Cap. 06 Pt II

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Il messaggio era segnato come letto, quindi lo aveva ascoltato e non c'era modo di rimediare. Impiegò pochi secondi ad arrivare una risposta e non seppi come interpretarla. Era soltanto un punto interrogativo. Mi aspettavo domande su domande, come era solito fare, quindi rimasi spiazzato.

Digitai in fretta: è il mio bodyguard, siamo in macchina. Ti spiego appena ci sentiamo.

La curiosità che fiutavo nel coniglietto mi distrasse e non riuscii più a concentrarmi su ciò che mi stava dicendo Sang, nonostante meritasse la mia attenzione. Sbuffai, infastidito dai suoi feromoni che mi stuzzicavano il naso, e si voltò a guardarmi appoggiando la nuca al finestrino.

«È il mio migliore amico. Si chiama Sang-Hun, è un beta e ha la mia età. Siamo andati a scuola insieme, ma abbiamo scelto carriere diverse. Lui è un informatico e vive in un distretto della periferia, per questo ci vediamo raramente quando sono impegnato con il lavoro. Sono sempre io ad andare da lui, per via della regola sulla privacy che tutela gli idol del condominio.» Avevo snocciolato più informazioni di quanto avessi previsto e il coniglietto ne sembrò soddisfatto.

«Va bene. Dovresti dire all'autista in quale negozio vuoi passare.»

Inclinai la testa prima da un lato poi dall'altro, come facevo per studiare qualcosa o qualcuno; mi aiutava a guardare le cose da punti di vista differenti e a comprendere.

Diedi il nome della via principale all'autista e continuai a guardare il ragazzo accanto a me, che si era di nuovo voltato per sbirciare il paesaggio fuori dal finestrino.

«Mi stai perforando la nuca» brontolò.

«Allora girati.»

Lo fece sul serio e puntò i suoi occhi tondi dritti nei miei.

Partì la gara a chi avrebbe ceduto prima e non avrei fatto segnare quel punto a lui, neanche morto. Assottigliai lo sguardo e lo provocai leccandomi lentamente le labbra. Sarebbe bastato a farlo cedere, no?

Non batté ciglio e mi ripagò con la stessa moneta, avvicinando leggermente il viso al mio e mordicchiando il piercing.

Ci arrivò all'improvviso un'aria gelida e ci accorgemmo che l'autista aveva aperto il finestrino. Capimmo subito cosa volesse dire e mi sentii morire dall'imbarazzo. Jungkook raddrizzò la schiena e si schiacciò contro lo sportello, mettendo a cuccia i feromoni.

«Siamo quasi arrivati» ci avvertì in tono professionale, lanciandomi un'occhiata attraverso lo specchietto retrovisore.

Un paio di minuti dopo, aveva parcheggiato e il coniglietto si era praticamente lanciato fuori dalla macchina; mi aprì lo sportello e attese che scendessi, poi informò l'autista che saremmo rientrati a piedi.

«Sarebbe stato carino se avessi chiesto il mio parere prima di decidere.»

«Non mi chiuderò più in posti stretti con te.»

Mi venne da ridere, anche se sarebbe stato più appropriato piangere. «Sei Mr Autocontrollo, non dovresti avere problemi.»

«Non ne avrò, ma per oggi facciamo una passeggiata.»

Sospirai producendo una nuvoletta. «Vorrei portarti al limite e farti crollare, invece sarò clemente.»

Sorrise divertito e sollevato al tempo stesso. «Allora, dov'è il negozio?»

Indicai in fondo all'altro lato della strada e notò subito l'insegna giusta. S'incamminò lentamente, totalmente preso dai profumi nell'aria; continuava ad arricciare il naso e a cambiare espressione, mostrando chiaramente quando un aroma gli piaceva oppure no. Avevo una gran voglia di scattare una foto a ognuna di quelle espressioni, ma non potevo e ci rimasi vagamente male.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora