16. Tagliata di manzo al sangue

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Sukuna si svegliò, come ogni mattina che i Kami mandavano in terra, con una bella erezione che spingeva sotto il tessuto dei boxer. Aggrottò le sopracciglia, infastidito.
Un momento. Non era in salotto.
Come una cascata gli tornarono alla mente tutti gli eventi della notte appena passata. Lo scontro... La ferita... L'ospedale...
Beh, questo però significava che-
Voltò leggermente la testa di lato. Infatti. La piccola Gojo.
Sentì l'erezione pulsargli a ritmo del suo battito cardiaco. Si chiese quanto sarebbe stato scortese girare la ragazza di lato e appoggiarle il cazzo contro le chiappe.
Sorrise alla faccia che avrebbe fatto quella piccola zoccola. Sì, avrebbe fatto finta di indignarsi, "oddio cosa stai facendo Sukunaaaaahhh" salvo poi gemere come una troietta qualsiasi quando-
Ok, aveva fantasticato abbastanza. Era il momento di andare in bagno.
Si alzò con calma, cercando di non svegliarla. Aprì la porta e si trovò davanti il fratello che stava rientrando dal turno al locale.
"Hey, Yuji-kun" lo salutò, la mano a massaggiarsi i boxer. Chiuse a chiave la porta del bagno.
Il ragazzo rimase imbambolato in mezzo al corridoio con sguardo interrogativo.
"...Buongiorno...?"


Y/N aprì gli occhi, sbadigliando. Allungò una mano verso l'altro lato del letto, accorgendosi con disappunto che era vuoto.
'Beh, ovvio. Sarà uscito di nuovo per lavoro'.
Il bussare insistente che l'aveva svegliata non sembrava smettere. "Arrivo" mugugnò pigramente. Si stava stropicciando gli occhi, quando la porta si aprì di scatto.
"Dai, alzati. É pronto il pranzo" le intimó Sukuna, appoggiandosi col braccio allo stipite della porta in tutta la sua gloriosa bellezza.
"Mi ci potrei abituare" mormorò la ragazza, gli occhi sognanti. "Niente" si affrettò ad aggiungere quando notò il suo sguardo interrogativo. Buttò le gambe fuori dalle coperte e si allungò per afferrare un paio di pantaloni.
"E buon Natale" sorrise. Vederlo in piedi dopo la notte che avevano passato non era per niente scontato, e fino a ieri non era nemmeno così sicura che l'avrebbe più rivisto del tutto.
"Mh, anche a te, piccola. Ora sbrigati" le rispose, tornando in cucina. Lei lo seguí con lo sguardo finché non scomparve dalla sua vista, e si affrettò a vestirsi.

Yuji aveva fatto del suo meglio per offrire ai coinquilini un decente pranzo di Natale, ma nessuno dei due sembrava particolarmente esigente in quel momento.
Y/N stava letteralmente spezzettando e sezionando il pane con le unghie, mentre Sukuna stava facendo roteare il bicchiere pieno d'acqua da un paio di minuti buoni.
Il ragazzo si schiarì la voce, rompendo il silenzio. "Allora, Y/N-chan, come è andata la notte? C'è stato casino?"
Lei deglutì. Lanciò un'occhiata da sotto le ciglia a Sukuna, e al ghigno che gli stava nascendo. "Mah, più o meno" rispose, rimanendo sul vago. "Abbiamo fatto un intervento..."
"Fammi indovinare, il solito vecchietto con un ictus, vero?"
Lei trattenne una risatina. "Sì, non ci sei andato molto lontano".
Sukuna le rivolse uno sguardo seccato. "Oh, poverina. Non sarai riuscita a rifarti gli occhi".
Tossí. "Sul lavoro non penso a queste cose, Ryo".
"Infatti, fratellone, che domanda!" esclamò Yuji, rincarando la dose. "Guarda che Y/N è una dottoressa serissima, molto professionale sul lavoro, e..."
Lei si allungò sullo schienale della sedia, arricciando le labbra in una smorfia di superiorità. 'Tòh, beccati questo' pensò, lasciandosi riempire di complimenti. Ryomen si passò una mano sul mento, chinandosi verso di lei.
"Beh, meglio per lui. Di sicuro avrà passato la notte a guardarti il culo".
Y/N approfittò di una distrazione di Yuji per alzare il dito medio verso l'uomo. Lui glielo afferrò, scuotendo la testa.
"No no no no, piccola" le sussurrò, senza farsi sentire dal fratello. "Hai proprio bisogno di una bella lezione di galateo".
"Lasciami" gli intimò, divincolandosi dalla presa. Ma ormai il danno era fatto, e stavano ridacchiando entrambi.
"Daaai, non escludetemi! Perché ridete?" si lagnò il ragazzo, ricevendo in risposta in pugno sul braccio. Y/N scoppiò a ridere.
'peccato che non ci sia Yuko', riflettè. 'oggi si sarebbe divertita'.
Il telefono di Sukuna trilló un paio di volte. Lui abbandonò la lotta col fratello e sbloccò lo schermo.
"Ah, per stasera spero non abbiate impegni". Alzò lo sguardo verso di loro, con la solita espressione di annoiata noncuranza. "Uraume ci cucina la cena. Gli ho fatto comprare del Kobe per l'occasione".
"Kobe". Y/N roteò gli occhi alla nuova ostentazione di ricchezza. "Guarda che qua siamo abituati alla bistecca del supermercato, bello".
Yuji annuì con convinzione, reggendole il gioco. "Qua non sentiamo la differenza fra un vino da ristorante e coca cola. Li beviamo tutti e due dalla bottiglia". Cacciò fuori la lingua verso l'amica.
"Beh, io la carne l'ho comprata. Se non li spendo per voi i soldi". Sukuna scrollò le spalle, offeso. "E poi Uraume è un mago ai fornelli. Fatevi viziare, una santa volta".
"Tu sei pazzo" mormorò lei, quando capì che stava facendo sul serio. "Tu sei completamente pazzo".
"Ce ne hai messo di tempo a capirlo, eh" le rispose, alzandosi da tavola.

Just wanna smash his faceWhere stories live. Discover now