Capitolo 110

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"Un altro... passaggio?..."

"Ma non dovrebbe esserci nulla in questa direzione."

Raytan spinse la porta con uno sguardo perplesso.

La porta sbloccata si aprì con un suono stridulo.

La porta si rivelò non per portarlo in un altro passaggio ma in una piccola stanza. Tuttavia, tutto ciò che poteva vedere era l'oscurità. Raytan si avvicinò alla finestra e scostò la tenda impolverata. La luna crepuscolare si riversò rapidamente in quella piccola stanza.

Raytan poi guardò di nuovo indietro.

E... il suo corpo si bloccò all'istante.

I suoi occhi cremisi tremavano selvaggiamente. Raytan era perplesso, dimenticandosi persino di espirare il respiro che tratteneva e spostando lo sguardo solo oltre il muro ricoperto di ragnatele.

Ritratti appesi al muro rosso scuro. Mentre alcuni erano sbiaditi e cadenti a pezzi, altri erano in buone condizioni, come se fossero stati disegnati di recente. Tra i ritratti c'erano persone che Raytan conosceva.

Uno di loro era l'ex imperatore, Cart Rowain.

Tuttavia, non sembrava senile come ricordava Raytan. Cart Rowain, che, nella migliore delle ipotesi, sembrava avere poco più di 30 anni, sembrava regale e passionale.

Ma non era questo il motivo per cui il suo corpo si bloccò all'istante.

Era a causa del ritratto di... un'altra persona familiare. Raytan costrinse il suo corpo a muoversi verso di esso con uno sguardo confuso inciso sul suo viso.

Quella persona aveva capelli biondi mossi, occhi blu zaffiro e... una grossa cicatrice sulla guancia.

'In Denhelder, non c'è bisogno di nessun altro Dio all'infuori di me.'

Era l'uomo che aveva visto dopo aver ucciso Cart Rowain...

"Ah, ah..."

Un mal di testa atroce gli venne improvvisamente addosso e gli martellava la testa. Raytan respirò a fatica e guardò il ritratto.

C'era una piccola targhetta d'oro in fondo.

<Erace Solitea Vargon I>

Occhi rossi confusi scrutavano tutti i ritratti.

Erano tutti biondi.

Fu allora che raytan si rese finalmente conto che le persone in tutti questi ritratti erano i precedenti imperatori dell'Impero Denhelder.

"Non... capisco..." Raytan guardò il ritratto di Herace e borbottò con un'espressione sconcertata sul viso.

Sinceramente non ha capito. Erace era morto migliaia di anni fa. Perché ha avuto una visione di quella persona? Come mai?

E... come ha fatto....

"Muori, Raytan."

Herace conosceva davvero il suo nome?

Raytan smise improvvisamente di concentrarsi sul ritratto di Herace.

Quelle strane voci ricominciarono a perseguitarlo.

"Si è addormentato e non si sveglierà mai. Ma non abbassare la guardia".

Era la voce di Erace, che brandiva una spada contro di lui. Sovrapponendosi alla sua

voce, presto seguirono le parole di uno sconosciuto.

"Cerca persone che possono usare la magia e mettile in una lista per il monitoraggio, soprattutto se hanno talento come quella donna!"

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