Cap. 14

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Il tragitto fino al palazzo era di circa venti minuti; trenta con il traffico. Sfortuna voleva che ci fosse un ingorgo e che quindi il caro vecchio Woon-nim potesse farmi un cazziatone di trenta minuti. Continuava a blaterare di quanto incosciente fossi stato a pubblicare quel post delle scarpe e aveva dato in escandescenza quando gli avevo risposto sono solo piedi.

Kookie non si era espresso, ma aveva l'aria di uno che stava per uccidere e alla fine cedette: «Stai esagerando, dacci un taglio. Non ha leso la mia privacy, né ha pubblicato materiale compromettente. Sono due paia di scarpe, per la miseria. La gente ci vede quello che vuole vederci!»

L'assistente si sporse tra i due sedili e per un attimo credetti volesse afferrarlo per scuoterlo. «Ha scritto che gli opposti si attraggono, cazzo. C'è poco da fraintendere.»

Alzai la mano. «No, non è vero. L'ultima parola non l'ho inserita. Intendevo che quelle scarpe sono agli antipodi, tutto qui.»

«Non prendermi in giro. Non sono scemo e neanche la gente là fuori. L'hai combinata grossa.»

Lo gelai con lo sguardo e sentii il sangue ribollirmi nelle vene. Odiavo avere gli ormoni in subbuglio a quel modo. «Licenziami.»

«No, faremo fuori il bodyguard.» Lo indicò col pollice e mi venne istintivo afferrarglielo e storcerlo.

«Mi trasferisco alle Hawaii» borbottò l'autista, ma lo ignorammo.

«Lascia Kookie fuori da questa storia. Non ci sono neanche prove che siano suoi quei piedi» urlai, a un passo da una crisi isterica. «Possono fare tutte le congetture del mondo ma, finché non ci sono prove, restano parole al vento.»

«Raccontalo al manager, domani. Mi farò una bella risata nel vederti arrampicare sugli specchi.»

Con uno scatto, il coniglietto afferrò il colletto della sua camicia e lo tirò a sé, facendolo sbattere contro il sedile. «Basta. Stai facendo casino solo perché ho calpestato il tuo orgoglio. Non rifartela su Tae, coglione.» Lo spinse via e Woon-nim non ebbe il fegato di aggiungere altro. «Se vengo a sapere che ti sei lagnato con Kang-nim per questa storia, ti stronco la carriera.»

Mi scappò un ghigno, eppure mi sentii vagamente in colpa per la paura che si leggeva chiaramente sul suo viso. Stava cercando di fare il suo lavoro, anche se in modo esagerato, ed io non ero certo un esempio di professionalità, ultimamente.

«Mi dispiace di aver pubblicato il post senza pensare alle conseguenze, ma ho promesso ai miei fan di mostrare solo la verità e ciò che mi piace. Adesso nella mia vita ci sono quegli anfibi e pubblicherei di nuovo la foto, anche sapendo ciò che comporta.»

L'odore dolce di Kookie mi arrivò alle narici, provocandomi un sorriso e il batticuore.

«Oh, l'ingorgo è passato» esclamò felice l'autista, testimone tutte le volte di qualcosa di estremamente scomodo.

Per i restanti dieci minuti, restammo ad ascoltare la radio che avevo pregato di accendere e mi piaceva un sacco sentir canticchiare a bocca chiusa il coniglietto; avrei voluto intrecciare le dita alle sue, posate sul sedile così vicine da farmi sentire un formicolio sulla punta delle mie.

Non appena la macchina fu sotto al palazzo, Woon-nim scese e ci aspettò davanti al portone. Guardai Kookie confuso, ma neanche lui aveva idea di cosa stesse succedendo. Lo raggiungemmo sugli scalini dopo aver chiesto scusa all'autista per la scenata, e chiedemmo spiegazioni.

Io e il coniglietto sbuffammo in coro quando ci disse che avrebbe aspettato l'arrivo del beta con noi. Io mi ero dimenticato di quella novità e mi chiesi quando Kookie lo avesse chiamato. Era ufficiale ormai che non avrei passato la notte con lui, né che ci sarebbe scappato qualcosina, magari durante il bagno serale o la skin care.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now