38. Hanabi

537 28 16
                                    

"Ti ho portato un drink. Ho fatto una fatica boia a salire con ste cose in mano, spero apprezzerai".

Y/N, dal canto suo, non riusciva a parlare: non solo per la sorpresa, ma anche perché, beh...
Perché era immensamente sexy, quella sera.
Si perse un attimo a fissare i pettorali tatuati che svettavano dalla camicia aperta, i capelli spettinati, gli avambracci muscolosi scoperti dalle maniche arrotolate. Che diavolo aveva fatto prima di venire lì?
Beh, qualsiasi cosa fosse successa, grazie tante per lo spettacolo.
Il cappotto era gettato sulle spalle, segno che probabilmente stava morendo di caldo.
A gennaio.
Lo vide portare una mano fra le ciocche rosa, scuotendole. La testa si piegò all'indietro, e seguí ipnotizzata l'angolo della mandibola, la linea del collo, il pomo d'adamo, la fossetta sotto la gola fra le clavicole...

"Beh? Ti hanno mangiato la lingua?"
Y/N si riscosse dai suoi pensieri. Sbatté le palpebre un paio di volte.
"Che... Come hai..." giusto. Prima di tutto doveva capire come diavolo aveva fatto a scoprire dove fosse.
"Come ho fatto a trovarti? Heh. Di sicuro non grazie a te". Indicò con un cenno del capo il suo telefono. "Non ti prende la linea".
La ragazza arrossì violentemente. Cavoli. Come poteva lamentarsi, se era stata la prima a non farsi trovare?
"Oh, Kami. Mi dispiace, non-"
Sukuna fece spallucce. "Fa niente. La giusta punizione per averti abbandonata ieri, mh...?" allungò una mano per scompigliarle i capelli. "Avevo davvero tanto lavoro da fare".
Lei non rispose. Si limitò a portare il drink alle labbra.
"Ti va bene la Pina Colada? L'avevi preso quella volta che siamo usciti".
Y/N sorrise, mordicchiando il vetro del bicchiere. "Che carino, te lo ricordi?"
"Non é l'unica cosa che mi ricordo di quella sera" ammiccò lui, ridendo. Si godette un attimo il suo rossore, e continuò.
"Piuttosto, che ci fai qui? Non dovevamo vederci sulla collina?"
Lei aprì la bocca, ma la richiuse subito dopo. Si stava davvero comportando come se non fosse successo nulla?
"Non mi hai cagata per due giorni" mormorò, incerta. "Non pensavo volessi ancora... Beh..."
Sukuna alzò un sopracciglio, girandosi verso di lei. "Te l'ho detto che avevo da lavorare, no?"
"Beh, no. Avresti potuto dirmelo prima".
"Prima di cosa?"
"No, dico, subito".
Sukuna sembrava pensoso. "Cioè, tu pensavi che ti avrei abbandonata così?" Il suo tono di voce si era fatto improvvisamente basso. "Mi credi... Una persona del genere...?"
Y/N aprì la bocca in cerca di aria. Un nodo le stava stringendo la gola, pesante, soffocante. Le sembrò quasi un principio di attacco di panico.
"Che... Che cosa stai..."
Lui si prese la testa fra le mani. "Ti ho portata fuori questo weekend. Ti ho fatto guidare la mia auto. Ti ho portato uno chef stellato in casa a cucinarti il Kobe. Ti..." sospirò, facendo una pausa. "Cosa devo fare ancora per fartelo capire?"
Y/N abbassò la testa. Troppi pensieri le stavano frullando nel cervello, in quel momento.
Beh, in effetti aveva ragione. Aveva fatto un sacco di cose per lei, eppure...
No, non doveva lasciarsi fregare. E il contatto di telegram? E K.Y.? E la teishu...?
"Aaaah, aspetta. Non dirmi che é per Mei Mei". Lo vide scoppiare a ridere.  "...Me l'aveva detto Uraume. Come sempre ha ragione lui, quel piccolo bastardo".
Y/N, dal canto suo, non capiva cosa ci trovasse di tanto divertente. Alzò un sopracciglio, ma la sua confusione non fece altro che aumentare l'ilaritá dell'uomo.
"La tizia che serviva il tè nel Ryokan, in realtá, é un informatore. Non dovrei dirti queste cose, ma..." fece spallucce. "Beh, era lì per parlarmi. Ma davvero eri gelosa di lei?"
No, beh, questo era troppo. La ragazza si voltò verso di lui, rovesciando quasi il bicchiere.
"Ma ti rendi conto?!" urlò, dando finalmente sfogo al magone che le chiudeva la gola. Sukuna sobbalzò, sorpreso.
"Mi sveglio in piena notte, l'unica notte fra parentesi in cui stiamo dormendo insieme - ok, ok, abbiamo dormito insieme un altro paio di volte, ma intendo dire, tranquillamente - e tu sei in giardino, nella vasca, con un'altra?! E mi dici di non preoccuparmi?!"

Sukuna, dal canto suo, si stava divertendo un mondo. "Quindi sei gelosa..." la provocò, parando i colpi che gli stava tirando. Sembrava davvero soddisfatto della sua reazione.
"Heh, però ora basta". Bloccò una sua mano prima che gli arrivasse un pugno in piena faccia. "Non posso rischiare di rovinare la mia parte migliore, su".
Y/N alzò un sopracciglio. Lo sguardo le cadde sul cavallo dei pantaloni prima che riuscisse ad accorgersene.
"Wow. Che pervertita".
"Io non... Aaaah!" la ragazza gemette, sconsolata, e si arrese nel suo abbraccio.
"Certo che sono gelosa" mugugnò, soffocando le parole nella stoffa della sua camicia. "Che poi, da che pulpito, eh".
Lo sentì ridacchiare. "Oh, piccola" sussurrò, accarezzandole i capelli. "Pensa che proprio mentre arrivavo ho visto di nuovo quel ragazzino coi capelli bianchi che gironzolava qui intorno. Spero per lui che non si sia avvicinato a te stasera" la voce diventò tagliente "o mi toccherà farlo fuori in un modo o nell'altro".
Y/N rabbrividì. "Appunto" sussurrò, gli occhi sgranati. Santi Kami, era completamente pazzo.

Just wanna smash his faceWhere stories live. Discover now