Cap. 03 Pt II

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Quando mi risvegliai, colpito dalla luce del sole, il cellulare era scarico e le dita intorpidite. Non era proprio il modo migliore di iniziare la giornata e sperai potesse migliorare, dato che sarebbe stato il giorno di riposo prima della tempesta. Non volevo neanche pensarci a tutti gli impegni lavorativi che mi aspettavano nelle settimane successive, per non parlare della convivenza alla quale mi sarei dovuto abituare in fretta. Dovevo ammettere però, che la serata passata con Jungkook mi aveva fatto accantonare ogni pregiudizio nei suoi confronti.

Tolleravo quel ragazzo e non potevo mentire a me stesso. Questo non significava che gli avrei reso le cose facili e che avrei abbassato la guardia, soprattutto perché sapevo bene quanto veleno potesse nascondere una persona dolce e affettuosa, rivelandosi poi un serpente letale.

Chiusi in fretta il cassetto dei ricordi sul mio ex e mi sollevai a sedere prima di avere il coraggio di uscire da quel bozzolo caldo di coperte. Lasciai la camera qualche minuto dopo, incredulo di essere sveglio già dalle sei e quaranta del mattino. Dovevo fare un bel discorsetto al mio orologio biologico!

Dopo aver fatto pipì, restai a fissare la vasca chiedendomi se avrei dovuto fare una doccia veloce, dato che sarebbe tornato Jungkook e saremmo usciti per fare la spesa. Il lungo bagno della sera precedente non avrebbe coperto anche quella giornata, giusto? In genere adoravo immergermi nell'acqua calda, ma in quel momento mi sentivo troppo pigro persino per una rapida doccia.

Il riflesso allo specchio suggerì che ne avevo decisamente bisogno per sciogliere i muscoli e rilassarmi un po' per non avere quell'espressione di morte sul viso tutto il giorno.

Ero ancora in accappatoio a cantare davanti allo specchio appannato quando sentii dei rumori provenire dal corridoio; il cuore mi balzò in gola e cercai qualcosa da usare come arma, ma la limetta per le unghie sembrava quella più minacciosa.

«Taehyung, sono io!»

Quasi mi cedettero le ginocchia nel riconoscere la voce del bodyguard. «Sono in bagno» esclamai a gran voce per farmi sentire, mentre passavo la mano sullo specchio per togliere la condensa e potermi truccare.

«Sì, ti ho sentito cantare» dichiarò allegro e immaginai il suo sorriso tenero. «Non mi aspettavo di trovarti sveglio. Ho portato la colazione, hai già mangiato?»

Sgranai gli occhi nel vedere allo specchio il sorriso stupidissimo che mi stava tendendo le labbra. Era solo una stupida colazione, per quale stupido motivo ne ero così contento?

«Non ancora» risposi e decisi di concentrarmi sul nascondere le occhiaie.

«Sei riuscito a dormire?» si premurò di chiedere. Stavolta la voce era più vicina e arrivò direttamente da dietro la porta.

«Sì» affermai soltanto, senza dirgli di come ci fossi riuscito.

«Sono in camera mia. Quando sei pronto per la colazione, vieni a chiamarmi.» Si allontanò senza aspettare che accettassi.

Sbrigai a sistemarmi e corsi nella mia stanza a vestirmi. Raggiunsi poco dopo il bodyguard, ma non varcai la soglia e rimasi a osservare la sua schiena appoggiandomi allo stipite.

C'erano ancora un mucchio di felpe e tute impilate ordinatamente sul letto, mentre l'armadio era già mezzo pieno; appese, c'erano un sacco di camicie bianche e una sfilza di felpe grigie o nere e maglioni neri. Non variava molto la palette del suo guardaroba, ma immaginai fosse legato al lavoro: un bodyguard con un maglione rosso avrebbe di certo attirato l'attenzione.

Faccia da Coniglio mi disse che aveva quasi fatto e mi sorprese, perché non aveva dato segno di avermi sentito arrivare e mi chiesi quanto sviluppati fossero i suoi sensi.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora