Capitolo 17 ~ Confusione

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Lux

Ormai era passato qualche giorno da quando Eloyn si era trasferita nella mia stanza. Riuscivo a vedere la noia che le dava ma non ha mai tentato di lamentarsi, forse per paura o semplicemente per non creare inutili discussioni. Ma a differenza di quanto credessi il mio sonno non più era turbato, non ero più abituata ad avere qualcuno nel mio letto, e questo mi dava una strana gioia, ma non era condivisa. Potevo sentire ogni notte la sua irrequietezza. Eloyn non riuscì mai a chiudere occhio, continuava rigirarsi ancora e ancora fino a svegliarmi. Io avvolgevo il mio braccio intorno alla sua vita, per calmarla, per farla stare ferma, ma ogni volta sortivo l'effetto opposto. Sentivo il suo respiro accelerare e il suo sangue ribollire per la paura, ma era ingiustificata, non l'avrei mai toccata, non avrei mai più affondato i miei canini sulla sua pelle, a meno che non me lo avrebbe permesso lei. Glielo avevo promesso, questa volta per davvero. Ogni mattina mi sveglio da sola, lei deve lavorare, ma in cuor mio lo sapevo che non mi sarei mai svegliata con lei al mio fianco, e me ne ero fatta una ragione. Tra l'altro non riuscivo più ad avvicinarmi a lei durante le sue ore lavorative, o stava con gli altri umani oppure c'era Amelie o Rhea con lei. Non mi dava fastidio, solo non capivo perché Rhea fosse così interessata a lei. Forse era solamente curiosa o forse voleva essere sicura di che cosa non lo so. Era semplicemente strano. 

Adesso ero nella mia stanza, con i capelli scombinati e ancora con gli occhi mezzi chiusi.

"È arrivata una lettera dai Manor," disse Rhea irrompendo nella stanza, facendomi sobbalzare.

"Dovevi proprio svegliarmi così?" dissi con voce rauca mettendomi seduta. In realtà ero già sveglia da qualche minuto.

"Che c'è, volevi un bacino?" Con un ghigno si gettò sul letto. Io non potei che non sorridere. "Tieni." disse porgendomi la lettera.

"Vediamo un po'." Mi spostai i capelli dal viso e poggiai la schiena contro la spalliera mettendomi più comoda. La lettera era sigillata con lo stemma della casata Manor, una villa attraversata da due spade incidenti. Quando la aprii alcuni pezzi di cera rossa caddero sulla coperta, ma io ero troppo ansiosa di conoscerne il contenuto per accorgermene. Gettai la busta al mio fianco, e mentre Rhea cercava di decifrare il contenuto attraverso le mie espressioni facciali, io cominciai a leggere lentamente ogni riga. I miei occhi si soffermarono più volte sulle parole 'catturato' e 'non umano', trasmettendomi uno strano senso di eccitazione.

"Riconosco quel sorriso sadico, qualsiasi cosa sia io non voglio farne parte."

"Su," dissi dandole la lettera. "Leggi."

La prese con noia e nonostante l'indifferenza iniziale, più leggeva e più la vedevo catturata in quello che c'era scritto. Finché non alzò lo sguardo per guardarmi con occhi tra il curioso e il preoccupato.

"Dobbiamo andare a Randall, Adrienne Manor ci sta aspettando." 

Randall, la capitale del territorio dei Manor, una delle più belle città che io abbia mai visto. Ha uno stile gotico da far venire i brividi, fontane mastodontiche e vasti giardini che quasi mi fanno rimpiangere di vivere qui.

"No. Te sta aspettando." 

"Ma come!" esclami, "proprio tu che sei un'amante dell'avventura." 

"Lux ho rinunciato al titolo proprio perché non voglio avere a che fare con la politica," disse alzandosi. "Pensaci da sola, o meglio, portati dietro Amelie."

Disse il suo nome quasi con disprezzo e quello mi fece capire che avevano un'altra volta discusso. Sono passati decenni ma il rancore che porta Amelie non sembra essersi mai placato. Mi chiedo quando la finirà. Spero solo che un giorno possa aprire gli occhi e capire quanto Rhea ci tenga a lei.

𝓘𝓢 𝓘𝓣 𝓛𝓞𝓥𝓔?  (girlxgirl)Where stories live. Discover now