Cap. 19

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Guardavamo lo stampo senza dire nulla ed entrambi senza il coraggio di tirarli fuori.

Ne toccai uno con la punta dell'indice. «Questo coniglietto è duro.»

«È ciò che hai detto dieci minuti fa.»

Ridacchiai come un cretino e gli diedi un colpo d'anca. «Concentrati! Salviamo questi poveri cuccioli.»

Sospirò e scrocchiò le dita che poco prima erano dentro di me. Strinsi gli occhi e m'imposi di non ripensare a ciò che era successo in camera. O al bagno. O sul divano. Cavolo, lo avevamo fatto senza sosta qualcosa come sei volte. Aveva mantenuto la parola e colmato il vuoto di quei due giorni, eppure non ne avevo ancora abbastanza. Se avesse deciso di prendermi in quel momento, piegato sul ripiano, non mi sarei di certo opposto.

«TaeTae, sento dove sta vagando la tua mente. Potresti concentrarti tu, ora?» mi rimproverò.

Lo guardai di sottecchi e misi il broncio. «Va bene. Dài, prova prima tu a tirarlo fuori.»

Stavolta fu lui a ridacchiare come un cretino, ma non ribatté e afferrò lo stampo. Lo mosse con cautela per controllare che la cioccolata non fosse attaccata, poi si concentrò su un animaletto specifico. Dopo varie manovre, riuscì a estrarlo e mantenne perfettamente la forma. Lo fece con altri due e mi porse lo stampo per far provare me.

Al primo, mozzai entrambe le orecchie e al secondo soltanto una. Mi demoralizzai leggermente, ma decisi di non mollare perché almeno uno perfetto avrei voluto donarglielo. Ci riuscii al quinto tentativo e restai a guardare il coniglio bianco con estrema soddisfazione; lo riposi sul vassoio con tutta la cura del mondo, separandolo dagli scarti della cucciolata.

«Posso mangiarlo?»

Schiaffeggiai la mano tatuata prima che riuscisse a prenderlo. «Non ci provare! Devo trovare una tigre per lui, poi potrai mangiarli.»

«Va bene, signor Kim.» Si chinò a baciarmi il collo e un brivido mi corse lungo la spina dorsale.
Si voltò per prendere l'altro stampo e gliene fui grato, perché ero particolarmente sensibile alla sua presenza. Avvertivo il suo odore e ogni sua particella gravitare intorno a me, e non sapevo ancora se fosse un bene.

Lui si stava innamorando di me ed io avevo una cotta spropositata, non potevo negarlo, ma non riuscivo a pensare a un sentimento così profondo. Dove ci avrebbe portato quella situazione? Se avesse preteso di mettere un'etichetta alla nostra relazione?

Mate risuonò nella mia testa così forte da non farmi udire la voce di Kookie e capii che aveva parlato solo perché pizzicò la pelle sotto al mio mento, per avere la mia attenzione.

«Mentre parlavo da solo, dicevo che i musi saranno rovinati per via del caramello. Se hai ancora cioccolata, riproviamo da capo.»

«Così finirai per farteli da solo» mi lagnai.

Mi prese il viso tra le mani e mi baciò a fior di labbra. «Il regalo più bello me lo hai già dato.»

Non potei fare a meno di sfoggiare il sorriso quadrato. «Sdolcinato.»

«Sincero» corresse, arricciando il naso. «Vediamo di salvare la tigre.»

«L'hai già fatto una volta, puoi farlo di nuovo» affermai, riferendomi a quando ero stato aggredito.
Mi sembrava ancora surreale ciò che era successo e mi chiesi per quanto tempo quel coniglietto adorabile mi avesse osservato in silenzio, cotto di me. Se lo avessi incontrato prima dell'aggressione, mi sarei innamorato di lui a prima vista? Se fosse stato lui il mio primo amore, il primo alpha ad avermi, come sarei stato?

«Lo farò sempre, puoi contarci.»

«Il tuo istinto protettivo è ammirevole e capisco il motivo che ti ha portato a intraprendere questa carriera» ammisi, invidiando tutte quelle persone accanto a lui che ne avevano beneficiato prima di me.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now