riuscii a ricambiare. Chiusi solamente gli occhi, aspettando. E poi la sua mano arrivò, si poggiò sulla mia pancia e poi sentii il materasso incavarsi per accogliere il suo gomito, sui cui poggiò il suo peso. Sentii il suo respiro sul mio collo e il solletichio dei suoi capelli sciolti sulla mia pelle. E poi sentii i suoi canini e li accolsi senza opposizione.

𝓘𝓢 𝓘𝓣 𝓛𝓞𝓥𝓔?  (girlxgirl)Where stories live. Discover now