Cap. 05

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Ero abituato ormai a lavorare senza orari e rassegnato al fatto che un idol non conosce giorni festivi o di riposo, ma Jungkook a quanto pareva no. Avrebbe dovuto svegliarmi se non ci fossi riuscito da solo, quindi fui fortunato a sentire la sveglia o avrei fatto un tremendo ritardo. Non sarebbe stata la prima volta e non volevo beccarmi il terzo rimprovero in due mesi per lo stesso errore.

Andai a prepararmi contando i minuti, perché avevo una routine da rispettare e non sarei uscito senza portarla al termine: doccia, skin care mattutina, trucco veloce e outfit scelto in base al mood del momento. In genere mi portava via quasi due ore, stavolta avrei fatto più in fretta dovendo condividere il bagno con il dormiglione per la prima mattina.

Imbellettato e profumato, restai a fissare l'orologio al polso chiedendomi se fosse il caso di svegliare il bodyguard. Sarebbe stato divertente lasciarlo a casa e farlo secco senza neanche finire la prova. Il Supremo e il Re lo avrebbero rimproverato e magari messo una nota di demerito sul suo curriculum. Già vedevo l'espressione triste e il musino arricciato di Jungkook... e per un qualche motivo non mi piacque.

Sospirai rassegnato e andai a bussargli alla porta, senza ottenere risposta. Riprovai e al terzo tentativo, spazientito, aprii uno spiraglio per ficcarci la testa dentro. La stanza era completamente buia e il fascio di luce del corridoio illuminò una sagoma di fronte a me, che si avvicinava lentamente.

Solo quando mi fu a un passo dal naso notai la sua aria stanca, i capelli spettinati e le dita tatuate che si massaggiavano il petto nudo.

Nudo.

Sgranai gli occhi e lasciai che continuassero per quella strada che stavano apprezzando particolarmente.

Uno, due, tre... cinque, sei addominali perfettamente scolpiti e una v disegnata a regola d'arte che i pantaloni bassi sulla vita non nascondevano per niente. E c'era anche altro che non riuscivano a contenere... Madre natura era stata davvero gentile con quell'alpha, porca-

«Ciao» sbiascicò insonnolito, con la voce roca. Altro che coniglietto! Sollevò appena la mano e mi pulì l'angolo della bocca, con un ghigno divertito e improvvisamente sveglio. «Stai sbavando.»

Gli schiaffeggiai la mano, risentito soprattutto perché mi sentivo esposto. «Sei in ritardo. Tra dieci minuti arriva l'autista.»

I suoi occhi si fecero ancora più tondi. «Dannazione! Avresti potuto svegliarmi prima!»

Sogghignai soddisfatto. «Avrebbe dovuto essere il contrario, se ben ricordo.»

Mi diede le spalle, aprì le tende facendo entrare la tenue luce dell'alba, e rovistò nell'armadio in fondo alla parete; staccò una camicia dalla stampella per lanciarla sul letto, poi aprì il primo cassetto e ne estrasse qualcosa. Si tirò giù il pigiama senza vergogna, mostrandomi due chiappe sode come mai viste. Restai letteralmente a bocca aperta, con il cervello che mi diceva di andarmene per dargli privacy e la parte remota omega che mi supplicava di entrare per toccarlo.

Jungkook si voltò di scatto, coprendosi con i boxer che non aveva ancora indossato, e mi fissò col naso arricciato; incrociò il mio sguardo e puntò la lingua contro la guancia.

«Esci. Subito.»

Deglutii a fatica e il suo sguardo si abbassò sulla bocca, facendomi rendere conto della mia lingua che inumidiva le labbra. Mi sentii sprofondare dalla vergogna, per non parlare dell'orgoglio calpestato da un culo!

Gli voltai le spalle senza riuscire a discolparmi e corsi in cucina per un bicchiere d'acqua che mi facesse calmare almeno un po'. Poggiai le mani al bancone e serrai gli occhi, odiandomi per aver provato quegli istinti. Non ero uno sprovveduto e sapevo bene che l'istinto di un omega non può essere soppresso del tutto, proprio come quello di un alpha. Potevo soltanto rinnegare quella voglia che si stava risvegliando per colpa di quel dannato coniglio e cercare di controllarmi, almeno finché non avessi superato il calore e i miei ormoni fossero tornati a comportarsi civilmente.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora