Cap. 04 Pt I

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Il silenzio regnava in casa e mi chiesi se Jungkook stesse ancora dormendo. Non sapevo a che ora avesse l'esame, quindi cercai di non far rumore per non svegliarlo. Andai dritto in cucina per un bicchiere d'acqua e notai un post-it sul tavolo. La calligrafia era chiara e quasi mi innervosii all'idea che quel coniglietto non avesse imperfezioni.

Sbuffai e lessi le poche righe: Sono uscito presto e non ti ho svegliato (spero). Volevo solo augurarti il buongiorno. Ci vediamo stasera all'appartamento, fai del tuo meglio. Io mi impegnerò per l'esame.

Tornai in camera, attaccai il biglietto alla bacheca in sughero e presi il cellulare sul comodino; aprii la chat vuota con Jungkook e restai a fissarla, indeciso su cosa scrivergli. Avrei anche potuto evitare di mandargli un messaggio, non ero in dovere di farlo, però non potevo ignorare il sorriso provocato dalla sua premura. Né il dispiacere di sapere che non era in casa. Si sentiva ancora il suo odore, anche se lievemente, eppure non c'era la sua risata, o il suo naso arricciato. Due giorni insieme e già mi dispiacevo a quel modo?

Non era da me. Per niente.

Alla fine, scrissi un semplice fighting! e mi trascinai in cucina per fare colazione, per potermi poi dedicare a un bagno caldo e alla skin care prima di andare alla Hype.

Salii in auto circa tre ore più tardi e controllai i messaggi arrivati. Erano del bodyguard ma non li avevo aperti per non dare l'impressione di stare incollato al cellulare in attesa di una sua risposta.

Se prendo il massimo, festeggiamo con una bella torta piena di cioccolata e panna montata. Fammi sapere se ci sono dolci che non ti piacciono.

Prendo anche il soju.

E magari qualche birra. Per stasera possiamo fare uno strappo alla regola 😉

Gli risposi che andava bene tutto, compresa la scorta di alcol, poi riposi il telefono nella borsa.

Arrivai poco dopo davanti all'edificio imponente della Hype e lasciai in quell'auto il sorriso stupido, l'aspettativa nutrita per il dolce e l'impazienza di bere con il coniglietto.

Varcata quella soglia, non doveva esistere altro che il lavoro.

Le ore successive furono davvero tremende e pesanti.

Amavo profondamente il mio lavoro ed essere un idol conosciuto dai più, ma certe giornate sembravano infinite e sfiancanti più di altre. Avevamo terminato in tempi ragionevoli di registrare la traccia prevista, però per me non era finita là: mi erano spettate due ore di ballo per la coreografia del video. Avrei dovuto impararla nell'arco di tre giorni, perché qualche secondo del ritornello sarebbe stato usato come promo. Ero molto teso all'idea del come back, per via del concept: caldo e freddo. Dirty Mind sarebbe stato il primo singolo e aveva una carica erotica che mai avevo sperimentato; dovevo esprimere la passione di quella canzone con il mio corpo e non mi sentivo per niente a mio agio. Mi ero convinto a tentare solo perché al Re era piaciuto il concept e aveva dichiarato con fierezza che avevo il potenziale per confermare la mia posizione tra i primi in classica.

Per tornare al punto, stavo trascinando i piedi verso l'ascensore e una volta dentro, poggiai la schiena alla parete specchiata e rilasciai un lungo sospiro.

«Sei andato bene» si complimentò il coreografo, non togliendo gli occhi dallo schermo del suo cellulare.

Lo ringraziai di cuore e restammo in silenzio finché non scesi al piano dello studio di Yoongi hyung; ci salutammo cortesemente e raggiunsi in fretta il Re, impaziente di tornare a casa. Sfilai il cellulare dalla borsa e scrissi a Jungkook per il bagno, sperando esaudisse davvero quella mia richiesta.

come Acqua e Fuoco [Taekook]Where stories live. Discover now