Epilogo

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Diedi un'ultima rapida occhiata al giardino e spuntai anche l'ultima voce, concludendo finalmente i preparativi.

Era assurdo che mi fossi lasciato convincere da Jin a seguire la sua infinita lista del compleanno perfetto dopo ciò che aveva combinato l'anno precedente. Ero ancora sconvolto da come avesse reso il primo compleanno di Jung-Su un matrimonio pomposo e credevo di aver imparato la lezione, invece ero dovuto scendere a patti: avrei organizzato da solo la festa, ma seguendo le indicazioni dello hyung. Era andata decisamente meglio, ma il mio adorato Kookie aveva rischiato di impazzire nella ricerca di materiale di un colore che non sapeva neanche esistesse o dalle forme bizzarre, e aveva deciso di fare di testa sua. Anzi: del figlio.

Mi veniva ancora da ridere nel ripensare che era stato fuori quasi due ore ed era tornato a mani vuote, quindi aveva brontolato e deciso che sarebbe stato Jungie in persona a scegliere le decorazioni per la sua festa. Al ritorno dallo shopping, mi aveva spiegato che lo aveva lasciato camminare tra gli scaffali e aveva comprato tutto ciò che il piccoletto aveva tirato giù ridendo.

A Jin sarebbe preso un infarto, ne ero certo.

Alzai lo sguardo al cielo e tirai un sospiro di sollievo nell'incontrare il cielo sereno; il sole abbastanza caldo di fine Aprile ci aveva permesso di organizzare tutto nel giardino della nostra villa, togliendoci l'impiccio di gestire un branco di mocciosi in giro per casa. Facevano sempre un casino quando i cuginetti e i figli dei nostri amici venivano a trovarci tutti insieme ed io e il coniglietto ci beccavamo le lamentele della donna delle pulizie, quindi le lasciavamo una cospicua mancia per lavarci la coscienza.

«Mama» gridò squillante la mia vocina preferita al mondo, e mi voltai in direzione della casa per godermi lo spettacolo di mio figlio che correva instabile sulle sue gambette paffute.

Mi chinai sulle ginocchia, allargai le braccia e ci si tuffò dentro, poi mi sollevai e volteggiai un paio di volte facendolo ridere di cuore.

«Quanto sono adorabili questi dentini?» Rise più forte. «Chi è il cricetino della mamma?»

«Io, io» esclamò felice, aggrappandosi con le dita paffute al mio viso.

Lo lasciai delicatamente sul prato e cadde a sedere con l'attenzione puntata sui fiorellini intorno a lui. Adorava passare il tempo a gattonare per il giardino, raccogliere qualsiasi foglia o fiore e cercare di mangiarli. Toglierglieli di bocca era il mio nuovo lavoro, dato che Kookie rideva e lo riprendeva col cellulare invece di sgridarlo e magari salvargli la vita. Era come crescere due bambini... e non c'era cosa che amassi di più.

Spostai lo sguardo verso la veranda e sorrisi a mio marito, che ci stava raggiungendo guardando qualcosa sul telefonino; mi si piantò accanto e mostrò il video appena registrato. Non si perdeva un secondo della nostra quotidianità e mi commoveva ancora quel suo lato. In quei cinque anni insieme, aveva collezionato un numero di foto e video che superavano di gran lunga i miei album, e impiegavamo giornate intere a riguardare tutto. Quei pomeriggi sul divano, tra le sue braccia, erano tra i miei momenti preferiti.

«Grazie, jagiya.» Gli diedi un bacio a fior di labbra.

«Ti ho portato il cellulare. Hai dimenticato Instagram aperto e ti sta inondando di notifiche. Perché ti ostini a non volerle disattivare, se tanto le ignori comunque?»

«Te l'ho ripetuto cento volte! Mi sembrerebbe di tradire i Taelicious.»

«Hai cinquantacinque milioni di followers, ormai. Sta diventando ingestibile!»

Gli pizzicai la pelle sotto al mento. «Non è un problema» lo liquidai, aprendo la sezione delle notifiche e richiudendola subito, poi andai a leggere qualche commento al post pubblicato quella mattina.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now