Cap. 22

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Il servizio fotografico al tramonto era concluso e mi sentivo stanco. Per fortuna, il ramen offerto da Woon-nim mi aveva rimesso in sesto e ora mancava solo infilarmi nel letto di Kookie per una bella dormita.

Saliti in macchina, controllai il cellulare e trovai una chiamata persa di Yoongi hyung che mi sorprese. Composi subito il numero e rispose dopo pochi squilli, in tono tranquillo. Non avevo interrotto nulla: era già un passo avanti.

«Quale onore, hyung!»

«Hai finito con il lavoro?»

«Sì, sono stato davvero bravo.»

Kookie ridacchiò scuotendo la testa e gli diedi una gomitata.

«Volevo chiederti se sei libero venerdì. A Jiminie piacerebbe ringraziarti come si deve per la ninna nanna.»

«Sono libero nel pomeriggio» esclamai, euforico per l'invito.

«Vi aspettiamo per le quattro.»

Lo ringraziai, ci salutammo e riagganciò.

Il coniglietto chiese cosa volesse e gli spiegai dell'invito ricevuto. «Dovremmo portare qualcosa.»

«Pasticcini per il tè?»

Storse il naso. «Mi sembrerebbe di tradire gli zii.»

«Possiamo prenderli al Magnate.»

«Mi è appena venuta voglia della loro torta al caffè.»

«No! Neanche Jimin-ssi può mangiarla» gli ricordai.

Sogghignò dispettoso. «Scherzavo.»

Lo guardai storto. «Possiamo uscire un po' prima e fermarci lì. Dovremmo anche fare la spesa.»

«È finito il detersivo e il tuo balsamo» gli venne in mente.

Mi accostai al suo orecchio e bisbigliai: «Anche i preservativi».

«Andrò da solo, per quelli. Indosserò cappello, mascherina e guanti.»

Scoppiai a ridere. «Mi dispiace che la gente ti riconosca.»

«Non si direbbe dal tuo sguardo divertito.»

L'autista accostò di fronte al nostro palazzo, scendemmo dopo averlo salutato ed entrammo nel caldo della hall. Il portiere ci accolse con un inchino e uscì dalla guardiola con un pacchetto in mano; me lo porse e spiegò che era stato consegnato un paio di ore prima. Ci fornì i dati del fattorino, come si era raccomandato di fare Kookie e si congedò per tornare al suo lavoro.

Non c'era nessun biglietto e la scatola era chiusa dal nastro da pacchi, senza fronzoli. Non sembrava lo stile del maniaco, ma il coniglietto me la tolse lo stesso di mano e si avviò all'ascensore, teso e nervoso.

Una volta dentro all'appartamento, si tolse giacca e scarpe alla velocità della luce e corse in cucina senza aspettarmi. Quando lo raggiunsi, la scatola era aperta e lui stringeva le forbici con tanta rabbia che le nocche erano sbiancate. Scattò sull'attenti mentre mi avvicinavo e richiuse immediatamente tutto, lasciandomi intendere di non avere intenzione di condividere il contenuto.

«Pretendo di vedere.»

«TaeTae, per favore.»

Scossi la testa e lo guardai con occhi severi, non disposto a cedere. Lasciò la scatola e l'aprii di nuovo, restando senza fiato appena controllai dentro. Mi portai una mano alla bocca per fermare il conato risalito in gola, ma fu inutile e mi ritrovai a vomitare sul pavimento; inginocchiato e con le lacrime agli occhi, stavo per soffocare, ma Kookie mi aiutò a soffiare il naso e asciugò la bocca con delicatezza.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now